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SBK, Baldassarri: “Yamaha? Pensavo mi desse più fiducia, mi sono sentito una cavia”

ESCLUSIVO - “Mi sono buttato troppo in fretta in SBK, ma credevo che quello con GMT94 fosse un progetto più concreto e a lungo termine. Ho pensato di smettere, ma la passione ha avuto la meglio e la prospettiva con Orelac mi ha ingolosito”

SBK: Baldassarri: “Yamaha? Pensavo mi desse più fiducia, mi sono sentito una cavia”

Per la seconda volta in carriera, Lorenzo Baldassarri torna ai nastri di partenza del Mondiale Supersport, per rilanciare le sue quotazioni sul palcoscenico iridato. Costretto a fare un passo indietro dopo una sfortunata stagione d’esordio in Superbike con GMT94, il 27enne marchigiano andrà in cerca del riscatto con la Ducati Panigale V2 del team Orelac Racing, con il chiaro intento di tornare protagonista nella categoria che lo ha visto lottare per il titolo nel 2022. Proprio l’anno in cui si è dovuto reinventare, dopo aver terminato la sua esperienza nel Mondiale Moto2.

“Nel 2021 ero rimasto a piedi dopo una crisi in Moto2 con il team Forward e avevo vissuto un inverno abbastanza simile a questo, in cui non sapevo se smettere o cosa fare - ci ha raccontato il Balda - Adesso però mi sento un po’ più sereno rispetto a quell’anno, perché allora non sapevo cosa mi aspettava e avevo cominciato ad avere anche dei dubbi su me stesso. Ora invece conosco il mio potenziale e so di essere tra i piloti più competitivi”.

Credi di essere andato troppo presto in SBK? 
“Pensavo si trattasse di un progetto più concreto e più a lungo termine, ma ho avuto fretta di salire perché avevo paura che altrimenti sarebbe andata a finire come mi era già successo in passato, quando avevo avuto la possibilità di andare in MotoGP ma ero rimasto un altro anno in Moto2, perché non mi sentivo pronto e poi, alla fine, non ci ero più andato. Con questa paura mi sono buttato un po’ troppo in fretta e, purtroppo, il progetto non era quello che credevo e che mi avevano preventivato. Col senno di poi, sarei rimasto un altro anno con il team Evan Bros puntando a vincere il titolo, perché avremmo potuto lottare alla grande con Bulega: l’avremmo fatto sudare di più!”.

Ti aspettavi un trattamento diverso da parte della Yamaha e di GMT94?
“Sinceramente sì, mi sono sentito una sorta di cavia. Pensavo mi dessero più fiducia e che tutti quanti credessero un po’ più in me. Invece poi mi hanno sostituito, tanto un pilota è uguale all’altro”. 

Quando hai saputo che non avreste continuato insieme?
“Durante l’anno mi avevano fatto capire che c’era questa possibilità, ma non me l’hanno mai detto apertamente. Poi Yamaha mi aveva detto che poteva esserci posto da Motoxracing. Lì avrei potuto dire la mia, e saremmo stati una squadra italiana con un pilota italiano, ma hanno deciso di continuare con Bradley Ray e sono rimasto senza moto”.

Cosa non ha funzionato?
“È mancata la velocità. Loro si aspettavano che io facessi meglio e potevo sicuramente farlo, ma ero al primo anno, con una squadra nuova e una moto nuova sia per me che per il team e che a livello di motore non era nemmeno uguale a quella di Toprak e Locatelli. Sorpassare in gara era praticamente impossibile quando partivo indietro e anche se potevo vedere i loro dati, e quelli degli altri piloti Yamaha, in squadra non avevo nessuno di esperto che mi desse una mano. Non sapevo mai a che livello ero, o se il problema ero io oppure la moto. Arrivavo troppo tardi alle soluzioni e cominciavo a essere veloce quando magari era già domenica, mentre bisogna iniziare a martellare già dal venerdì. I risultati non sono arrivati, ma un progresso durante la stagione c’è stato, perché l’ultima gara è stata quella con il minor distacco dai primi. Alla fine però hanno voluto cambiare tutto anziché dare continuità al progetto, nonostante fossimo cresciuti sia io che la squadra”.

Baldassarri: “Con Orelac potrei tornare in SBK con una Ducati”

Con che spirito ritorni in SSP?
“Torno con motivazione e voglia di rivincita. Nella scorsa stagione avevo detto che piuttosto che tornare in SSP avrei smesso e ci ho ragionato bene, perché ero davvero sul punto di farlo. Mi sono detto: ‘ho finalmente fatto il salto di categoria, mi sento un pilota di SBK, e se pensano che non meriti questa categoria allora è meglio che smetta’. Ma poi, a mente fredda, la passione per le moto e per le gare ha avuto la meglio anche sulle ingiustizie di questo sport. Riparto da zero, con un progetto nuovo e con una moto e un team nuovi. Non vedo l’ora di iniziare la stagione e provare a vincere il titolo, anche perché dopo aver chiuso secondo nel mio primo anno in SSP non posso far altro che migliorare. La squadra non ha mai ottenuto grandi risultati sino ad ora e con me hanno un’ottima chance, quindi credo si impegneranno al massimo per dare il 100% e io farò lo stesso. L’obiettivo è ben chiaro”.

Cosa ti ha convinto a puntare sul progetto di Orelac Racing?
“C’è un discorso a lungo termine, perché loro sono rimasti un po’ delusi dal trattamento che hanno avuto da Kawasaki, ma vorrebbero ritornare in SBK. Proprio come me. La prospettiva sarebbe quella di salire con una Ducati e sarebbe molto bello, visto che al momento è la moto dei miei sogni, nonché la migliore del mercato. Non c’è ancora nulla di deciso perché sono legato alla squadra solo per un anno, però mi ingolosiva questo possibile progetto”.

Come è stata la prima presa di contatto con la V2?
“Sono contento perché a primo impatto la moto mi è piaciuta, anche se non era quella da gara e non eravamo in un test ufficiale. Mi è piaciuta subito la sua erogazione dal basso, che mi ricorda un po’ quella del motore Triumph della Moto2, anche se questa si riesce a gestire meglio. Rispetto alla R6 va guidata con uno stile più da ‘moto grande’ per essere sfruttata al meglio, quindi penso di essere un po’ avvantaggiato dal fatto di salirci dopo la SBK”.

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