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Da Roma verso l'Abruzzo con la BMW R 1200 RS

Tra i lunapark per motociclisti più avvincenti intorno alla Capitale, libidine da boxer-sport-touring!

Moto - News: Da Roma verso l'Abruzzo con la BMW R 1200 RS

Così potremmo definire il percorso che, infilandosi nel cuore del Parco dei Monti Lucretili, raggiunge il Lago del Turano. È qui che abbiamo scelto di mettere alla prova l'ultima sport-tourer di BMW, equipaggiata con l'energico boxer da 1.170 cm3, raffreddato ad aria/liquido da 125 CV! Un itinerario che, partendo dal cuore di Roma, prosegue tortuoso tra valli e colline, consentendo così di saggiare le qualità della R 1200 RS 2015 nelle sue tipiche destinazioni d'uso, dal classico tragitto casa-lavoro, alle pieghe del week-end. Un veloce passaggio in autostrada ci ha permesso poi di valutarne anche le doti di comfort e protettività, importanti su un mezzo come questo, con le lunghe percorrenze nel mirino... Stateci a ruota!


Da Roma a Orvinio: fuga dal caos


La Città Eterna rappresenta da sempre un banco di prova difficile per moto e scooter. Sampietrini, traffico caotico, manutenzione delle strade talvolta carente. Per affrontare tutto questo al meglio, servono nervi saldi e un mezzo sufficientemente agile, che sappia levare d'impaccio alla svelta. Serbatoio pieno, un colpo al comando dello start e la R 1200 RS inizia a farsi largo tra le auto in coda con estrema naturalezza, ben supportata dall'erogazione del motore ai regimi medio/bassi. I semimanubri, sebbene spingano il busto a caricare il peso sui polsi, presentano un'angolatura tutto sommato confortevole e non si avverte alcun fastidio, neanche quando ci si ritrova a 'rimbalzare' freneticamente sul famigerato pavé capitolino. Di sicuro merito della forcella ma, in generale, dell'intero comparto sospensioni, in grado di assorbire di tutto senza mai prestare il fianco a risposte troppo secche o - viceversa - risultare eccessivamente 'morbido'. Solo l'ampio raggio di sterzata rappresenta in parte un limite in ambiente urbano, costringendo a qualche manovra di troppo negli spazi più angusti. 
Ci immettiamo finalmente sul GRA e, nel giro di pochi chilometri, siamo con le ruote sull'Autostrada A24 Roma-L'Aquila, che seguiremo fino allo svincolo di Vicovaro-Mandela. Pur non amandola, sfruttiamo questo tratto di autostrada per verificare le capacità di protezione dall'aria offerta dalla Sport-Tourer tedesca. Il plexiglas, ampio e ben proporzionato, devia efficacemente il flusso aerodinamico dal busto, consentendo il massimo comfort di viaggio anche oltre la classica velocità di crociera. A garantire sorpassi fulminei, il solito 2 cilindri boxer, che in questo tratto abbiamo utilizzato con mappa motore 'road', la quale si è dimostrata perfettamente equilibrata per questo genere di situazione.Lasciata l'autostrada, imbocchiamo la via Tiburtina per un brevissimo tratto in direzione Tivoli, per poi svoltare subito a destra seguendo le indicazioni 'Licenza-Orvinio', lungo la statale 314 (c.d. “via Licentina”).


È da qui che l'itinerario entra finalmente nel vivo: scenari da cartolina e un’indigestione di curve, che fanno la felicità di chi gira costantemente col ginocchio a terra; ma anche dei tranquilli mototuristi, che amano apprezzare soprattutto il paesaggio tra una piega e l'altra. Il primo tratto di 314 è da percorrere tutto d’un fiato fino al paesino di Orvinio, ad eccezione di una breve sosta a Percile, per un po' di refrigerio all'ombra degli alberi antistanti la chiesetta di Santa Maria della Vittoria. Oltrepassato l’abitato di Licenza, ci si ritrova catapultati in uno splendido scenario naturale, con curve da pennellare una dietro l’altra, su cui iniziamo a mettere alla prova l'indole più sportiva della R 1200 RS, che mostra di gradire tanto il misto più tecnico e guidato, quanto i lunghi curvoni in appoggio, dove sfoggia un rigore invidiabile in fase di percorrenza.
La staccata è sempre decisa, ben coadiuvata da un impianto frenante estremamente modulabile (e da un ABS estremamente discreto), e da sospensioni dal comportamento esemplare. Difficile mettere il mezzo in crisi, anche esagerando con una conduzione 'sgarbata'.
Questo tratto rappresenta la giusta parentesi per testare anche la mappatura motore Dynamic (offerta come optional), che garantisce il massimo della potenza con una risposta immediata al comando del gas... il modo migliore per godere di uscite di curva esplosive, costantemente sorvegliati dal traction control, pronto a scongiurare indesiderate perdite di aderenza.
Insomma, la BMW R 1200 RS ci ha davvero impressionati tra le curve, per divertimento di guida, efficacia e 'facilità': si va forte senza la necessità di mettere in campo un eccessivo impegno psico-fisico.
L’arrivo ad Orvinio è accolto dal bellissimo colpo d’occhio sulle montagne abruzzesi, che incorniciano l’orizzonte oltre la valle del Turano. Ci ritempriamo velocemente con una sosta al bar del paese, costantemente assediato dai motociclisti in transito. Prima di rimetterci in sella, non tralasciamo, però, una passeggiata tra le stradine di questo piccolo centro, incluso nell'elenco dei borghi più belli d'Italia.


Da Orvinio a Castel di Tora: ancora curve e panorami


Lasciata Orvinio, si continua in direzione Poggio Moiano (seguendo le indicazioni SS4 salaria), per affrontare una bella combinazione di curve e brevi rettilinei, che assicurano sempre grande divertimento. Oltrepassato il bivio per Pozzaglia Sabina, procediamo ancora per qualche chilometro sulla 314, finché (prima di raggiungere Poggio Moiano) non incontriamo (sulla destra) l’indicazione per il Lago del Turano (un'avvertenza: su alcune carte stradali questa deviazione non è indicata ma, non temete, è lì, garantito, perfettamente percorribile e asfaltata).
Questo tratto, sebbene la traccia d'asfalto ondulata e tortuosa inviti ad osare, va affrontato con la massima attenzione, a causa della possibilità di sporco improvviso sulla carreggiata. Mentre procediamo, avvertiamo chiaramente il costante lavorio del traction control; o meglio, lo intuiamo dal ritmo che riusciamo a mantenere, nonostante la condizione del manto stradale sia peggiore del solito, a causa delle piogge del giorno prima.
Incredibile una resa di questo genere su un mezzo Sport-Touring... miracoli della tecnologia! Ad interrompere momentaneamente il ritmo, l'improvvisa e suggestiva veduta sul lago, dall’alto, che ci obbliga ad una sosta. Lago, che si raggiungerà nel giro di pochi chilometri, dopo aver percorso alcuni tornanti in discesa. E in breve, così, ci si ritrova sulla bella strada che bordeggia il Turano e che andrà percorsa in direzione Colle di Tora. Il lago del Turano, noto anche come lago azzurro, è un bacino artificiale situato a 536 metri sul livello del mare, creato nel 1939 dallo sbarramento del fiume omonimo. Immerso nel verde offre scorci incantevoli, spiaggette, e momenti di assoluto relax, senza risultare mai troppo affollato. In primavera/estate, obbligatorio sfilarsi il casco e prendersi un po’ di tempo per godersi in tutta calma un po’ di sole.Superata Colle Di Tora, si prosegue sino ad oltrepassare il suggestivo ponte, dopo il quale si incontra (sulla sinistra) la deviazione per Castel Di Tora, borgo medievale arroccato su uno sperone (figura nella lista dei borghi più belli d’Italia). Da non perdere una visita.


Da Castel di Tora a Roma: le ultime spirali sulle montagne russe


Tornati in sella, continuiamo lungo la strada che costeggia lo specchio d’acqua in direzione Carsoli e, dopo circa 15/16 chilometri, svoltiamo al bivio (sulla destra) per Vivaro Romano. Il percorso che attraversa, in successione, Vivaro Romano e Vallinfreda, per poi rituffarsi all'interno del Parco dei Monti Lucretili, fino a raggiungere nuovamente Orvinio, è un altro di quei tratti mitici che ci ricordano, chilometro dopo chilometro, il piacere autentico di andare in moto: paesaggi, pieghe e traffico inesistente, circondati da una natura maestosa e selvaggia.
Approfittando di una pausa, ci prendiamo il tempo per analizzare le valigie laterali con cui è equipaggiata la BMW R 1200 RS che abbiamo in prova. Pratiche da utilizzare, e dotate di volumi ben dimensionati, presentano solo un aspetto un po' 'povero' nella zona di apertura e aggancio/sgancio, che stona in parte con qualità generale riscontrata su questo mezzo.
A questo punto torniamo in sella e, da Orvinio, percorrendo a ritroso la stessa strada dell'andata, facciamo ritorno nella Capitale un po' a malincuore: avremmo tenuto la R 1200 RS volentieri ancora un po'.


Da non perdere lungo il percorso


Una visita alla Villa Di Orazio sulla SS314 Licentina (prima dell’abitato di Licenza, venendo dalla Tiburtina). Il sito archeologico è purtroppo in stato di semiabbandono, ma il luogo trattiene comunque un certo fascino.
Una camminata tra le suggestive viuzze di Orvinio vecchia (Orvinio fa parte del club dei borghi più belli d’Italia); oltrepassato il grande arco, dal quale si accede all’abitato medievale, si verrà catapultati in una dimensione remota, dove il tempo sembra essersi fermato a riposare. Nei pressi di Orvinio, si può visitare anche un’antica abbazia, non più in uso, che secondo la tradizione fu fondata da Carlo Magno per celebrare una vittoria sui Saraceni.
A Percile, qualche istante di refrigerio presso la chiesetta di Santa Maria della Vittoria.
Un momento di relax su una delle spiaggette del lago Turano, ed una visita alle cittadine di Colle di Tora (situata su una penisola, con una passeggiata molto piacevole sulla parte lungolago) e Castel di Tora (inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Da non perdere le ripide viuzze acciottolate e i numerosi punti panoramici. Splendido quello che si gode dalla piccola piazza del centro); i più avventurosi, poi, non potranno farsi sfuggire i ruderi del Castello del Drago, che si erge su uno sperone roccioso di forma conica davanti a Castel di Tora. Ai piedi del Castello, si possono ancora scorgere i resti dell’antico paese abbandonato di Antuni.


Dove mangiare


Per una seconda colazione golosa, ad Orvinio non si può mancare di far tappa al famoso forno “da Rosina”, che propone pizze, biscotti, e bontà di ogni genere… semplicemente inarrivabili. Tutta la genuinità e la fragranza delle cose fatte ad arte.
Sempre a Orvinio, il ristorante "Taratappa" (Corso Vincenzo Manenti , 13. Tel 349 121 5936) è l'indirizzo giusto per cimentarsi nella nobile arte del sollevamento della forchetta. Proprietario appassionato di moto e un menù da leccarsi i baffi.
"Trattoria Il Vigneto”, strada provinciale turanense, a Colle di Tora. Un’altra splendida occasione per provare la tipica cucina casareccia con prodotti locali. A partire dal pane (cotto al forno a legna) fino alle verdure, coltivate direttamente dai proprietari, ci si potrà godere un pranzetto genuino con ottime porzioni abbondanti. Per quanto riguarda i primi (la pasta è rigorosamente fatta a mano), da non perdere gli gnocchi al sugo di castrato e la polenta; tra i secondi, imperdibili le grigliate (squisito l’agnello, gli arrosticini di pecora, e le salsicce locali), e d’estate il pesce di lago. Prezzo medio piuttosto contenuto, da circa 20/25 euro, ma la domenica meglio prenotare!

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