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MotoGP, Marini: "La prima persona con cui ho parlato di Honda è stata Valentino"

"Penso di essere il pilota giusto per HRC e che sia la squadra ideale per me, è come giocare per il Real Madrid o il Barcellona. Possiamo solo migliorare, ma non dobbiamo avere fretta"

MotoGP: Marini:

Il passaggio di Luca Marini dalla Ducati del team VR46 alla Honda è stata una delle sorprese del mercato MotoGP del 2023. Lasciare la squadra di Valentino Rossi e la moto più competitiva dello schieramento per passare alla Honda è stato sicuramente un atto di coraggio. Luca ci ha pensato molto prima di decidere e si è consigliato con una persona di cui si fida.

Onestamente, la prima persona che ho chiamato è stata mio fratello - ha confessato al podcast ‘Por Orejas’ di Motorsport - Prima di tutto perché è il capo della squadra, il proprietario. Ma anche perché è una persona di grande intelligenza e con molta esperienza. Gli ho spiegato cosa avevo dentro, cosa pensavo, che poteva essere un'opportunità per la mia carriera, per la mia vita, e insieme, con l'Academy, con il mio manager e con la Honda, abbiamo iniziato a parlare e da quelle conversazioni è nato tutto questo”.

Per Marini si tratta di una grande sfida, ma allo stesso tempo è quello che cercava: essere in un team ufficiale e potere sviluppare una moto in prima persona.

"Penso di essere il pilota giusto per la Honda in questo momento e penso anche che, per me, la Honda sia la squadra ideale, perché è un sogno, è come andare a giocare per il Real Madrid o il Barcellona - la sua convinzione - Penso che al momento possiamo solo migliorare. Dobbiamo essere pazienti e darci tempo, non dobbiamo avere fretta. La MotoGP è uno sport davvero complicato, con molta concorrenza: non c'è solo la Ducati, ci sono anche KTM, Aprilia, Yamaha, che spingono molto per migliorare le loro moto. Non sarà facile, ma dobbiamo lavorare meglio dei nostri avversari, non sarà facile, ma credo che abbiamo il potenziale e le persone giuste per farlo".

Sicuramente lo attende un cambio di mentalità, abituato a una Casa e un team tutti italiani.

"Lavorare con un costruttore giapponese è molto diverso, nella comunicazione, nel modo di pensare - ha detto Luca - La cultura è molto diversa e dobbiamo avvicinarci di più. Io cerco di capire il più possibile il loro punto di vista e loro cercano di fare un passo verso l'Europa. Alla Honda ci sono persone molto brave che sono italiane e spagnole, dobbiamo lavorare insieme nella stessa direzione e cercare di comunicare bene, perché questo sarà fondamentale. Non è stato solo Valentino a darmi consigli su come lavorare con i giapponesi, ma anche molte altre persone".

Marini avrà comunque un italiano al suo fianco: il capotecnico Giacomo Guidotti, passato dal box di Joan Mir al suo.

"Mi trovo molto bene con Giacomo, è italiano e sarà molto facile parlare e capirsi, quando dovremo mettere a punto la regolazione all'ultimo momento per perfezionare e guadagnare quel mezzo decimo di secondo in più, sicuramente ci capiremo molto bene - è sicuro Luca - La Honda ha deciso di cambiare squadra, non so bene perché. L'unica cosa che so è che devo lavorare il più possibile ed avere un buon rapporto con loro perché, alla fine, sono la mia seconda famiglia e dobbiamo passare molti giorni insieme durante l'anno, e sarà sicuramente una bella esperienza”.

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