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TEST - SYM ADX 125: lo scooter che trasforma la città in una giungla

La nuova proposta del costruttore di Taiwan strizza l'occhio al fuoristrada con un prodotto ben curato e dalla ricca dotazione di serie: ecco come va

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Se le auto hanno i SUV, gli scooter hanno i crossover ed è in questa nicchia che SYM è voluta entrate con il nuovo ADX 125. Un mezzo da città che strizza l’occhio alle strade sterrate, almeno nel look. Le linee sono tese e accattivanti, con il manubrio largo (e non carenato) che svetta verso l’alto e il codino che vuole ricordare quelli di una moto da fuoristrada. Una linea spigolosa e accattivante, ma non troppo esterna, che piacerà a chi vuole distinguersi un mare di scooter tutti uguali.

Un tocco di stile è dato dagli occhi a led dei fari e dai soffietti che coprono gli steli della forcella, altro richiamo alle sterrate. Poco importa se chi comprerà l’ADX non lascerà mai l’asfalto, qui le forme sono evocative, ma c’è anche tanta sostanza.

Come va: prova speciale da casa a ufficio

La nostra presa di contatto è stata fra le strade del centro di Milano, non esattamente il luogo dove abbondino polverose strade bianche. Nella giungla urbana, comunque, l’ADX se la cava egregiamente. Al posto di salti e guadi, se l’è dovuta vedere con rotaie del tram e i lastroni di pietra del centro storico, passando l’esame a pieni voti. 

I panciuti pneumatici da 13 pollici hanno un disegno che riporta alla mente quelli tassellati (e sono pensati per sopportare anche uno sterrato leggero) e funzionano bene anche su asfalto. Se a una prima occhiata il crossover di SYM sembra importante nelle dimensioni, una volta messo in moto questa prima impressione sparisce. Sgusciare fra il traffico è un gioco grazie alla sua agilità e una volta sceso in piega offre una rassicurante stabilità. Non sarà come affrontare un fettucciato o una prova speciale, ma nel tragitto casa-ufficio l’ADX sguscia sicura fra gli ostacoli cittadini e gira nel più classico dei fazzoletti.

Il monocilindrico di 125 è accreditato di 9 kW (quindi siamo intorno ai 12 CV) di potenza e 11,5 Nm di coppia: nulla di fantascientifico, ma ha prestazioni buone, preferendo l’allungo allo scatto da fermo. A proposito delle partenze, il sistema start & stop è di serie (si può disinserire con un pratico tasto sul manubrio) ma non brilla per velocità quando deve riaccendere il motore. La promozione arriva per le dotazioni di sicurezza: ABS e TCS (il controllo della trazione) sono di serie. La frenata è risulta più modulabile che potente, ma le leve sono un pelo troppo distanti dalle manopole e non si possono regolare. I 15 litri del serbatoio, inoltre, promettono un’ottima autonomia, anche se nella breve presa di contatto non abbiamo potuto farci un’idea dei consumi reali.

Nulla da appuntare sulla posizione di guida, anche se il tunnel centrale non offre la comodità di una pedana piatta. Semmai è la sella a esserci apparsa troppo dura, vanificando in parte il buon lavoro delle sospensioni. La posizione di guida in compenso pare corretta e mettere i piedi a terra non è un problema anche per chi non è un giocatore di basket.

Ricca dotazione di serio e prezzo accattivante

Fermo sul cavalletto, si apprezza la qualità costruttiva, con plastiche ben rifinite e dall’aspetto solido. Decisamente bello il display da TFT adattivo da 5 pollici e comoda la presa Usb 3.0 per ricaricare i dispositivi elettronici. Forse, invece, si poteva fare di più per la capacità di carico: nello scudo c’è un comodo vano per riporre telefono e piccoli oggetti (ma non è protetto da una serratura), mentre sotto sella trova spazio un casco jet e poco altro.

Interessante il prezzo di acquisto del SYM ADX considerate la cura costruttiva e la dotazione di serie: 3.799 euro f.c. (quindi circa 4.000 su strada). Cinque i colori disponibili: bianco, blu pacifico, grigio, nero e verde petrolio. Fra gli optional, ci sono 3 diversi parabrezza per aumentare la protettività dello scooter.

Per questa prova ci siamo proterri con la giacca Spidi Originals Enduro e i guanti Spidi Clubber.

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