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Estate, corsia d’emergenza: quando e perché usarla

Mai sostare in corsia d’emergenza se non ce n’è la necessità

Moto - News: Estate, corsia d’emergenza: quando e perché usarla

Proprio di recente, un veicolo è stato violentemente tamponato in corsia d’emergenza, con gravi conseguenze per il guidatore. Che stava semplicemente facendo una telefonata, e voleva un paio di minuti di calma. In realtà quel comportamento è pericolissimo oltreché vietato, come dimostrano diversi episodi analoghi a quello narrato in apertura. Prima di adentrarci nei cavilli di legge, la definizione di corsia d’emrgenza: corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso ed, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi.


L’articolo 176


Sta tutto scritto nell’articolo 176 del Codice della strada. In caso di ingorgo, è consentito transitare sulla corsia per la sosta di emergenza al solo fine di uscire dall'autostrada a partire dal cartello di preavviso di uscita posto a cinquecento metri dallo svincolo. Sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli è vietato sostare o solo fermarsi, fuorché in situazioni d'emergenza dovute a malessere degli occupanti del veicolo o a inefficienza del veicolo medesimo.


Quanto tempo


Se sta male un occupante del veicolo (voi o il passeggero) o per un guasto alla moto, il mezzo deve essere portato nel più breve tempo possibile sulla corsia per la sosta di emergenza o, mancando questa, sulla prima piazzola nel senso di marcia, evitando comunque qualsiasi ingombro delle corsie di scorrimento. La sosta d'emergenza non deve eccedere il tempo strettamente necessario per superare l'emergenza stessa e non deve, comunque, protrarsi oltre le tre ore. Decorso tale termine il veicolo può essere rimosso coattivamente. Lungo le corsie di emergenza è consentito il transito dei pedoni solo per raggiungere i punti per le richieste di soccorso.

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