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Anas in utile di bilancio: ma quanti soldi vengono investiti?

Un 2013 e un 2014 d’oro per l’Anas, ma per le nostre strade...

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Cominciamo con l’enfasi del comunicato stampa: assegnato all’Anas l’Oscar di bilancio 2014 per società e grandi imprese non quotate. Il presidente dell’Anas, Ciucci, afferma: “È un premio che ci riempie di orgoglio e costituisce un riconoscimento per l’impegnativo e profondo cambiamento dei sistemi di gestione e di controllo dell’azienda, che abbiamo intrapreso a partire dal 2006”.


Perché quel premio


L’Anas è stata premiata perché ha presentato, per il secondo esercizio consecutivo, un bilancio integrato ben strutturato e di agevole consultazione. Buone le analisi e i commenti delle informazioni economico finanziarie, l’esposizione dei criteri di valutazione e le informazioni presenti nell’ambito organizzativo e gestionale. Ed ecco perché Ciucci parla di azioni di efficientamento e di messa in qualità della struttura aziendale, svolte all’insegna della trasparenza e della rigorosa attenzione al dettato giuridico-normativo. Il tutto accompagnato dalla creazione di un network di comunicazione aziendale multicanale rivolto non solo agli stakeholders ma a tutti i cittadini.


Arriviamo al dunque


Ciucci parla di andamento positivo confermato anche per il bilancio 2013, in profonda controtendenza rispetto alla situazione economica generale di forte criticità. Il bilancio 2013 si è infatti chiuso con un utile di 3,4 milioni di euro, che è stato distribuito, pressoché integralmente, come dividendo all’azionista, tra il ministero dell'Economia e delle Finanze. E secondo le previsioni Anas, nel 2014 il bilancio si chiuderà con un risultato ancora più positivo, per il settimo anno consecutivo. Sono dati inconfutabili. Così come è vero che molti di quei soldi andati a costituire l’utile potevano essere usati in modo diverso: per esempio, per coprire le numerose e pericolose buche sparse lungo una marea di strade gestite dall’Anas. Un asfalto deleterio per la sicurezza stradale, specie gli utenti più deboli, ossia i motociclisti. Alla fine, insomma, sarebbe bello se l’Anas adottasse uno slogan del tipo “Meno utile, più strade sicure”. Oppure: “Meno utile, più manutenzione”.

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