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MotoGP, Alzamora: "Marc potrà lottare per il titolo se sfrutterà la sua esperienza"

"Vedo che ha già ottenuto il suo primo obiettivo, quello di tornare a divertirsi. Ora dovrà avere pazienza ed adattarsi alla moto, ma mi sembra abbia le idee già molto chiare. L'incidente a Portimao? colpa di Bagnaia. Acosta il nuovo Marquez? sono piloti diversi, Marc un talento puro, Pedro un talento che lavora duro"

MotoGP: Alzamora:

Dopo il lungo periodo come storico manager di Marc Marquez e del fratello Alex, Emilio Alzamora si rimette in gioco presentando il nuovo progetto, il SeventyTwo Motorsports, col suo team nel FIM JuniorGP che seguirà quattro giovani piloti: Guido Pini, Angus Grenfell, Brian Uriarte e Carlos Cano. A 25 anni dal suo titolo mondiale in 125 e dopo più di 20 anni spesi nel motomondiale, il manager spagnolo si racconta ai colleghi di Marca, tra passato, presente ed aspettative sul futuro.

Cosa è stato meglio, il periodo da pilota o quello da manager?
"Dipende dai punti di vista - spiega Alzamora - Nel mio periodo agonistico ho realizzato un sogno: sono stato campione del mondo in 125, ma probabilmente ho realizzato di più da manager. Non avrei mai immaginato che agli inizi quando ho iniziato il progetto Estrella Galicia, avrei costituito la piramide del campionato spagnolo nella MotoGP, e tutto questo prima di Red Bull. Queste sono pietre miliardi della vita che ti rendono un punto di riferimento, come anche vincere campionati del mondo e spagnoli con piloti come Alex Rins, Fabio Quartararo, Alex Marquez.. anche Pecco Bagnaia si è formato nella nostra struttura. Vedere i titoli di Alex Marquez in Moto3, poi in Moto2 con l'accordo Marc VDS. Poi naturalmente c'è Marc e gli otto campionati del mondo vinti. E' innegabile che questi successi sono molti di più di quanto io abbia ottenuto nella mia carriera sportiva" - ammette lo spagnolo.

Perchè ora questo nuovo progetto?
"Sono una persona irrequieta, mi piacciono le sfide. Penso di avere ancora tempo per contribuire a questo mondo delle corse che mi appassiona così tanto. Bisogna sentirsi vivi e in azione. L'opportunità di collaborare con Seventytwo Motorsports mi ha fatto tornare la voglia di mettermi alla prova. Sono persone professionali, che hanno le idee chiare, che fanno le cose passo dopo passo, sì, abbiamo tutti molta esperienza, ma, alla fine, bisogna lavorare con umiltà e anche mettersi alla prova. Questa sfida di dimostrare di nuovo, di costruire questa squadra, con gli allenatori che ho costruito, e di applicare di nuovo la nostra metodologia, e con questi ragazzi, che penso siano molto talentuosi, sono motivazioni che ti danno la speranza di continuare".

Questo è un nuovo inizio che le da speranza dopo la rottura con la famiglia Marquez?
"Si, nella vita ci si concede anche una pausa, ma la passione per questo mondo c'è ancora e nella vita bisogna avere entusiasmo".

Marc ora corre sulla. Ducati GP23. Può vincere il titolo MotoGP in questa stagione?
"Più che vederlo vincere, vedo che ha già ottenuto quello che voleva, cioè tornare a divertirsi in moto, che era il suo primo obiettivo. Per quanto riguarda la questione del titolo nel Campionato del Mondo, molto dipenderà dalla pazienza che avrà nel prendersi del tempo per adattarsi a questa nuova moto e nel capire che sui circuiti che non gli sono così favorevoli, dovrà cercare di finire le gare prendendo quanto possibile. Da ciò che ho visto in queste prime battute del campionato, mi sembra che Marc abbia le idee chiare. Nel contatto con Bagnaia a Portimao, l'errore è stato di Pecco Bagnaia dal mio punto di vista. Marc ora sta sfruttando tutta la sua esperienza. Chi riesce a concludere in top 5  nel novanta per cento delle gare ha già molto da guadagnare, ma non mi riferisco solo a Marc, ha un vantaggio per arrivare a fine anno molto più adattato alla moto, alla squadra, al tecnico...  per poi andare ad ottenere ciò che gli serve per fare la differenza".

Marc ha un contratto col team Gresini che scadrà a fine anno. Da manager che scelta gli consiglierebbe?
"Penso che Marc abbia già la sua esperienza ed il suo manager per operare questa scelta, dipenderà da loro".

Acosta ha stupito in queste prime battute di campionato, è il nuovo Marc Marquez?
"Non paragonerei Acosta a Marc. Sono due piloti diversi. Per me Marc onestamente è un talento puro, era un talento puro quando è arrivato in MotoGP.  Pedro invece è un talento che lavora. Questo non significa che sia migliore o peggiore, sia chiaro. I risultati, alla fine, sono quelli che contano. Credo che ci sia anche un'altra cosa importante da sottolineare: per i piloti, in questa fase iniziale in cui iniziano, le persone che hanno intorno sono molto importanti. Persone che li allenano e che dedicano loro molte ore. È così che funziona. Una parte importante del successo di Pedro Acosta è stata Paco Mármol, Pacote. Il semplice fatto di allenarsi così duramente, di fare così tanto e di avere intorno a sé tante persone che fanno sacrifici è una parte molto importante".

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