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MotoGP, Marini: “Oggi sono felice, sarà più difficile esserlo nei prossimi giorni”

“Mi trovo bene con la Honda, abbiamo creato un gran gruppo, e le sensazioni con la moto sono buone, ma ci manca ancora la prestazione. Siamo lontani dal nostro vero potenziale”

MotoGP: Marini: “Oggi sono felice, sarà più difficile esserlo nei prossimi giorni”

Dopo tre anni in sella alla Desmosedici del team VR46, per Luca Marini è arrivato il momento di iniziare ufficialmente un nuovo, elettrizzante, capitolo della sua carriera, affrontando in Qatar il suo primo fine settimana da pilota ufficiale del team Repsol Honda. Una grande responsabilità per il 26enne, erede designato di Marc Marquez in sella alla RC213V.

“Sono molto contento di essere qui per la prima gara e non vedo l’ora di iniziare. Sono molto felice in questo momento, sicuramente nei prossimi giorni sarà un po’ più difficile esserlo, ma dobbiamo essere obiettivi: siamo consapevoli del nostro potenziale attuale e dobbiamo cercare di mantenere la mente aperta e di lavorare bene nelle prime gare, soprattutto perché ci serviranno per metterci a posto e sviluppare al meglio la moto e ottenere il massimo possibile in questo momento. L’obiettivo adesso però non è questo, ma quello di trovare il modo per chiudere il gap con i primi e arrivare a lottare per delle posizioni più importanti nel minor tempo possibile - ha affermato Luca alla vigilia del weekend - Secondo me siamo ancora abbastanza lontani dal vero potenziale della moto, ma abbiamo bisogno di più tempo e, adesso come adesso, non è facile sistemarsi nei fine settimana di gara, perché l’unico turno utile per provare qualcosa sono le prime prove, ma hai soltanto 20 minuti a disposizione, prima di concentrarti sul time attack”.

Migliorare gara dopo gara è infatti il principale obiettivo del marchigiano e di tutto lo squadrone Honda, che sfrutterà questo avvio di stagione proprio per capire appieno il suo potenziale e la strada da seguire per ritornare al vertice.

Dovremo vedere quale sarà il nostro potenziale perché nei test che abbiamo svolto qui tutte le Honda non erano particolarmente veloci e competitive, perché questo non è un tracciato perfetto per noi. Penso che il nostro potenziale sia un pochino più elevato di quello che abbiamo visto nei test, ma è impossibile da dire adesso perché non sappiamo quanto abbiano spinto gli altri, quanto carburante o che gomme abbiano usato” ha osservato Marini, non troppo sorpreso dai temponi visti nei test a Sepang e Lusail: “Penso sia la risultante di diversi aspetti. Nessuno ne parla, ma le gomme sono migliorate molto quest’anno e lo hanno fatto anche le piste, l’asfalto è più gommato e permette ai piloti di fare molti più giri rispetto a prima. In più, anche il livello delle moto è progredito tanto negli ultimi tre o quattro anni”.

Sebbene la stagione sia ormai pronta a cominciare, non manca il lavoro da fare in Casa Honda. Cosa rende quindi Maro così felice di iniziare questo nuovo campionato?

Abbiamo costruito un gran gruppo, mi trovo veramente molto bene nella mia squadra e ci siamo sentiti tutto l’inverno. Ho un rapporto fantastico con i membri del mio team e mi trovo molto bene anche con i giapponesi, siamo sempre in contatto e sono contento che ascoltino molto i miei feedback e che abbiano portato sempre qualcosa di nuovo in questi test. Ci saranno degli aggiornamenti anche nelle prossime gare e dobbiamo solamente avere il giusto tempo per arrivare dove possiamo arrivare. C’è un bel clima e penso che potremo fare un buon lavoro insieme - ha spiegato - Sono molto contento della reazione della Honda e del lavoro che abbiamo svolto. Complessivamente abbiamo fatto un buon lavoro nei test invernali e la moto è migliorata in tutte le aree, anche se il grip al posteriore è rimasto l’unico aspetto che non siamo riusciti a sistemare abbastanza. Siamo ancora lontani dai primi a livello di grip in entrata, percorrenza e uscita di curva”.

Nonostante qualche difetto ancora da correggere, Luca sembra essersi adattato in fretta alla RC213V.

“Sono partito dall’ergonomia di Joan e poi ho preparato la mia moto e adesso è perfettamente adatta a me - ha affermato - La moto è fantastica quando cambi marcia, e ritengo che siamo abbastanza forti sotto al profilo dell’elettronica. Ci sono ancora diverse cose che dobbiamo migliorare, abbiamo un buon margine, ma la moto è molto competitiva sotto questo aspetto. In più è molto semplice da guidare e il feeling con l’anteriore è molto buono. La moto è buona fino a che non chiudi il giro e guardi i tempi. Le sensazioni sono buone, ma manca la performance”.

Passare da un team satellite a una squadra ufficiale in fase di ricostruzione non è una manovra da poco, ma per il marchigiano il cambiamento non è stato nemmeno così radicale.

“Non è completamente diverso, perché sono ancora un pilota di MotoGP che prova a vincere e a salire sul podio, ma è ovvio che adesso le responsabilità siano abbastanza elevate, anche per il costruttore, perché dobbiamo fare un buon lavoro pur partendo da molto indietro. Questo però mi motiva ancora di più a fare un buon lavoro e ad aiutare la Honda a compiere i passi giusti per migliorare nel minor tempo possibile, perché dobbiamo arrivare a metà stagione cercando di lottare per delle buone posizioni. Forse non sarà facile e dovremo pensarci il prossimo anno, ma dobbiamo concentrarci su ciò che abbiamo in questo momento. Proverò a dare i miei feedback ai giapponesi e agli ingegneri per vedere se nelle prime gare riusciremo a trovare delle soluzioni e qualche aggiornamento” ha spiegato Luca, ammettendo di non sentire una pressione particolare sulle sue spalle: “Non penso sia diversa, perché l’obiettivo è sempre vincere sia che parti ottavo o quattordicesimo. Per questo penso che la pressione sia sempre la stessa”.

La collaborazione con Johann Zarco e con il suo compagno di box Joan Mir, al secondo anno nel team Honda Repsol, sarà poi un altro grosso aiuto per Marini. Già soddisfatto del sostegno e dagli encomi ricevuti dai suoi colleghi.

“Sono molto contento delle parole che hanno detto Joan e Zarco nei miei confronti, perché sono stati sempre molto carini con me. Dobbiamo essere uniti in questo momento perché penso che lavorando bene insieme potremo raggiungere il nostro obiettivo in meno tempo - ha commentato - Guardare Mir mi aiuterà sicuramente tanto perché l’anno scorso è riuscito a lavorare sul suo stile, anche se non è stata una stagione facile per lui, e guida già come richiesto dalla Honda. Si vede che ha la moto in mano e che sa dove spingere, specialmente sul giro secco. Sarà interessante confrontarmi con lui quest’anno”.

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