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MotoGP, Quartararo: "Non ho nulla da perdere, stravolgerò la M1 anche a Jerez"

"Abbiamo iniziato a farlo ad Austin, ci fa capire i nostri punti deboli. Nei test di lunedì avremo tantissime novità, ma non abbastanza tempo per provarle tutte. Avere un secondo team sarebbe importante, dovrebbe essere un'estensione di quello ufficiale"

MotoGP: Quartararo:

La M1 è un work in progress, una moto che ha ancora bisogno di tante cure prime di essere competitiva. Quartararo lo sa bene e infatti il francese sembra essere più concentrato sul futuro che sul presente. Ora bisogna gettare le basi per la rinascita ancora prima di preoccuparsi dei risultati. Anche a Jerez, un circuito una volta amico della Yamaha, dove nel 2020 Fabio aveva conquistato la sua prima vittoria in MotoGP.

Ripensando alla scorsa stagione non saprei cosa dire - ha scherzato ricordando i deludenti piazzamenti del 2023 - ma se dimentichiamo quel GP, è una buona pista per noi. La cosa importante è che nelle prime 3 gare dell’anno abbiamo raccolto tanti dati da analizzare per migliorare. Come ad Austin, proveremo tante cose per riuscire a risolvere quei problemi che ci fanno essere lenti”.

I test di lunedì saranno più importanti del Gran Premio?
Tutto è importante. Lunedì avremo tantissime cose da provare, non credo avremo abbastanza tempo per fare tutto. Però non dobbiamo perdere tempo, anche venerdì, sabato e domenica potremo fare tanti giri e questo significa provare tante cose”.

Stai pensando di usare i fine settimana di gara come una specie di test?
Alcune cose non le puoi provare durante i GP e non mi piace dire che lo affronterò come un test perché suona un po’ strano. Però non ho nulla da perdere se qualcosa va storto. Dobbiamo specialmente concentrarci sul turno di venerdì pomeriggio perché è importante andare direttamente in Q2, negli altri si può fare qualche esperimento. Abbiamo delle modifiche importanti di setup da provare, cosa che non avevamo mai fatto in passato. Non avevamo mai stravolto la nostra moto, facevamo solo piccoli cambiamenti, mentre da Austin abbiamo iniziato a giocare molto con l’assetto. Penso che sia positivo perché ci permette di vedere quali siano i nostri punti deboli”.

Il lavoro da fare è ancora tanto?
Questo è il primo anno in cui abbiamo cambiato così tante parti sulla nostra moto: il motore, l’aerodinamica, gli assetti. Dobbiamo analizzare ora bene i dati per capire come dobbiamo migliorare la M1, perché negli ultimi tre anni non l’avevamo cambiata molto”.

Quanto aiuta avere Crutchlow come collaudatore in questo processo?
Abbiamo stili di guida diversi, quindi è difficile. Ha fatto due giorni di test al Mugello e altri due a Barcellona dopo il GP di Austin e parlo spesso con lui. Questo sarà comunque un mese impegnativo per noi, con i test qui lunedì e altri dopo Le Mans”.

Yamaha è alla ricerca di un team satellite per il prossimo anno.
Sarebbe veramente importante, stanno lavorando tanto per averlo. Per capire quanto sia fondamentale, basta guardare quanti giri abbiamo fatto noi nei test invernali e quanti ne abbia fatti Ducati, è tutta un’altra storia: puoi provare più cose e anche avere i commenti di molti più piloti. Secondo me, non dovrebbe essere tanto un team satellite quanto un’estensione di quello ufficiale, dovrebbe avere le nostre stesse moto e lo stesso supporto. Inoltre, è importante per i piloti, perché chi ha la tua stessa moto è il tuo primo rivale e averne tre ti dà ancora più motivazione e puoi imparare di più”.

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