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SBK, Bautista: “Toprak? Ho cercato di chiudere, ma ci avrebbe provato in ogni caso”

“Mi è piaciuta la battaglia di questa mattina, anche se mi è sfuggito il successo all’ultima curva. La vittoria di Gara 2 significa che sono tornato, ma è anche un messaggio per la mia squadra, che deve darmi ciò di cui ho bisogno per essere veloce”

SBK: Bautista: “Toprak? Ho cercato di chiudere, ma ci avrebbe provato in ogni caso”

Arrivato a un passo dal successo in Superpole Race, Alvaro Bautista ha ritrovato la vittoria con una sontuosa prestazione in Gara 2, grazie alla quale è riuscito a siglare la sua 60ª affermazione nel Mondiale Superbike. Un traguardo che acquista ancor più valore alla luce delle difficoltà accusate a inizio stagione e che certifica la ritrovata condizione del campione spagnolo.

Mi piace questo campionato perché non è come l’anno scorso, quando qui avevo già 1” di margine dopo tre giri. Qui ho dovuto spingere per tutti i giri pur cercando di salvaguardare le gomme. È stato così anche in Superpole Race, dove è stato mi sono divertito perché c’erano tanti piloti in lotta” ha commentato Alvaro parlando del messaggio inviato ai suoi avversari con il successo odierno: L’unico messaggio qui è per me stesso, che sono tornato e posso lottare per la vittoria. Ma è anche per la mia squadra, che deve lavorare di più per darmi ciò di cui ho bisogno per andare più veloce, perché sono ancora più affamato della passata stagione e voglio essere competitivo e lottare per vincere”.

Voglioso come non mai, il 39enne si è inserito per nella lotta per la vittoria già a partire dalla gara breve, grazie a una splendida rimonta dall’11° posto in griglia.

“Mi è piaciuta molto la battaglia di questa mattina, mi è sfuggita soltanto la vittoria all’ultima curva. Sapevo che Toprak ci avrebbe provato a prescindere dalla traiettoria che avrei tenuto, quindi ho provato a chiudere un pochino ma non troppo perché non volevo andare oltre il cordolo e lasciargli spazio - ha raccontato - Ho cercato di gestire e lui è entrato non per fare la curva ma per superarmi, così mi sono trovato fuori traiettoria, dove c’era poco grip. Ero comunque felice per la performance, perché la gestione nelle gare lunghe è uno dei miei punti di forza, ma non è stato facile partire dietro in una gara come la Superpole Race, in cui spingono tutti. Quindi sono molto contento di essere comunque riuscito a risalire e a portarmi al comando”.

Un copione diverso da quello visto in Gara 2, dove è stato Alvaro a fare la differenza.

“Nel pomeriggio, ho deciso di cambiare scelta di gomma e di montare la SCX e ha funzionato. Nel primo giro ero veramente lento e ho pensato che se nessuno mi avrebbe passato significava che erano contenti del passo e che avrei dovuto mantenere quel ritmo fino a metà gara, per non consumare troppo la gomma, e poi spingere un po’ di più”, ha affermato, spiegando la sua strategia. Ho mantenuto la calma quando Nicolò mi ha superato pensando che fosse normale che ci volesse provare, ma ho anche deciso di abbassare il mio ritmo di 2 o 3 decimi, perché andavo davvero piano e stavo risparmiando un po’ troppo le gomme. Una volta che l’ho ripreso mi sono portato al comando e ho continuato a mantenere la mia andatura. Sono molto contento per la vittoria, perché sono riuscito a essere molto preciso e concentrato per tutta la gara, ma anche perché, passo dopo passo, il mio feeling con la moto sta arrivando”.

Giorno dopo giorno, Bautista è riuscito a migliorare le sue sensazioni in sella alla Panigale, anche se non può dirsi ancora del tutto soddisfatto, come ha ammesso lui stesso parlando del passo avanti compiuto durante il weekend.

“La cosa strana è che la moto del 2023 era un modello diverso da quella dell’anno precedente, ma funzionava bene con un set-up diverso da quello del 2022, mentre questa è uguale alla moto del 2023, ma sin dal primo giorno non riuscivo a guidare come l’anno scorso e ho sentito un grosso miglioramento usando un assetto più simile a quello di due anni fa - ha analizzato il ducatista - Al di là dell’assetto che devo usare, la cosa importante è che riesca a guidare la moto anche se non riesco ancora a farlo esattamente come vorrei, perché non ho la stabilità dell’anno scorso e lo stesso supporto dalla gomma. Dobbiamo cercare di capire il motivo e di risolvere”.

In battaglia prima con Razgatlioglu e poi con il compagno di squadra Bulega, Alvaro ha poi fornito il suo punto di vista sul duello a parità di moto o tra marchi diversi.

Quando lotti con qualcuno che ha la tua stessa moto, il problema è che i punti deboli e quelli di forza sono gli stessi. Questo rende più difficile attaccare, ma più semplice difendere - ha detto - Quando lotti contro un altro costruttore, invece, hai magari un grosso vantaggio in un punto e un grande svantaggio in un altro, quindi è difficile in entrambi i casi. A me piace lottare con qualunque pilota e qualunque costruttore, quindi non ho preferenze”.

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