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MotoGP, Domenicali: “le prestazioni di Marquez vanno relazionate alla Ducati GP23”

ESCLUSIVA – “Considerando che ad oggi con la GP24 c’è un po’ più di differenza rispetto al passato. Ad Austin Marquez è caduto, ma stava facendo una grande prestazione, era primo. La sfida di Ducati è quella di fondere arte e tecnologia, ma in MotoGP stiamo correndo con uno zaino in spalla"

MotoGP: Domenicali: “le prestazioni di Marquez vanno relazionate alla Ducati GP23”

Ducati è pronta a scendere in pista e lo farà su un tracciato speciale, ovvero quello della Milano Design Week.A distanza di cinque anni dall’ultima volta, la Casa di Borgo Panigale parteciperà al tradizionale evento meneghino attraverso "Forma - Feelings designed by Ducati in Borgo Panigale": una mostra che illustra nel dettaglio il processo con cui prende vita il design delle moto Ducati, tramite la ricerca continua del connubio tra l’armonia delle forme e la funzionalità tecnica.

L’appuntamento per tutti gli appassionati è presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, in via Olona 6, con la Panigale V4 in mostra. In occasione della presentazione dell’evento, non poteva mancare il numero uno dell’azienda, ovvero Claudio Domenicali.

Tra meeting e appuntamenti, l’amministratore delegato dell’azienda ci ha gentilmente concesso parte del suo tempo per scambiare alcune battute tra design, moto, pista e oltre.

“Il messaggio che lanciamo è quello di rendere evidente quanto per Ducati sia centrale la fusione tra tecnologia e bellezza, sophisticated technology and sensual beauty – ha esordito – ovvero l’idea che una Ducati sia un oggetto nato dall'unione tra il grande approccio ingegneristico, scientifico e tecnologico assieme alla  componente di bellezza artistica. La capacità di trovare una soluzione a questa equazione così complicata rappresenta la nostra sfida”.

Possiamo definirlo come un gioco di equilibrio.
“Esatto, perché se pensiamo alle prestazioni e alla scienza, le forme vengono guidate solo dall’efficienza aerodinamica, pertanto la moto diventa un oggetto tipo una Formula 1 o una MotoGP, guidate esclusivamente dalle prestazioni. Se invece ci focalizziamo sull’arte, questa non ha capacità di soddisfare normative antinquinamento o la sicurezza, perché questa si esprime con una grande liberta su tutti i fronti. Per Ducati avere l’ambizione di fondere arte e tecnologia rappresenta il nucleo dell’azienda”.

Possiamo definirla un’opera d’arte a due ruote?
“Certo! Possiamo definirla così”.

A proposito di unire arte e tecnologia, siete reduci da un 2023 da record dentro e fuori dalla pista.
“Il nostro è un lavoro che viene da lontano, perché mentre tutti predicano la riduzione dei tempi di sviluppo prodotto o il lavoro con la simulazione virtuale per accelerare i tempi, noi siamo dell’idea opposta, perché incentiviamo gli ingegneri e i designer affinché prendano il tempo che serve per valutare e riflettere. Crediamo nel valore del tempo, che alla fine è un costo, ma crediamo che dietro questo costo ci sia un valore aggiuntivo, ovvero quello della maturità e delle riflessività, dando spazio alla creatività. Ci sono casi in cui una moto nasce come idea di bellezza in sette giorni e altri in un anno e mezzo. Questo perché ci sono dei momenti in cui le persone sono più creative ed altre meno, nonostante noi cerchiamo comunque di lasciare spazi e tempi. Alla fine il tempo è una variabile non comprimibile in certi processi e questo è un pezzo della filosofia Ducati che l’azienda vuole raccontare con questa mostra”.

A proposito di bello, qual è la Ducati che più l’affascina?
“Direi che la Panigale sia la nostra icona. È la quintessenza della nostra filosofia, perché in pista è una moto in grado da girare a soli 3 secondi da una MotoGP, considerando il costo di 32 mila euro. Forse è un oggetto un po’ costoso, ma straordinariamente non inarrivabile, acquistabile da una grande platea di persone. Abbiamo un oggetto che consente di arrivare a grandi prestazioni e al tempo stesso con l’ambizione di farsi guardare per le forme. Penso ad esempio al codino o al fatto che la Panigale sia bella monocromatica senza bisogno di una grafica. Questo perché la bellezza del monocromatico non ha bisogno di trucco. Penso sia bellissima l’idea di plasmare la materia per fare in modo che una volta verniciata possa riflettere la luce in maniera così emozionante, il tutto con al suo interno un motore da 215 cavalli, capace di arrivare a soli 3 secondi dalla MotoGP”.

A proposito di MotoGP: per Ducati, ad Austin, la gara è stata bella fino a metà, poi avete dovuto cedere il passo ad Aprilia e Vinales.  
“La gara è stata molto bella, anche se noi non abbiamo fatto la gara più bella che avremmo potuto fare. Il Campionato è lungo e comunque c’erano tre Ducati nei primi cinque posti. Ovviamente non possiamo vincere tutte le gare, perché poi i giornalisti si lamentano che il Campionato è monomarca (sorride), ma vorrei ricordare che quest’anno la Ducati corre con un handicap e penso sia interessante ricordarlo a fronte di una gara come quella di domenica”.

I nuovi regolamenti quanto condizionano Ducati?
“L’ente che regola il Campionato ha emesso una serie di concessioni, che hanno offerto vantaggi a tutti tranne che alla Ducati, consentendo ai nostri avversari di fare wildcard in cui potranno sviluppare la moto. Inoltre, a Ducati, è stato limitato il numero di gomme mentre ad altri costruttori, i quali non hanno saputo gestire bene i propri processi di sviluppo, sono state date grandi concessioni.  Diciamo che noi stiamo correndo con uno zainetto sulle spalle che certamente non ci fa correre più velocemente di prima. Abbiamo accettato questa cosa, consapevoli dei limiti applicati”

Marquez era in testa alla gara di Austin prima di cadere. L’ha sorpresa?
“Marc ha dimostrato di essere ancora in grande forma e ha fatto un sbaglio. Bisogna comunque interpretare il fatto che lui corre con una GP23 e le sue prestazioni vanno relazionate a chi ha la sua stessa moto. Ad oggi tra GP23 e GP24 c’è un po’ più di differenza rispetto al passato. Detto ciò, Marc ha fatto un'ottima gara. Lui si sta mettendo in gioco e forse era più comodo rimanere dove si trovava. Ha rischiato molto del suo a fare questa scelta e sportivamente penso sia apprezzabile. Ad Austin stava facendo una grande prestazione, infatti è caduto da primo. Alla fine questo è il mondo delle gare e siamo contenti di averlo con noi”.

All’appuntamento meneghino era presente anche Andrea Iannone, accompagnato per l’occasione del fratello Angelo. In merito alle prestazioni del pilota di Vasto e della Ducati in Superbike, che guida il Mondiale con Nicolò Bulega, l’amministratore delegato Claudio Domenicali ha espresso il proprio punto di vista, che leggerete presto in vista del round di Assen.  

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