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Confindustria ANCMA: Assicurazioni? "Inaccettabili gli aumenti delle tariffe"

Meno incidenti e vittime, ma le RC aumentano fino al 45%

Moto - News: Confindustria ANCMA: Assicurazioni?

Torniamo a parlare di assicurazioni. Poco più di un mese fa abbiamo discusso il parere dell’Antitrust, visto che in AGCM avevano analizzato i dati del periodo 2006/2009, primo quadrimestre 2010 incluso. "Scarsa liberalizzazione del mercato e poca concorrenza", questi i risultati in breve, rilevati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Ora ci torniamo sopra, ma questa volta è Confindustria ANCMA a parlare. Del resto, le due ruote a motore sono penalizzate dagli aumenti spropositati ed ingiustificati delle polizze di RC obbligatoria, nonostante nel 2010 ci sia stata, come già detto, una riduzione del 9% (rispetto al 2009) degli incidenti nei quali sono coinvolti questi veicoli.

L’ISVAP (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni), durante un’audizione al Senato ha evidenziato una situazione a limite dell’accettabile che interessa soprattutto i giovani ed i neopatentati.

Vediamo il parere di Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA: "Da tempo denunciamo una condizione che diventa sempre più difficile per il mercato delle due ruote. In molte regioni del centro e del sud Italia il costo dell’assicurazione è praticamente uguale al prezzo di listino dei veicoli più economici e pregiudica il buon esito dei contratti di acquisto". - dichiara il Presidente – "In un momento in cui si stanno facendo tutti gli sforzi possibili per uscire dalla morsa della crisi economica le aziende e i distributori si trovano di fronte ad una barriera che induce i potenziali clienti a rinunciare all’acquisto. In alcuni casi limite non si trovano compagnie disposte a stipulare una polizza RC".

E continua… - "Riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte di concessionari che non sanno più come aiutare i propri clienti a trovare un’assicurazione a prezzi ragionevoli e a volte gli stessi clienti decidono di non ritirare il nuovo veicolo, anche con la perdita dell’anticipo. Non si tratta di fare sterili polemiche con le imprese assicurative, ma di sostenere un mercato che per il 70% è composto da ciclomotori e scooter, dunque da mezzi funzionali a spostamenti in città e per attività lavorative.

Invitiamo tutte le istituzioni coinvolte ad intervenire anche sul fenomeno delle frodi che si concentrano proprio nelle regioni a più alto rischio e dove è più difficile assicurarsi. Non è giusto che una piccola percentuale di criminalità organizzata costringa tutti gli utenti corretti, che in larga maggioranza non causano incidenti, a pagare il costo dell’illegalità.
Perché nella gran parte degli altri Paesi europei il problema non esiste o è marginale? Sono necessarie regole precise e controlli stringenti per eliminare i falsi incidenti e contenere i costi dei risarcimenti"
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