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MotoGP, Marini realista: "il divario dai primi è diminuito, ma la Q2 è lontana"

Il 26enne non si illude: "Abbiamo ancora problemi di aderenza al posteriore, ma Honda ci sta ascoltando". E sulla MotoGP del 2024 dice: "Sarà molto avvincente. Il livello è altissimo". Per finire un plauso a Michelin: "Positivo l'intervento sulla pressione gomme"

MotoGP: Marini realista:

Diciasettesimo e sedicesimo al termine delle prime due sessioni di libere sul circuito del Qatar Luca Marini si è mostrato fiducioso, ma soprattutto realista circa la possibilità di ottenere buoni risultati in questo fine settimana d'apertura della stagione della top class del motociclismo.

"C’è tanto lavoro da fare - ha dichiarato il portacolori della Honda -  Un turno normale è molto più interessante perché ti confronti con gli altri a parità di gomme, benzina e condizioni. Devo dire che il livello del gruppo è altissimo. Per adesso siamo tutti in un secondo. Solo Morbidelli è stato un po' più lento, ma perché non ha fatto i test, per cui credo che domani sarà della partita. E’ sicuramente una MotoGP bella. Quando i distacchi sono così minimi, migliorare anche solo due decimi può farti passare dall’essere in lotta per i punti alla settima/ottava posizione".

Facendo un bilancio delle sensazioni provate in sella il marchigiano ha affermato: "Sono venute fuori tante cose positive. Vedremo domani, perché il problema resta il grip al posteriore. C’è stato un miglioramento rispetto all'inverno? Sì perché il divario dai più forti è diminuito e gli altri fanno meno paura. Per quanto ci riguarda abbiamo tante carte da giocarci, ma non credo potremo fare nulla di sconvolgente. Il potenziale è chiaro, Peccato non avere avuto il turno questo pomeriggio perché c’erano modifiche interessanti da valutare, nello specifico per fare passi avanti in termini di grip e percorrenza. Domani mattina cercheremo di fare degli aggiustamenti, ma tutti tireranno alla morte con tre soft a disposizione, quindi si capirà poco".

L'approccio resta dunque molto basso profilo. "La Q2 è un’utopia? Se cadono tutti gli altri undici posso farcela. Ci si può provare facendo un giro perfetto, ma la difficoltà attuale della nostra moto sta nell'essere precisi, specialmente in inserimento in curva, oltre che nell'essere costanti. Basta un piccolo errore che esce fuori un brutto giro. La colpa comunque è sempre dell’aderenza al posteriore".

Durante la prima giornata si è visto un altro portacolori della Honda come Johann Zarco andare veloce sull’asciutto. E' un buon segnale?

"Il francese è stato rapido perché aveva la mescola morbida, quindi non è significativo. Con uno pneumatico più soffice e senza problemi di usura saremmo più competitivi. Purtroppo invece li consumiamo più degli altri", ha considerato.

I piloti Ducati si sono lamentati delle vibrazioni al posteriore, un problema che pare non interessare la RC213V. "Forse è colpa del troppo grip. Dovrebbero toglierne un po’ - ha scherzato con i giornalisti  prima di dettare il programma per i prossimi mesi -  Sappiamo cosa ci serve per migliorare la questione aderenza e ne ho già parlato con il costruttore. Dovrebbero portarci del nuovo materiale, anche se non si sa ancora quando. Le conversazioni sono state comunque positive e le mie richieste comprese. Potremmo dunque trovare qualche decimo nei prossimi round. Le soluzioni sono state già provate da Bradl? Forse. Posso dire però che quanto verificato finora da lui non ha dato frutti. Dobbiamo avere pazienza ed evitare di fare passi indietro. Il rapporto con i giapponesi è buono e questo è un bene".

In ultimo una valutazione sul ritocco alla pressione dell'anteriore approvata da Michelin. "E' positivo averla abbassata. Ritengo in ogni caso che se ne discuterà molto durante la stagione. Vedremo come andrà durante il Gran Premio, perché quel genere di variazione, quando ci si misura sulla distanza non  fracilita la preparazione della motocicletta da parte dei meccanici".

 

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