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MotoGP, Vinales: "In Aprilia mi hanno festeggiato come faceva Yamaha con Valentino"

"Ho sentito la loro felicità ad Austin, ho sentito dentro di me l'importanza di quella vittoria. Il futuro? Ci pensano le persone che lavorano per me a casa, io penso solo a dare il massimo in pista"

MotoGP: Vinales:

Maverick Vinales è probabilmente il pilota maggiormente al centro delle attenzioni di tutti alle porte del weekend di Jerez. Il weekend perfetto di Austin l'ha proiettato in alto nella classifica generale ed ovviamente adesso resta da comprendere quale sia il potenziale del Top Gun di Aprilia, che molto spesso ha mostrato picchi di competitività assoluta seguiti poi da alcuni bassi quasi inspiegabili. Con la RS-GP lo spagnolo era però stato velocissimo anche a Portimao, quindi in molti sono convinti che Maverick abbia fatto quello step necessario per essere competitivo per tutta la stagione. 

Il connubio con l'Aprilia sembra ormai maturo al punto da rendere Vinales un serio pretendente al titolo, un risultato che insegue ormai dal 2015, anno del suo debutto in MotoGP. Per ora Maverick ha stabilito un importante primato, diventando il primo pilota della storia della top class (almeno da quando ci sono i prototipi a 4 tempi) in grado di vincere almeno un GP con tre moto diverse. Un altro weekend positivo a Jerez non potrà fare altro che confermare le chance iridate di un pilota che oggi è anche al centro del mercato per quanto riguarda il 2025 e oltre. 

"Ripetere quello che ho fatto ad Austin sarebbe un sogno onestamente - ha commentato Vinales - Ma devo essere realistico, intelligente e so che non sempre sarà possibile lottare come fatto ad Austin. Ma la cosa davvero importante per me non sarà lottare sempre per il massimo risultato, quanto piuttosto lottare ogni singolo giorno di ogni fine settimana di gara ad alto livello, cercando di fare il massimo con la nostra moto. Specialmente qui a Jerez, perché è una pista che i piloti spagnoli conoscono molto bene, un tracciato su cui lavorano molto anche i test team. Quindi penso sia una bella sfida. Ci serve continuare a lavorare forte e restare nel pacchetto di quelli davanti. Io non credo che la nostra moto possa soffrire qui, la cosa importante sarà restare ad alto livello, come a Portimao ed Austin. Poi ci sarà anche un test importante qui lunedì e so che sarà fondamentale. Se poi riuscirò a lottare per la vittoria, sarò solo felice".

Secondo te perché le MotoGP di oggi sono così veloci rispetto alla scorsa stagione?
"Penso che la tecnologia delle gomme ci abbia aiutato ad essere molto più veloci in questa stagione, ma anche l’aerodinamica delle moto ci ha fatto fare dei passi in avanti enormi da questo punto di vista".

Sono state fatte modifiche a Jerez per la sicurezza, ti soddisfano?
"A Jerez hanno fatto un lavoro incredibile e penso che rispetto al 2023 in realtà non siamo più veloci in rettilineo. Credo dipenda dall’aerodinamica, almeno per quanto riguarda la nostra moto. Per me le vie di fuga sono aumentate rispetto all’anno scorso, io mi sento sicuro qui, hanno fatto un ottimo lavoro".

Quali sono i tuoi obiettivi qui a Jerez?
"Il nostro focus del weekend è cercare di non perdere troppo in quelle che sono le nostre aree deboli, ma al contempo cercare di sfruttare al massimo i nostri punti forti. Si vedeva bene anche in TV che a Portimao ed anche ad Austin, in alcuni punti avevamo una moto davvero stabile che ci consentiva di spingere molto forte e portarla al limite. In questo momento in alcune tipologie di curve siamo più forti dei nostri rivali, ma loro rispondono in altre aree. Se guardate Martìn ad esempio, lui è fortissimo nelle curve stop & go. Una cosa in cui sto cercando di migliorare molto, mi serve essere più efficace nelle curve lente. E’ uno dei miei obiettivi qui a Jerez dove ci sono diverse curve lente. L’Aprilia è veloce dovunque in realtà oggi, il nostro compito è cercare di sfruttarne il potenziale. Io cerco di capire molto bene quello che fanno i miei rivali in alcuni punti in cui sono più efficaci di me, perché penso di poter tirare fuori qualche altra cosa dalla nostra moto".

Si parla molto del tuo futuro, cosa puoi dirci?
"E’ troppo presto per pensarci oggi. Io sto solo cercando di essere al massimo in ogni gara, perché voglio essere più forte sempre. Non lo faccio perché voglio poter andare altrove, ma perché penso che come squadra possiamo fare ancora di più, essere ancora migliori. Possiamo fare cose grandi, come ad Austin. Pensare a cosa cambiare per il futuro è il compito delle persone che lavorano per me da casa, io qui penso solo a lavorare e fare il massimo in pista. C’è una bella sfida in questo paddock, ad Austin ho scritto una piccola parte della storia della MotoGP e mi sono sentito di aver fatto qualcosa di speciale per l’Aprilia, l’ho sentito dentro. Ho sentito la felicità per la mia vittoria in un modo in cui non l’avevo mai sentita. L’ho vista in passato per Valentino, ma non quando ho vinto io. Penso sia un bel segno, vuol dire che stiamo facendo un bel lavoro. Non ho fretta riguardo il mio futuro, sono qui ed osservo anche cosa fanno gli altri piloti. Ho 29 anni, mi sento forte come mai in passato e penso di avere ancora tempo. Voglio solo essere qui, concentrato sul presente ed essere forte in quello che faccio, voglio divertirmi".

Cosa pensi sia cambiato nel tuo approccio alle gare in questi anni?
"Nel 2021 quando sono passato in Aprilia ho iniziato a pensare che le cose accadono per una buona ragione e da quel momento ho iniziato a credere moltissimo in questa mentalità, cercando di avere sempre un pensiero positivo e penso di essere cresciuto molto. Ogni giorno mi preparo per poter sfruttare le opportunità che mi si presentano, come ad Austin che è una pista molto impegnativa dal punto di vista fisico e su cui ero in grado di fare l’ultimo giro di gara veloce quanto i primi giri. Mi sveglio ogni giorno, lavoro, mi alleno, cerco di tenere le cose semplici. Cerco di godermi al massimo questo bellissimo sport, penso sia questa la chiave oggi per poi poter dare il massimo in pista".

Jerez sarà speciale per te?
"La cosa speciale di Jerez per gli spagnoli sono i tifosi sugli spalti, ti fanno sentire a casa. Vorrei vincere qui in MotoGP, al massimo sono arrivato secondo. Ho bellissimi ricordi qui, ho vinto diverse volte in altre categorie. Ci sono tanti tracciati storici nel mondiale, ma Jerez è quella che forse ha offerto le gare ed i duelli già entusiasmanti della storia. Pensate a Jorge e Valentino o anche Rossi e Gibernau".

Come ti sentivi il lunedì dopo Austin?
"Ero emozionato, ne ho parlato molto con Rachele. Lei sa bene quanto è stato difficile per me, le difficoltà che ho superare in questi anni. Io ho sempre pensato di poter lottare ad alto livello con l’Aprilia, l’ho sempre sentito. Ma solo l’anno scorso in Qatar ho trovato davvero un ottimo bilanciamento della moto per me ed ho iniziato a guidare come volevo dall’inizio. E’ brutto lavorare sodo e poi non raccogliere risultati, ci sono passato diverse volte. Ma il lunedì dopo Austin ero tranquillo, ho fatto 130 km sulla bici per allenarmi e mi sentivo bene. Ma quando invece devi farlo e soffri in pista senza avere buoni risultati, ecco che diventa difficile trovare la motivazione. Se riesci a superare questa cosa, sai di poter ottenere certi risultati".

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