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SBK, Iannone: “È un mese che sento parlare di strategia, dopo 10 giri non avevo più gomma”

“Ho disputato la prima parte di gara dicendo a me stesso: “Andrea non spingere, aspetta, aspetta”. Poi quando ho voluto spingere non avevo più gomme. Io sono un pilota che vive giro per giro non per le strategie”

SBK: Iannone: “È un mese che sento parlare di strategia, dopo 10 giri non avevo più gomma”

Da una parte c’è la soddisfazione per il risultato, ovvero best indipendent, dall’altra l’amarezza per aver affrontato una gara seguendo una strada che forse non gli appartiene, ovvero affidarsi alla strategia prestabilita di gestire le gomme.

Alla fine Andrea Iannone deve consolarsi con il quarto posto in Gara 1 a Barcellona, cedendo il podio nelle battute finale ad Alvaro Bautista.

Nel post gara The Maniac spiega in maniera chiara e trasparente quando accaduto nel sabato pomeriggio del Montmelò.

“Dopo tanto tempo ho disputato finalmente una gara classica di 20 giri – ha detto – qua a Barcellona è difficile la gestione della gomma e di conseguenza dobbiamo imparare per conoscere e migliorare. Aspettavo tanto questa gara per capire il nostro potenziale e analizzare il comportamento dello pneumatico. La cosa strana è che nei primi 12 giri non ho spinto, perché ho cercato di gestire, ma nel momento in cui ho voluto darci del gas, non avevo più gomme”.

Questo è forse l’aspetto che più gli ha lasciato l’amaro in bocca.
“Io sono un pilota che vive giro per giro senza amare troppo le strategie. Dopo la gara odierna ho compreso che forse è meglio spingere fin dall’inizio per vedere ciò che accade. Forse può andare meglio oppure peggio. Di sicuro domani userò la mia testa, guidando secondo il mio stile e vedendo cosa accadrà. Alla fine siamo qua per imparare ed è la mia prima stagione in Superbike”.

Ovviamente ci sono delle note positive.
“Siamo arrivati vicino alle Ducati ufficiali e penso che il bilancio sia positivo, perché alla fine siamo un team indipendente e oggi siamo stati i migliori”.

La testa è già rivolta a domenica.
“In Australia potevo vincere ed ho perso, ma Phillip Island appartiene al passato e dobbiamo pensare al presente. Mi aspetto tanto da me così come da tutto il mio gruppo di lavoro. Il fatto è che qua tutti pensano alla strategia, ma per me quel che conta è la fiducia che ha un pilota sulla moto. In Gara 1 mi sono detto più volte: “Andrea aspetta, non spingere ” e mi sono comportato di conseguenza. Dopo 10 giri ho voluto iniziare ad abbassare il ritmo, ma non avevo gomma. Peccato, però domani scenderemo in pista seguendo un’altra strada”.

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