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MotoGP, Marc Marquez: "Punto alla top 5 nella Sprint, ma vorrei il podio"

"Stamattina non mi sentivo a mio agio e non ho spinto, al pomeriggio ho capito come gestire la mia Ducati su questa pista. Non è facile perché si va d'istinto e io sto ancora cercando di adattarmi alla moto"

MotoGP: Marc Marquez:

Da sempre a suo agio sul circuito del Texas Marc Marquez non si è smentito neppure questa volta cominciando il suo venerdì all’ottavo posto, per concludere al terzo nel pomeriggio.

Sono contento del lavoro del team e di come abbiamo reagito, perché all’inizio della giornata ho avuto qualche problema e le sensazioni non erano ottimali, sicuramente peggiori rispetto a Portimao, ma ci siamo ripresi. In particolare a partire dal secondo run pomeridiano, quando poi siamo riusciti a concentrarci sui dettagli. Mi sono avvicinato alle prime posizioni, però ci sono piloti più veloci di me, come d’altronde mi aspettavo”, ha commentato.

Facendo una comparazione Honda – Ducati, lo spagnolo ha dichiarato: “Non esiste la moto perfetta, ognuna ha i suoi pro e contro. La RC213V, ad esempio, andava molto bene nelle curve stop&go, la Desmosedici si comporta diversamente e il tempo va cercato in un altro modo. Infatti, quando nelle libere 2 ho cominciato a capire, anche i riscontri cronometrici sono migliorati”.

A dispetto di una classifica che lo premia, l’otto volte iridato non ha taciuto le criticità incontrare a causa di una moto non ancora totalmente nelle sue mani: “Ogni pilota ha il suo stile di guida e le libere 1 sono sempre il momento più duro, perché si va d’istinto e si adottano i comportamenti acquisiti in passato. Questo porta ad essere lenti, per cui occorre immediatamente cambiare e adattarsi. Così ho fatto nella sessione del pomeriggio, aiutato anche dalla squadra”.

L'iberico si è poi soffermato sulle sezioni di pista a lui meno congeniali. “Per me il primo è il peggior settore per via dei cambi di direzione veloci, ma so perché e domani tenteremo di migliorare la moto. Con la Honda riuscivo a spostare bene la moto da una parte all’altra, specialmente nel 2015, ma allora il mio fisico era più giovane. Le problematiche? Solo sensazioni che mi hanno portato a non spingere, quando al pomeriggio mi sono sentito meglio sono stato anche più incisivo. Anche la parte finale di frenata non è ancora al massimo. Diciamo che ho cercato di non rischiare troppo per non fare errori. In Portogallo sono caduto quattro volte, anche se non per troppa aggressività, comunque sono calmo. So che le aspettative sono alte, ma ugualmente sono consapevole di ciò che possiamo fare. L’obiettivo è la top 5. Vedremo se domani saremo in grado di finire tra i primi tre, ma sarà dura".

Facendo una previsione complessiva ha poi concluso: "Complicato comprendere il passo. Sia io, sia Bagnaia abbia usato le medie, mentre gli altri le soft. Come detto questo tracciato è insidioso per via delle tante staccate e lo sbaglio è dietro l'angolo. Complimenti a Martin per il suo tempo. Io credo di essere alle sue spalle, oltre che di Vinales, Bastianini e Pecco".

 

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