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Modern-Classic: facciamo chiarezza

Café racer, heritage, scrambler, bobber ... termini sempre più di moda sul cui significato, però, spesso si fa confusione

Moto - News: Modern-Classic: facciamo chiarezza

Café racer, Heritage, Scrambler e Bobber sono termini sempre più in auge nel linguaggio motociclistico, a causa del crescente interesse attorno ai modelli modern-classic. Tuttavia, notiamo spesso che gli appassionati li usano in modo inappropriato. Ciò non deve sorprendere dato che si sono evoluti naturalmente nel corso degli anni, talvolta contaminandosi l’uno con l’altro. Una cosa è certa. Il loro minimo comune denominatore sono il minimalismo e la concretezza. Ciononostante, ogni singola famiglia incarna un qualcosa che la contraddistingue da tutte le altre. Le Café Racer con i loro inconfondibili manubri da corsa bassi e stretti, le Bobber con il parafango posteriore mozzato, le Scrambler con le ruote tassellate e, infine, le Heritage, che vogliono valorizzare l’eccellenza del patrimonio motociclismo.


Café Racer


Il termine Café Racer nacque in Inghilterra negli anni '60, periodo in cui i giovani tendevano ad orientarsi verso moto stradali spogliate di tutto ciò che potesse essere superfluo. Videro la luce così moto leggere, spesso auto-costruite per essere maneggevoli e scattanti. La crescita del mercato tuning non fece altro che accrescere velocemente questa nuova e travolgente passione tra i bikers dell’epoca. Gli elementi caratterizzanti di una Café Racer sono i tipici manubri da corsa “clip-on” bassi e stretti, i serbatoi allungati, le selle monoposto e l'assenza quasi totale delle carene, per non rubare la scena ai carter motore spesso in alluminio lucidato. Vista la particolare conformazione del manubrio e della sella, le pedane sono posizionate in maniera molto simile a quella delle moto da corsa. Infine, gli ammortizzatori sono di tipo corto e rigido, ulteriore elemento che, sin dalle origini, tendeva a rendere le Café Racer più performanti dei modelli di serie.


Bobber


Il termine "bobber" nacque negli Usa e deriva da "bobbed", ovvero il particolare taglio subito dal parafango posteriore. Le Bobber non sono da confondere con i chopper. Le prime furono costruite mantenendo il telaio originale, mentre i secondi spesso subirono delle notevoli modifiche. Il parafango posteriore delle Bobber, oltre che essere un elemento caratterizzante di questa particolare famiglia, ebbe anche una doppia valenza. Da una parte strutturale, perché ospita uno pneumatico a spalla alta, e dall'altra estetico, perché ricrea il look vintage tipico delle moto del Dopoguerra. Si tratta di un approccio minimalista nei confronti della. Così, il peso delle bobber si ridusse mentre il comfort di bordo non è mai stato considerato una priorità. Oltre che per il tipico parafango tagliato, elementi tipici di una Bobber possono essere i cerchi neri, rossi o bianchi, le ruote tacchettate (in alcuni casi), gli scarichi fasciati, la gomma anteriore "big", l’assenza di parafango anteriore e di cromature.


Scrambler


Le radici delle Scrambler possono essere ritrovate in Inghilterra alla fine degli anni '20. Parliamo di moto stradali sulle quali venivano montate delle gomme tassellate, che consentivano ai piloti di guidarle facilmente anche in off-road. Quindi non moto specialistiche per il fuoristrada, ma eclettiche e polivalenti per un uso anche su asfalto. Il peso ridotto ed il motore abbastanza vivace sono caratteristiche di una Scrambler, ma non si tratta tuttavia di una regola ferrea. Piuttosto sono fondamentali il manubrio alto ed ampio, forcelle ed ammortizzatori potenziati, un paracoppa in metallo applicato al telaio sotto il motore, gli scarichi rialzati (per evitare i micidiali colpi di ghiaia), una sella più alta e imbottita e, ovviamente, le gomme tassellate. Anche qui tutto il superfluo viene lasciato a casa.


Heritage


Le moto Heritage sono quelle moto che incarnano il patrimonio culturale del mondo delle due ruote. Sono dei modelli classici, pionieri di una passione diffusa in tutto il mondo, senza distinzione di età, sesso o colore della pelle. Solitamente non si prestano a modifiche o personalizzazioni, ma subiscono restauri capaci di tenerle in vita nel corso del tempo. Lo scopo è quello di rimane il più possibile fedeli allo spirito dell'originale. La finalità, quindi, resta quella di mantenere inalterate il più possibile le caratteristiche della moto, altrimenti il concetto di patrimonio culturale andrebbe perduto.


Alcuni esempi del passato... e del presente


Tra gli esempi più significati di Café Racer, c’è la “Triton”, con telaio Norton Featherbed, considerato da molti il migliore del Mondo, ed il motore Triumph Bonneville, conosciuto per le sue eccellenti doti in termini di prestazioni ed affidabilità. Tra le Bobber ci piace ricordare un modello davvero raro, la nipponica Kawasaki GTR250 Bobber, che mette in mostra grandi ruote, un forcellone nero e cromato e l’inconfondibile parafango. Ricordando, invece, le Scrambler non può che venire in mente la Ducati Scrambler del 1968, un vero successo in Italia, soprattutto grazie all’eccezionale telaio, alla posizione di guidata centrata ed alla colorazione vivace che contrastava con le sue eccellenti cromature. Riguardo alle Heritage, che dire? Citarne solo una sarebbe come tradire tutte le altre.


Tornando ai giorni nostri, tra le Café Racer dobbiamo ricordare assolutamente la BMW ninceT Racer, che ha un design ispirato alle moto da corsa anni ’70, dove a spiccare sono i caratteristici semi-manubri, la silhouette snella e la potenza del motore boxer. La Moto Guzzi V9 Bobber è, invece, una delle star della famiglia. Il modello di Mandello del Lario incarna alla perfezione gli stilemi delle Bobber nate negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra e per questo elimina ogni particolare superfluo concentrandosi sull’essenzialità e sulla purezza del design, utilizzando dettagli neri opachi di forte impatto visivo. Tra le Scrambler, invece, vogliamo citare la Triumph Street Scrambler, con l’ampio manubrio ed una silhouette essenziale, che non dimentica per questo finiture di pregio. Le due Yamaha, la XSR700 e la XSR900, sono invece esempi moderni di moto Heritage. Fanno parte del progetto Faster Sons e sono un chiaro omaggio del marchio nipponico alla sua storia.

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