Tu sei qui

SBK, Andrea Iannone: a me gli occhi! Un messaggio d’aiuto a Dall’Igna e Ducati

L'ANALISI - Andrea sta sorprendendo in questa Superbike, ma The Maniac ha bisogno di più e lo ha espresso chiaramente ad Assen al termine di Gara 2. Cosa serve ad Andrea? E cosa farà Ducati per soddisfarlo?   

SBK: Andrea Iannone: a me gli occhi! Un messaggio d’aiuto a Dall’Igna e Ducati

Alla vigilia del round di Phillip Island, Andrea Iannone è stato molto onesto nell’esporre un concetto in merito al suo modo di essere e vivere le corse: “Lo so che non sono una persona facile e spesso prosciugo le energie degli altri più che le mie – ci ha detto – ma se lo faccio è perché voglio che ognuno accanto a me metta il 150% di quello che fa quando è in pista, proprio come me”. D’altronde lo possiamo ben capire Andrea, perché la sua è a tutti gli effetti una mentalità da vincente, uno di quelli che non si accontenta mai e tende ad alzare ogni volta l' asticella.

In questi primi tre round del Mondiale Superbike, il portacolori Go Eleven ci ha sorpreso non poco tra vittorie sfiorate, podi e piazzamenti a stretto contatto con il vertice. Guardando la classifica e il suo rendimento e lampante: in ogni situazine The Maniac è sempre stato attorno ai piani alti della classe anche quando è finito a terra come accaduto a in Gara 2 a Barcellona e Gara 1 ad Assen.

Il suo è un talento cristallino e Petrucci stesso lo ha definito senza troppi giri di parole, analizzando il suo T2 in Australia: “Andrea mi stupisce, è uno che butta dentro la moto senza paura, riuscendo a fare la differenza”.

Fatto questo preambolo in merito a quelle che sono le qualità del Nostro, ad Assen The Maniac si è ritrovato a fare i conti con il classico weekend di gara, senza che vi fossero test a precederlo come accaduto a Barcellona e Phillip Island. Per lui è stato un fine settimana tutto alla rincorsa, complice anche le avverse condizioni meteo instabili tra pioggia, vento e freddo: “Purtroppo, non avendo un storico su cui lavorare, in Gara 2 abbiamo fatto le mappature sulla griglia, così come la trazione e tutto il resto, all’ultimo minuto”.

Da  lì parte il grido d’aiuto di The Maniac, amareggiata per non aver raccolto quanto realmente avrebbe potuto: “Al momento la mia moto non è al 100% - ha detto – ho bisogno di qualcosa in più da parte di Ducati e loro lo sanno. Noi nel box siamo sole sei persone, a differenza del team ufficiale. Ho parlato con Domenicali, Dall’Igna e Zambenedetti per spiegargli la mia situazione. In questo momento mi manca quell’ultimo dettaglio che può fare la differenza. In Ducati so che tutti mi vogliono bene e spero che mi vengano incontro”.

Ad oggi, all’interno del team Go Eleven, Andrea ha a disposizione una moto factory, un’analista fornito dall’azienda stessa così come il pacchetto Ohlins completo con tanto di tecnico a suo sostegno. Il punto focale resta però l’elettronica, ovvero quell’aspetto in cui Andrea sembra soffrire il confronto in termini di rapidità, chiedendo di conseguenza un maggiore sforzo a Ducati e Dall’Igna come se fosse una sorta di terzo pilota factory al pari di Bautista o Bulega nonostante i colori diversi che indossa. Non si tratta di un particolare tecnico, come può essere la sella che proverà a Cremona nei prossimi test, ma di un processo atto a sviluppare la forza motrice della Rossa verso la sua direzione sul fronte dell’elettronica in termini di immediatezza e rapidità.

Come e quanto vorrà soddisfarlo Ducati questo non si sa. La prossima mossa toccherà infatti a Gigi Dall’Igna e Claudio Domenicali. Andrea un grido però l’ha mandato affermando domenica pomeriggio: “Dentro di me ho la consapevolezza di dove sono e di ciò che posso dare. Se fossi in lotta per la 15^ posizione mi sarei già ritirato o avrei ceduto la mia moto ad un giovane, ma non è così”.

Il suo è un messaggio chiaro e ve lo possiamo tradurre a nostro avviso in parole semplici, come a dire: “cara Ducati, se soddisfi ciò che ti chiedo, io posso arrivare alla vittoria e preso te lo dimostrerò”. Sul talento di Andrea, la sua esplosività, il suo istinto e la determinazione, non nutriamo il minimo dubbio.      

Articoli che potrebbero interessarti