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SBK, Bulega: “Non do ancora del ‘tu’ alla moto, fisicamente mi massacra”

“Guido rigido e mi stanco prima del normale, ma sono stato veloce e sono contento del passo con gomme usate. Flag to flag? Sono pronto, ma preferirei una gara normale perché sono tra i migliori a gestire le coperture”

SBK: Bulega: “Non do ancora del ‘tu’ alla moto, fisicamente mi massacra”

Nicolò Bulega ci ha preso gusto a stare davanti e lo ha dimostrato anche nel martedì di test a Phillip Island, concluso in seconda posizione a soli 74 millesimi dal leader Toprak Razgatlioglu. Una conferma delle ottime sensazioni già provate nei test di Jerez e di Portimao dal campione in carica della Supersport, che negli 86 giri completati sul tracciato australiano si è concentrato principalmente sulla messa a punto della sua Panigale V4R e sullo studio delle diverse soluzioni di gomme.

“Non so se sono sorpreso, visto che questo è il mio tracciato preferito” ha affermato il portacolori del team Aruba.it Racing Ducati, commentando il risultato di questa giornata di collaudi. “Quando ho fatto i primi cinque o sei giri questa mattina stamattina è stato un po’ strano perché arrivavo in Curva 1 con una velocità diversa rispetto a quella che avevo l’anno scorso. Mi sono dovuto adattare, ma dopo una decina di tornate stavo già guidando abbastanza bene.

Nemmeno il miglior tempo stampato da Toprak nel finale è riuscito a sbalordire BuleGas, che non si rammarica per non aver scritto il suo nome in cima alla lista dei tempi.

“È normale che Toprak sia così veloce, me lo aspettavo, ma oggi sono più felice che nei test a Jerez e Portimao perché questo test è andato meglio e ho tenuto un ottimo passo gara ha osservato il 24enne, protagonista di un ottimo precampionato: “Forse la pre-stagione è andata meglio di quanto mi aspettassi perché l’anno scorso avevamo provato due giorni qui e non ero andato così veloce. Penso di essere veloce in questo momento, soprattutto con le gomme usate, con cui sono progredito rispetto all’ultimo test, però posso sicuramente migliorare anche perché nelle curve 4 e 10 non riesco ancora a fermare la moto come vorrei”. 

Proprio la gestione delle gomme è stata una delle aree in cui il ducatista è riuscito a mettersi particolarmente in luce in Australia, dopo aver già brillato nel time attack nelle due precedenti sessioni di collaudi.

“Ho sentito che qualcuno ha avuto dei problemi con le gomme, ma io non molti a essere onesto - ha affermato - Ho saputo dalla Pirelli che sono stato uno dei migliori nella gestione degli pneumatici e sono contento del consumo delle mie coperture, perché non ho avvertito niente di strano. Grazie al mio stile di guida dolce, penso di poter completare l’intera distanza di gara, ma non so se sia così anche per gli altri”.

La riasfaltatura della pista del resto ha aumentato il degrado degli pneumatici e il rischio che si vada verso due gare lunghe flag to flag sembra essere molto alto. Ma sarebbe una decisione corretta nei confronti di chi non ha avuto alcun problema nella gestione delle gomme?

Forse no, ma ritengo di essere pronto in ogni caso. Ho delle buone sensazioni, quindi se decideranno di fare il flag to flag lo farò e se bisognerà correre tutta la gara normalmente forse per me sarà ancora meglio, perché da ciò che ho visto oggi io e Iannone siamo stati i migliori con le gomme ha risposto Bulega, che si è portato comunque avanti provando un pit stop: “Appena è finita la sessione ho provato a fare un flag to flag, giusto per capire cosa avrei dovuto fare visto che non è uguale a quello che avviene in Supersport”.

Tirando le somme dei test, l’impatto del pilota emiliano con la Superbike sembra essere migliore di quello avuto con la Supersport, dove si è laureato campione nel suo secondo anno nella categoria, ma Nicolò preferisce frenare gli entusiasmi.

“È presto per dirlo perché non abbiamo ancora fatto nemmeno una gara, ma a livello di consistenza dei run credo di aver fatto un bello step oggi, perché alla fine ho fatto un’uscita molto buona con gomme usate. Però sono anche due moto molto diverse - ha commentato - È vero che sono andato molto bene nei test, però poi le gare sono un’altra cosa. Devi gestire molte altre cose e questa moto mi massacra fisicamente. Faccio ancora fatica, non per l’allenamento per il fatto che non do ancora del tu alla moto. Guido ancora in maniera rigida e quindi mi stanco molto prima del normale”.

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