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MotoGP, Dall'Igna: "in F1 non si sarebbero mai sognati di penalizzare Red Bull o Mercedes"

"La MotoGP è l’unico campionato del motorsport in cui succedono queste cose. Va bene per lo show e siamo qui per lo show, ma dal punto di vista dello sport è sicuramente ingiusto. L’organizzatore concederà dei bonus agli altri costruttori”

MotoGP: Dall'Igna:

Sarà una stagione difficile, questa, per Gigi Dall’Igna. L’aver mandato in pista probabilmente la migliore Desmosedici di sempre, la GP24, non lo aiuterà perché la Ducati ormai è sotto attacco da più fronti. Per la superiorità tecnica, per il fatto di avere quattro team ed otto piloti e, non ultimo, per dover affrontare questa stagione sapendo che Dorna e FIM, più Dorna che FIM, hanno dato concessioni pesanti ai suoi avversari che potranno recuperare velocemente nel corso della stagione e, addirittura, trovarsi in vantaggio nelle successive prima che il 2026 mandi in pensione questo regolamento in favore del nuovo che ridurrà la cilindrata a 850 cc e probabilmente manderà in pensione l’aerodinamica spinta di oggi.

Come se non bastasse nella giornata inaugurale del motomondiale 2024, Pecco Bagnaia non è andato fortissimo, mentre sono emerse prepotentemente le KTM e l’Aprilia. E complessivamenteil miglior pilota Ducati in campo - quarto nella FP1, miglior tempo nella sessione bagnata - è stato Marc Marquez che nel corso della stagione potrebbe diventare una bella spina nel fianco del team ufficiale. Cosa succederebbe infatti se, con gli ufficiali che continuano a ripetere che la GP24 è un deciso passo in avanti, cosa che conferma lo stesso Gigi, ‘Magic’  riuscisse a bagnare loro il naso? Sarebbe possibile tenere sino a fine stagione l’otto volte iridato a freno ed in una condizione di inferiorità? Alla Dorna piacerebbe?

Non è tranquillo Gigi, anzi a noi è apparso addirittura seccato durante l’intervista di Sandro Donato Grosso di Sky. Nonostante infatti abbia detto “Il fatto di aver firmato con Pecco ci mette in una condizione di tranquillità e ora possiamo aspettare un po’ più in là nel campionato per valutare la seconda guida, quindi siamo nella condizione giusta per fare tutto con calma”, subito dopo ha aggiunto: “C’è la possibilità per Honda e Yamaha di sviluppare il motore, ed una aerodinamica in più. Evolveranno di più, quindi sarà importante partire con il piede giusto”.

Si riferiva, ovviamente, Dall’Igna, al delicato caso delle concessioni, un vantaggio agli avversari che l’ingegnere veneto considera troppo consistente e, forse, in grado di intaccare velocemente il vantaggio che la Ducati ha accumulato in anni di sacrifici.

“Le concessioni sono sempre una cosa particolare, è vero che danno la possibilità a chi è indietro di migliorare, ed è importante per il campionato che sia bello e ne gioiamo tutti. Dal punto di vista tecnico è però sicuramente ingiusto. Questo è l’unico campionato del motorsport in cui succedono queste cose: in F1 la Red Bull vince da tempo, e prima di lei lo ha fatto la Mercedes e nessuno si è mai sognato di introdurre questo sistema per riequilibrare i valori in campo. Va bene per lo show e siamo qui per lo show, ma dal punto di vista dello sport è sicuramente ingiusto”.

Vi è chiaro il concetto? E’ vero però che la Rossa bolognese ha approfittato, nel recente passato, di un vantaggio quando decise di gareggiare nella categoria cosiddetta ‘Open’, che era facilitata in termini di sviluppo e litri di carburante.

Per quest’anno, comunque la GP24 è ancora la moto da battere.

“Io credo - ha detto Gigi - che la GP 24 sia uno step abbastanza grande rispetto alle 23. Ci sono delle volte che bisogna fare rivoluzione ed altre semplici evoluzioni. Da qua al 2026, quando cambieranno i regolamenti…ci saranno più evoluzioni che rivoluzioni in Ducati. Abbiamo consolidato una base importante, ma gli altri stanno spingendo molto ed il regolamento da loro le possibilità di farlo. Noi dovremo stare sull’attenti”.

L’attacco alla Ducati, come dicevamo, arriverà da più fronti e forse quello tecnico non è il più importante. La Ducati oggi ha quattro team perché ha offerto alle squadre satellite la migliore moto del lotto, ma la politica sta facendo in modo che ciò non accada più. Ma come? Dall’Igna non ha peli sulla lingua.

“Altri costruttori stanno spingendo molto, e hanno le possibilità di fare sconti importanti, l’organizzatore concederà loro dei bonus, per noi sarà molto complicato continuare con quattro team, ma ci proveremo fino alla fine. Io credo comunque che sarà difficile mantenere tutti e quattro i team il prossimo anno”, ha concluso.

Ma cosa significa? Semplice, che Yamaha si potrà permettere, addirittura, quasi di regalare le sue moto ufficiali, e quale team potrebbe rinunciare ad un regalo del genere?

Ducati, comunque, ha una squadra forte…ma è coesa? Ci riesce infatti difficile capire come mai si sia fatta rubare tanti uomini nel corso degli ultimi anni. Tutti tecnici di valore, peraltro, a cui non è stato imposto, come accade in F1, alcun periodo di ‘gardening’, cioè di quiescenza, per non portare in dote troppi segreti tecnici agli avversari. Ha iniziato Sterlacchini, passato in KTM e ora è stata la volta di Max Bartolini, ultimo acquisto della Yamaha. Ma non solo: alla concorrenza sono passati anche gli ingegneri di pista Giribuola e Pupulin e persino un team manager esperto come Francesco Guidotti.

Un po’ di maretta fra le mura di Borgo Panigale ci deve essere stata se persino Paolo Ciabatti ha deciso di passare al neonato team di cross. Certo, quest’ultima è solo una supposizione, ma è altresì vero che al politico per eccellenza del team Ducati non piaceva, non è piaciuto, il passaggio di Marquez in Gresini. Fosse stato per lui non sarebbe accaduto, ma a decidere, ovviamente, è stato Gigi Dall’Igna che al contrario si è sentito orgoglioso che l’otto volte iridato rinunciasse a 25 milioni di Euro per salire sulla sua creatura.

“Marquez ha fatto le cose in maniera intelligente, non ha mai spinto, è caduto una sola volta e pensando a quanto è caduto negli ultimi anni questa è già una indicazione,. Ha approcciato bene la moto, e fra non molto vedremo quanto riuscirà a fare…”

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