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MotoGP, Marquez: "Nel team Ducati Gresini mi sento come un bambino con le scarpe nuove"

"Dovrò partire dal basso e per ricostruire il mio futuro, le aspettative sono alte ma io penso solo a lavorare. L'avversario più duro sarò io". E scherza: "ho già battuto Alex a Padel, così si abitua a perdere"

MotoGP: Marquez:

Una cascata di pioggia virtuale accompagna l’ingresso di Marc Marquez sul palco della presentazione del team Gresini al Cocoricò di Riccione. Una doccia che per scacciare via il passato (11 anni di Honda) e presentarsi puro per iniziare la nuova avventura. Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma il campione spagnolo è convinto di avere scelto la penna giusta per farlo. “Sono molto contento di essere qui,  anche se la sensazione è un po’ strana dopo avere passato tanti anni nella stessa squadra, ma la sfida è molto bella” sorride.

Sa quello che cerca: “voglio tornare a divertirmi, è l’obiettivo di questa sfida - continua - Nella mia carriera ho fatto tanto, ho vinto tanto, ma gli ultimi 4 anni sono stati molto difficili e cercavo una cosa diversa. Il team Gresini è stato l’unico che mi aspettato, mi ha dato il mio tempo, e quando sono stato pronto ho scelto. È una sfida rischiosa per me, ma bella per la famiglia Gresini, un team che ha grande storia”.

Quanto è stato difficile scegliere?
È stata una decisione difficilissima, per questo ha richiesto molto tempo ma, dall’altra parte, la mia ambizione è sempre la stessa. Se sono qui è perché sento di avere livello per lottare per i primi 5 posti in MotoGP, non posso dire per il campionato, quindi ho scelto di prendere questa direzione. La cosa più facile sarebbe stata rimanere in Honda, avrei avuto meno pressione e più soldi, ma non era quello l’obiettivo. Forse in futuro io e Honda incroceremo di nuovo le nostre strade, ma non sarà solamente una mia decisione. Dovrò essere veloce, così poi potrò scegliere mio futuro”.

HRC ha cambiato il suo project leader, l’avessi saputo avresti fatto la stessa scelta?
Il mio dubbio più grande è che non sapevo quando sarebbe arrivato questo cambiamento ed era rischioso in questo momento della mia carriera. Sono convinto che Honda tornerà a essere competitiva, il cambiamento più grande è stato cambiare il project leader”.

Qual è la prima impressione da pilota del team Gresini?
“È una cosa completamente diversa da quello a cui ero abituato. Negli scorsi giorni sono stato in Ducati, nella sede di Gresini, abbiamo cenato insieme e giocato a Padel. Non sono bravo, ma mio fratello ha perso, così si abitua (ride) Mi piace fare famiglia con il team, sono gente meravigliosa, ma iniziamo piano, se mangi troppo in fretta poi non digerisci.

A Valencia quanto ti è piaciuta la Desmosedici?
Ho fatto solo un giorno di test, 50 giri,  mi sono sentito abbastanza bene ma sono curioso e ho la grinta giusta per arrivare in Malesia e capire più cose. Sono come un bambino con le scarpe nuove che vuole imparare”.

Spiegati meglio.
Sulla Ducati mi sono sentito a mio agio, dalla prima uscita e il tempo è arrivato per quello. Però sono curioso do provare la moto in piste in cui fatico di più, come Sepang e Losail. È stato buon modo per iniziare, considerando che sono stato anche calmo perché avevo solo una moto.  Con la Ducati devi cercare il tempo in un modo molto diverso. Anche la Honda aveva punti forza, ma non potevo usarli come avrei voluto. La Desmosedici è molto dolce in uscita curva, devo imparare come usare i maggiori grip e potenza. Non so ancora quale sarà mio stile di guida, a Valencia ho usato un setup che non conoscevo e non ho toccato nulla pensando solo ad adattarmi. Non ero aggressivo, non sentivo che era il momento di cercare il limite”.

Chi sarà il tuo principale rivale?
L’avversario più duro sarò io, perché dovrò gestirmi. Le aspettative sono alte, ma so che ho un grande lavoro da fare. Quando qualcuno arrivava Honda puntava a me, io arrivo in Ducati e punto a Bagnaia e Martin, sono quelli che fanno la differenza e dovrò imparare da loro. Sono 2 anni che non vinco una gara, non bisogna puntare in altro, ma in basso e poi salire. Una cosa sono le aspettative e un’altra è l’approccio. Io cercherò di essere veloce in pista, ma poi c’è la realtà”.

Difficile crederti…
La gente ha grandi aspettative, ma io devo dimenticarle e lavorare. Dovrò essere calmo, specialmente all’inizio, non posso pretendere di lottare per vittoria subito. Gli ultimi anni sono stati un incubo per me, non riuscivo a vincere,  e poi arrivo su moto con cui Martin e Bagnaia hanno vinto tantissimo negli ultimi anni. Non posso pretendere di essere immediatamente al loro livello”.

Nadia Padovani si aspetta grandi cose da te.
È normale quello che detto Nadia, se prendi un pilota è perché pensi che possa fare bene e hanno rischiato per quel motivo. Voglio fare anch’io bene, ma con calma”.

Non vedremo più il ‘solito’ Marquez?
Se dovro rischiare per trovare limite lo farò, l’ho fatto anche quando non mi giocavo niente. Alla fine la moto ha un limite e se vuoi andare più forte degli altri devi rischiare di più. La prima caduta arriverà e preferisco sia nei test che in gara”.

Come ti senti a ritrovarti di nuovo in squadra con tuo fratello?
“Io spero in un anno diverso da quello che abbiamo avuto insieme in Honda e che ci divertiremo. In pista, però, lui lavorerà dalla sua parte del box e io nella mia. La cosa importante per lui sarà non avere troppe aspettative perché ci sono anch’io. Ad Alex auguro il meglio. Gli dico sempre di credere in se stesso, è un 2 volte campione del mondo e potrà farà meglio, ma senza avere pressione”.

Ritrovi tuo fratello e perdi il tuo storico team…
Dopo 11 anni in un team e 14 con quelle persone, ora è strano. Quando ho preso la mia decisone decisione ero convinto di quello che facevo e, ovviamente, venire in questo team con mio fratello ha reso le cose più facili, ma sapevo sarebbe stato così. Con la nuova squadra mi sono sentito a mio agio già a Valencia e anche negli scorsi giorni che ho passatocon loro, non sarà gran problema.  Creare la stessa atmosfera in un anno sarà impossibile, ma dovremo instaurare un clima professionale. Non puoi  fare confronti con il passato, sono qui per ottenere i migliori risultati possibili ed è quello che faremo, poi con il tempo la nostra relazione migliorerà, ci capiremo più facilmente, è un processo naturale. Ho lavorato solo un giorno con Carchedi, ma ieri abbiamo passato insieme una bella giornata per capire i nostri metodi di lavoro. È diverso da Santi, ma entrambi sono grandi tecnici che hanno vinto molto. Ognuno ha il suo stile, ma la cosa più importante sono i risultati, non come li ottieni”.

Come ti senti ora?
Finalmente ho avuto un inverno normale, era importante perché non mi succedeva dal 2018. Proverò a evitare infortuni, che stati il mio incubo negli ultimi anni, e di lavorare in modo migliore per creare di nuovo il mio futuro. Mentalmente mi do un 10, sono rilassato, contento e ho tanta grinta e voglia, fisicamente vuoi sempre di più, ma rispetto agli ultimi 4 anni mi sento abbastanza meglio”.

Chi vincerà prima sulla Ducati, tu o Alex?
La prima gara sarà in Qatar, quindi avrà più possibilità Alex. Lì ho vinto solo due volte in carriera e non posso pensare di farlo ora. Non devi avere fretta, devi essere realistico

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