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MotoGP, Il nemico alle porte: dopo la collisione Bagnaia-Marquez Ducati deve chiarire

Non siamo al caso Iannone-Dovizioso, Argentina 2016, ma solo perché Pecco e Marc non sono compagni di squadra. Alla fine, checché ne dicano a Borgo Panigale, il vero 'nemico' di Bagnaia non è Marquez bensì Jorge Martin, per tutta una serie di motivi

MotoGP: Il nemico alle porte: dopo la collisione Bagnaia-Marquez Ducati deve chiarire

Errore grave, da matita...rossa, quello della coppia Bagnaia-Marquez a Portimao. Non sarebbe dovuto accadere, e se da un lato e comprensibile che entrambi volessero mostrare al mondo chi fosse partito con le sospensioni più dure, d'altro canto l'esito del confronto è stato negativo per entrambi. Anche se per motivi leggermente diversi.

Marquez, infatti, è stato ancora una volta additato come un provocatore di incidenti, quando di fatti simili, anche senza Marc coinvolto, la MotoGP è piena. E non stiamo qui a farvi un riassunto. Bagnaia, d'altro canto, con il terzo titolo nel mirino e un compagno di marca scomodo e affamato come Jorge Martin non si può permettere battute d'arresto, al contrario dell'otto volte iridato il cui unico obiettivo è tornare ufficiale il prossimo anno. Ducati, KTM, Honda: chissà?

I due, dopo la collisione non si sono parlati, ma Marquez ha rivelato di aver parlato con Tardozzi - e figuriamoci se Davide si è lasciato scappare l'occasione! - e la sua dichiarazione "Ducati ha la telemetria, così sarà facile capire cause e responsabilità" è decisamente pesante.

Il fatto che nessuno dei due si sia preso la responsabilità del clash, infatti, è normale ma che uno dei due abbia affidato ai numeri la risoluzione del dubbio fa pensare che questi...non mentano. Ed infatti Marquez ha aggiunto di aver visto entrambe le telemetrie, visto che Ducati le condivide.

Ora la questione delle telemetrie, come insegna tristemente il 2015, è sempre una spada a doppio taglio. Se ne accorse anche Max Biaggi nel 2005, quando con le telemetrie in mano che dimnostravano che il suo motore Honda girasse meno di quello di Sete Gibernau non cavò un ragno dal buco, anzi fu giubilato alla fine dell'anno.

Resta il fatto che se Marquez e Bagnaia puntano a due obiettivi diversi alla fine del 2024, il GP del Portogallo dovrebbe essere un monito per entrambi: se infatti Jorge Martin continuerà a martellare come ha fatto domenica scorsa a Portimao, allora sarà meglio che Pecco e Marc montino sospensioni più morbide invece di fare a gara a chi ha l'assetto più rigido.

La coppia che non è ancora una coppia, a Portimao infatti ha totalizzato zero punti contro i 25 di Martin, che al momento ha ora un vantaggio di 18 punti sul secondo classificato Brad Binder, mentre Bagnaia e Marquez sono già indietro, rispettivamente di 23 e 33 punti.

Per carità, con due sole gare done and dusted, come dicono in USA, è troppo presto per far parlare i numeri, ma i punti sono come i soldi: non fanno la felicità, ma è sempre meglio averli che non averli.

C'è dell'altro, ovviamente. Da qualunque parte si guardi la presenza di Marc Marquez alla guida di una Ducati, è sempre meglio averlo come amico che come nemico. Anche se è vero che, probabilmente, la differenza fra la GP23 e la GOP24 è destinata ad aumentare nel corso dell'anno.


A meno che, ovviamente, Ducati non sia pronta a far accadere ciò che è accaduto una sola volta, nel 2001, cioè un team ufficialmente satellite campione del mondo. Ma poi chi glielo dice agli sponsor?

 

 

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