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SBK, Pirro a cuore aperto: “Imola è il passato, ma i segni li porto sul corpo senza pensare al ritiro”

L’INTERVISTA - “Questo è il mio 24° anno di corse, ma lo vivo come se fosse il primo. Non penso al ritiro perché so che posso ancora dare a questo sport ed essere uno stimolo per i giovani. Zanetti? Bastava dire: “Scusami, ho sbagliato”, invece continua ancora a raccontare cose non vere. L’unica certezza è che la mia caviglia non ternerà più come prima”

SBK: Pirro a cuore aperto: “Imola è il passato, ma i segni li porto sul corpo senza pensare al ritiro”

“Questa è la mia 24^ stagione da quando corro, la 10^ nel CIV Superbike. Dai, diciamo che un po’ di strada l’abbiamo fatta (sorride)”. Con queste parole Michele Pirro ci accompagna verso l’inizio del CIV, che scatterà nel weekend sul tracciato di Misano.

Da parte sua la voglia di ripartire è grande con l’obiettivo di mettere nel mirino quel decimi titolo sfumato lo scorso anno nel gran finale di Imola contro Zanetti. Di questo è molto altro ne abbiamo parlato con il pilota del team Barni, impegnato come ben sappiamo anche come collaudatore per Ducati tra MotoGP e Superbike.

“Ci siamo, finalmente si parte. Anzi, diciamo che tra test e cose varie è già un po’ che sono partito  - ha esordito scherzando – questo è il mio 24° anno di corse, ma lo vivo un po’ come se fosse il primo. Alla fine non ti abitui mai, perché c’è l’attesa, l’aspettativa e poi la prima gara è sempre la prima gara”.

Che Michele Pirro è quello che troveremo al via?
“Il Michele di sempre. Ho svolto i test invernali tra MotoGP e Superbike, ma il CIV per me ha sempre un valore particolare. Ovviamente porto in pista i colori delle Fiamme Oro e per me questo è motivo di grande orgoglio. Partecipare al Campionato italiano mi consente di tenermi allenato e al tempo stesso penso di essere uno stimolo per i tanti giovani che corrono e vogliono battermi  di poter alzare l’asticella”.

L’ultima tua gara al CIV è finita nel modo peggiore. Ci pensi ancora a Imola?
“Imola rimane il passato, ma i segni li porto ancora sul corpo oggi e in futuro. Parlo ovviamente della mia caviglia, che non tornerà più come prima e ho ancora le viti dentro. Al di là del risultato, l’aspetto fisico è quello che più mi fa soffrire, perché non sono stati certamente mesi semplici. Inoltre risento anche la cervicale, soprattutto quando sono in sella alla moto a livello di ciclistica. Non pensavo della cervicale, invece lamento ancora dolore”

Hai pensato di smettere dopo Imola e fare solo il collaudatore?
“No, perché si è trattato di un episodio e spero rimanga l’unico. Mi dispiace solo per il comportamento di Zanetti. Bastava dire: “Scusami Michele, ho sbagliato” ed era risolta lì. Invece vedo che continua ad andare in giro a raccontare cose non vere, dicendo che se io avessi fatto un’altra traiettoria, ecc. ecc… Personalmente sono tutte cose inutili. Io penso sempre che quando uno sbaglia, basta ammettere le proprie colpe. Punto e basta”.

Il ritiro può quindi attendere, anche se dovessi vincere il decimo…
“Direi proprio di sì. Quest’anno spengo 38 candeline, ma fisicamente mi sento bene, so di essere in forma, nonostante abbia un corpo estraneo come delle viti in un corpo. Personalmente sono dell’idea che la componente fisica sia un indicatore di quando smettere e suddivido l’allenamento buono e quello non buono, dove quest’ultimo comporta l’utilizzo di medicinali per recuperare dal  dolore. Fisicamente io mi sento bene e voglio continuare, cercando di essere uno stimolo anche per i tanti giovani che vogliono diventare piloti”.

In Romagna ormai sei diventato un riferimento.
“Penso di essermi dato molto per gli altri, tanto che a Misano abbiamo inaugurato una scuola di formazione dopo aver lanciato Garage51 qualche anno fa. Alla fine è un po’ come un padre, quando tramanda un qualcosa ai propri figli e io ho voluto fare così, ovvero aiutare i giovani dandogli gli strumenti per imparare, conoscere e crescere”.

Torniamo per concludere al CIV. Bernardi e Delbianco saranno le vere minacce?
“Entrambi me li aspetto molto forti e veloci. Penso che lo scorso anno Luca sia stato più veloce rispetto a Zanetti, ma forse non ha raccolto quanto meritava. Sono quindi dell’idea che quest’anno possa essere uno dei protagonisti per la lotta al titolo così come Delbianco, che con Yamaha avrà un anno in più di esperienza”.     

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