Tu sei qui

Aprilia RS660 Extrema: vola come una farfalla, punge come un'ape!

VIDEO - Se pensate che non ci sia rimedio alla sindrome da due tempi, vi sbagliate. La RS660 Extrema vi fa sentire come Max Biaggi, con una formula moderna che ha conquistato il mercato. Prezzo da 13.499 euro

Iscriviti al nostro canale YouTube

Se anche tu sei cresciuto con il sibilo del due tempi, se hai sperimentato la botta di accelerazione quando l'ago del contagiri entrava nella zona giusta e soprattutto se anche tu provi una nostalgia boia di quei tempi, forse c'è una soluzione. Ce l'ho davanti e si chiama Aprilia RS660 Extrema. Sali in sella e dopo la prima manata di gas ti senti già Max Biaggi. Arriva la prima curva veloce e ti ricordi di quando Harada bastonava le 500 al Mugello con la bicilindrica che non ci arrivava neanche a quella cilindrata. 

Leggera, una piuma per essere precisi, esattamente come sentivi le 125 e 250 di Noale dei tempi d'oro, quelli in cui di domenica nel motomondiale vinceva sempre un'Aprilia. Adesso però passiamo al dettaglio, iniziamo a raccontare in che modo questa moto ha riscritto le regole del mercato ed in che modo non mi ha fatto rimpiangere per un giorno in più di aver venduto la mia RS250 nera. Se volete conoscere tutti i dettagli tecnici di questa moto, li trovate QUI. Ma adesso tutti in sella a fare i Biaggi. 

Prova Aprilia RS660 Extrema - si guida come una due tempi

Costruire una moto piccola, agile ma al contempo stabile rientra in quel novero di imprese che pochi ingegneri sono riusciti a realizzare. Sempre se non si parla degli ingegneri di Aprilia, perché loro hanno una qualche formula segreta che gli consente di riuscirci ogni volta che ci provano. Anche con la RS ce l'hanno fatta alla grande e lo avverti subito. Bastano due curve...anzi no: basta UNA curva per capire cosa hai tra le mani. Questa non è una 250 eppure entra in curva con la stessa velocità. Il motore di certo non è un due tempi, eppure la veemenza con cui sale di giri ad ogni manata sul gas ti ricorda esattamente quelle sensazioni che non provavo da troppi anni. Il tempo di mettere tutte le marce e mi ritrovo già a pennellare la mia strada preferita, quella che uso come riferimento per capire ogni singola moto. 

Solo che questa volta la strada mi sembra diversa, mi sembra che ci siano i cordoli, mi pare di sentire il tifo sugli spalti. Quando passo davanti al bar del passo mi pare pure di vedere uno con la tabella che mi segnala i distacchi. Eppure non ho bevuto a pranzo, giuro. Ma questa Aprilia RS660 non ha bisogno di boost alcolici per farti sentire queste cose, ci riesce in modo totalmente naturale e senza alcun bisogno di doping neurale. Entra in curva come una lama affilatissima e poi mantiene la corda con una precisione degna del migliore chirurgo al mondo. Un mix che ti lascia estasiato e ti fa salire la voglia di continuare a spingere. Non ci andrò magari a comprare il pane, ma se proprio dovrò farlo so almeno che punterò al supermercato più lontano da casa mia. 

Ad ogni curva godi, ad ogni staccata è ferma e stabilissima. Coniuga in modo impressionante dei comportamenti e delle caratteristiche dinamiche che in teoria non dovrebero convivere su una moto. Eppure qui convivono alla grande e sanno farti sorridere sempre, costantemente, in modo quasi innaturale. Però sono pur sempre su strada, non posso esagerare pena utilizzare la mia patente fatta a coriandoli per far divertire mio figlio a Carnevale. Poco male, la porterò in pista dove invece potrò davvero dare tutto. Intanto continuo a godermi emozioni e sensazioni che all'improssivo mi sono tornate familiari. Solo che il tutto è più professionale, ma non controllato. Spesso l'elettronica delle moto finisce per addomesticarle troppo, menre qui non accade. Certo, l'elettronica, di quella buona, non manca su questa RS660. Però non è mai invasiva, ti lascia il gusto di osare facendoti al contempo sentire coccolato da mamma piattaforma inerziale. 

Prova Aprilia RS660 Extrema - un motore che ama urlare alto

Questo bicilindrico secondo me rappresenta una pietra miliare della storia di Aprilia. Ha la potenza che vorresti, coppia quando serve e poi un allungo che ti sorprende. Di certo può soffrire in pista quando vuoi proprio esagerare, l'allungo c'è ma non è paragonabile a quello del V4 di Noale, tanto per restare in famiglia. Mettici poi un urlo di aspirazione quando sali di giri da farti venire la pelle d'oca ed il gioco è fatto. La RS660 è nata attorno a questo motore ed altrettanto il propulsore per questa moto. C'è una simbiosi costante, non senti mai quel senso di eccesso che a volte provi su una sportiva moderna. Ovvio che non abbia la castagna di un mille, ma la spinta che sa regalare alla moto è insospettabilmente sorprendente. Merito del peso ridotto della moto, merito di una erogazione indovinata e merito anche, e qui dovrebbero scrosciare applausi, di un cambio quick shifter che funziona come pochi altri sul mercato. 

Morbido e preciso, non manca un colpo e ti regala quella sensazione cambiando marcia di stare scalando la vetta dell'Everest del piacere motociclistico. Ho reso l'idea? Poi la frenata fa il resto, con una stabilità impressionante se si considerano dimensioni e peso della moto. Certo, se esageri in staccata la scodatina ci sta. Ma non è mai cattiva, non arrivi a scomporla come avresti fatto su un due tempi della golden age. E' su un binario e ci resta in ogni frangente di guida. 

Poi alzi lo sguardo e vedi quel display TFT che ti riporta al presente, ti fa ricordare di essere in sella ad una moto di ultima generazione. Solo che lo sguardo cade sempre su quell'adesivo sul serbatoio, quello che ti riporta la scritta: Aprilia, 54 titoli mondiali. Tutti meritati, oseremmo aggiungere come sottotitolo al pregiato testo del vinile adesivo. Poi questa RS660 non è la versione standard, ma una Extrema. Ci sono 3 kg in meno sulla bilancia e si sentono, c'è un terminale SC Project omologato che aumenta il gusto sonoro dell'esperienza di guida e c'è una elettronica che sulla carta ti consentirebbe di cambiare l'orientamento del cambio quick shifter. Se non è una moto pronta ad affrontare la pista, non so proprio quale possa esserlo. 

Io supero i 190 cm eppure ci sto anche comodo, di certo molto di più di quando salivo in sella alla mia RS250. Manubri aperti, gambe piegate ma non troppo. Pesa poco, quindi neanche ti stanca troppo guidarla per tanti chilometri. Di certo è piccola, un fantino come me si sente fuori comfort zone in sella alla RS660, ma se dobbiamo ragionare puramente sulla bontà della triangolazione, allora non possiamo che promuoverla. 

 

Quanti meriti ha questa RS660 Extrema? Il più evidente è quello di aver riportato in vita un segmento, ovvero quello delle sportive medie, moto dalle potenze umane, perfettamente sfruttabili su strada e adatte anche ad una sgroppata in pista nel segno del divertimento. La Yamaha ha risposto con la R7, Triumph con la Daytona 660 e persino Honda l'ha fatto a modo suo, ovvero rispolverando la CBR 600 RR, pronta a ritornare su strada nel 2024. Ma il merito più grande della RS è senza dubbio quello di aver interpretato in modo perfetto un vuoto nel mercato, che riguardava proprio questo genere di moto. 

La corsa alle prestazioni in pista aveva allontanato le moto sportive dal puro gusto su strada, le aveva rese troppo specialistiche e prestazionali. Aprilia ha invece invertito la tendenza, dimostrando che con le giuste prestazioni anche queste moto hanno ancora perfettamente senso su strada. Il mercato le ha dato ragione, la RS660 è stata la moto sportiva più venduta in Europa nel 2023. Ha avvicinato tutta una nuova generazione di appassionati a questo mondo ed al contempo ha regalato ai nostalgici un mezzo che ricorda molto da vicino le vecchie glorie a due tempi, seppure declinando il tutto in una formula moderna e super tecnologica. 

Prova Aprilia RS660 Extrema - a chi piacerà?

Si deve proprio avere un cuore di pietra per non divertirsi su questa RS, quindi chiunque può trovare pane per i propri denti. Dal motociclista più esperto che vuole ritrovare vecchie sensazioni anche su strada ai più giovani, che possono tornare a sognare in grande esattamente come si faceva negli anni 90' con le 125 e 250, moto che hanno popolato i sogni erotici a due ruote di orde di ragazzi. 

Non costa poco, perché 13.499 euro non sono pochissimi, ma in questo caso si paga anche l'esclusività della versione Extrema, che di prelibatezze tecnologiche ne offre parecchie. In ogni caso, per chi non vuole volare così in alto arriva in soccorso la versione standard che costa 11.599, un valore forse più allineato con il segmento. Siamo in ogni caso di fronte ad un prodotto rigorosamente made in Italy, quindi è comprensibile che non sia economico. Se poi volete divertirvi a personalizzarla, incattivirla ulteriormente, basta visitare il sito di Barracuda Moto, che propone una lista di accessori davvero completa per rendere ancora più speciale una moto mi ha fatto davvero tornare ragazzino. Ed ora perdonate, vado a fare la carburazione che fuori fa freddo. Ah no, non ne ho neanche bisogno!

Articoli che potrebbero interessarti