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Nakagami: “Gli sforzi del pilota non sono più ricompensati da queste MotoGP”

“Nel mio primo anno in Top Class non c'erano ali, né aiuti, né niente. Adesso andiamo sempre più veloci, ma le sensazioni non sono più le stesse di un tempo. La moto aiuta troppo”

MotoGP: Nakagami: “Gli sforzi del pilota non sono più ricompensati da queste MotoGP”

Dopo cinque settimane di pausa estiva, la MotoGP si prepara a riaccendere i motori per la seconda, impegnativa, parte del campionato. Con il mercato piloti ancora in gran fermento, sono in tanti però a non avere ancora un’idea precisa di ciò che riserverà loro il futuro. Non fa eccezione Takaaki Nakagami, ancora sulla graticola dopo aver rischiato, già lo scorso anno, di perdere il suo posto in LCR. 

Spero di essere in pista il prossimo anno, è la mia priorità”, ha confidato il giapponese in un’intervista con Manuel Pecino. “Prima di tutto voglio dimostrare il mio potenziale con la Honda, in secondo luogo voglio aiutare. Stiamo attraversando un momento difficile. Se loro aiutano me, io posso aiutare loro. Una volta che avremo dei buoni componenti, penso che la Honda abbia del potenziale”.

Nonostante la complessità di questi primi otto appuntamenti di campionato per i portacolori di Casa Honda, vittime di numerose cadute e infortuni, il 31enne nato a Chiba non ha perso la sua voglia di correre e il desiderio di migliorare le prestazioni della RC213V.

“Mi diverto ancora, ma se il risultato è buono è più facile divertirsi facendo ciò che faccio - ha chiosato Nakagami - Stiamo soffrendo, perché stiamo dando tutto e siamo costantemente fuori dalla Top 10. Se questa è la tua aspirazione, va bene, ma noi siamo qui per vincere le gare, e siamo molto lontani in questo momento. Se non sali sul gradino più alto del podio, hai motivo di continuare a lamentarti”.

Nelle sue sei stagioni in Top Class, tutte sotto l’ala della Honda, il pilota del Sol Levante ha avuto modo di veder crescere ed evolvere il campionato, il cui sviluppo tecnologico, e non solo, sta continuando senza sosta. Forse anche troppo secondo Takaaki, che sposa la linea di pensiero di Vinales, riconoscendo come le MotoGP siano diventate molto più facili da guidare rispetto a un tempo.

“Le moto hanno più carico, più ali, più aiuti... Ricordo che quando sono salito per la prima volta su una MotoGP, era il 2018, all'epoca non c'erano ali, né aiuti, niente! Era più difficile perché dovevi stare molto attento all’avantreno nelle accelerazioni. Se si confronta la potenza, ora possiamo usarne molta di più grazie all'aumento dell'aderenza e della deportanza. Si va sempre più veloci, ma quanto a sensazioni rimango fedele a quella che era la vecchia scuola, perché lo sforzo del pilota veniva ricompensato. Adesso è diverso, ha spiegato Nakagami.

“Con l’elettronica, tutto è migliorato: la moto, il motore, l'aderenza. Nella maggior parte dei circuiti non ci sono problemi di impennata e a me personalmente non piace - ha aggiunto - Ricordo che nel mio primo anno in MotoGP andavo nel panico uscendo da ogni curva, perché non avevo il tempo per prepararmi per quella successiva. La ruota anteriore era sempre sollevata, dovevo spingere tutto il corpo in avanti per cercare di tenerla a terra, ma allo stesso tempo dovevo immediatamente prepararmi per la frenata successiva, mentre adesso si preme un pulsante e basta, senza bisogno di muoversi. Capisco quello che dice Maverick. È troppo facile... La moto aiuta troppo”.

Mentre lo sviluppo delle moto ha lasciato dell’amaro in bocca all’alfiere del team LCR, il nuovo format del campionato sembra aver incontrato il suo favore, nonostante le difficoltà della doppia gara.

“Finora mi piace il nuovo format; penso che sia buono - ha detto - Per i tifosi è sicuramente meglio, è un grande spettacolo. Allo stesso tempo non è un problema a livello fisico, ma a livello mentale sì, è difficile. Anche se il sabato è sulla mezza distanza, mentalmente bisogna prepararsi come per la gara della domenica. Poi non è finita lì: devi prepararti per il giorno dopo, per la gara lunga, e vedere come recuperare il più velocemente possibile, ma abbiamo gli impegni con i media e tante altre cose da fare durante il fine settimana. Comunque è bello essere più vicini ai fan. Soprattutto rispetto al 2020, quando i circuiti erano vuoti”.

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