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SBK, Phillip Island: rischio pit stop per Gara 1 e Gara 2 della Superbike?

Barbier fa chiarezza: “20 giorni fa sono terminati i lavori del nuovo asfalto: già sappiamo che sarà più veloce e le gomme si consumeranno prima. Non vogliamo però che qualcuno giochi su questa possibilità, perché Phillip Island è sempre stata una gara di gestione. Dopo i test faremo una valutazione”

SBK: Phillip Island: rischio pit stop per Gara 1 e Gara 2 della Superbike?

La Superbike è pronta ad accendere i motori a Phillip Island e una delle novità che attendono squadre e piloti in Australia sarà il nuovo asfalto. A distanza di oltre 10 anni dall’ultima volta, la pavimentazione è stata infatti rinnovata e nel paddock c’è già agitazione.

In occasione dei test di Jerez e Portimao circolava infatti la voce della possibilità di una Gara 1 e Gara 2 con pit stop a causa del rischio riguardante il forte degrado degli pneumatici. Una notizia che per certi versi potrebbe giocare a favore di alcune squadre e al tempo stesso a discapito di altre.

In merito a ciò abbiamo quindi interpellato Giorgio Barbier, responsabile di Pirelli per quanto riguarda le derivate. Il numero uno della Casa tricolore ha voluto fare chiarezza in merito all’argomento

“Circa 20 giorni fa sono terminati i lavori del nuovo asfalto – ha spiegato Barbier – ci sono già stati due track days da parte dei piloti australiani e Pirelli ha già in mano i primi dati. La pista è sicuramente più veloce in confronto alla scorsa stagione e le gomme si consumano prima. Queste sono le prime indicazioni che abbiamo, ma ce lo aspettavamo”.

Lunedì e martedì ci saranno i test. Pirelli come si muove?
“Tutti noi sappiamo bene che Phillip Island è una gara particolare, perché è la prima della stagione e le squadre non hanno ancora una messa a punto attenta sulle moto. A mio avviso la cosa fondamentale sarà svolgere dei long run di 17-18 giri continuativi lavorando sul ritmo della distanza gara”.

Sei preoccupato per un’eventuale gara pit stop come si vocifera?
“Quella di Phillip Island è una gara dove bisogna amministrare, esattamente come accade ad ottobre con la MotoGP. Le temperature fanno ovviamente la differenza e di conseguenza vince chi arriva in fondo con le condizioni  migliori.  Di sicuro bisogna evitare che qualcuno giochi su questa possibilità, pensando solo a lavorare su un ritmo gara di 10 giri, perché la gara debba essere divisa in due parti. Pirelli sta lavorando affinché venga rispettata l’intera distanza prevista e se qualcuno fosse in difficoltà ci si concentra affinché la problematica venga risolta. Detto ciò: Il problema di pochi non può condizionare l’intera griglia”.

Martedì dopo i test verrà fatta una valutazione?
“Esattamente! Martedì sera ne discuteremo in commissione assieme a Scott Smarth, Gregorio Lavilla e ai rappresentanti delle Case. È vero che nel 2013 le condizioni non erano delle migliori e qualcuno decise di lavorare nei test per consumare le gomme e avere una gara con pit stop. Noi però non vogliamo questo tipo di scenario, perché la priorità è che venga rispettata l’intera distanza gara come stabilito. Ovviamente bisognerà valutare attentamente, soprattutto quelle ultime tre curve, che sono le più esigenti, ma l’idea  di Pirelli è ben chiara”.

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