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MotoGP Mugello: Dovizioso manda in crisi Ducati?

Il forlivese vince il GP d'Italia e si porta al secondo posto della classifica mondiale, ma sulla carta è il pilota “numero due”

Moto - News: MotoGP Mugello: Dovizioso manda in crisi Ducati?

“Sono contento per Ducati, ma io non mi sento ancora in grado di poter vincere con questa moto”. Sono le parole pronunciate da Jorge Lorenzo dopo la gara in cui Dovizioso ha centrato la sua prima vittoria stagionale (terza in MotoGP) ed è stato il primo pilota italiano in sella a una moto italiana a vincere al Mugello, Petrucci, che non è un pilota ufficiale, ha chiuso sul terzo gradino del podio, Bautista è arrivato quinto in sella a una Ducati non ufficiale, e Pirro, che sulla carta è il collaudatore Ducati, è arrivato al traguardo nono. Insomma in un weekend dove le Ducati erano più che a posto e più che competitive il majorchino ha dovuto fare nuovamente i conti con un matrimonio che sembra non voler dare i suoi frutti. Eppure a inizio gara è partito benissimo, ha fatto i primi giri a bomba, infiammando il Mugello e facendo pensare a tutti che finalmente poteva giocarsela con i primi. Ma è durato poco. Piano piano è scivolato nelle retrovie ed è arrivato al traguardo con un ritardo di circa 14 secondi da Dovizioso.


Il paradosso Ducati


“È una moto perfetta per staccatori come Dovizioso e Petrucci, ma in percorrenza non va come vorrei”, ha precisato il majorchino. Che continua a sentirsi costretto a cambiare radicalmente il suo stile di guida. Senza riuscirci: d’altronde non è mica facile in poco tempo. È un po’ come chiedere a un calciatore esperto e navigato di calciare improvvisamente solo con il piede “meno preferito”. Però il mondiale non aspetta, chiaramente, e gli equilibri cambiano. Non so fino a che punto in Casa Ducati potevano aspettarsi dopo sei gare uno scenario come quello attuale: il pilota numero uno, dallo stipendio milionario (è il più pagato in griglia con 12,5 mln a stagione), non riesce ad ottenere risultati, mentre il secondo pilota del team non solo porta la Desmosedici sul gradino più alto del podio, ma milita anche al secondo posto della classifica piloti (guadagnando “una miseria”: 1,5 mln a stagione), marcando il leader da vicino e inserendosi, di fatto, nella lotta al titolo.


Dovizioso straordinario


Detto questo, vedere Andrea Dovizioso festeggiare in lacrime una vittoria così importante per lui è una cosa che riempie il cuore di gioia. Se lo merita. Lavora in silenzio, non fa polemiche, accetta dei compromessi (anche scomodi) e non si lamenta. Perché le risposte poi le dà in pista, con i fatti, con i risultati. È un campione umile, a cui è impossibile non volergli bene: sul podio lo hanno applaudito tutti. Ieri mattina è stato anche male, non è riuscito ad effettuare un normale warm up a causa di un problema di natura influenzale. Eppure dopo qualche ora è salito in moto e ha “dribblato” tutti, con i tempi giusti. Dopo Migno e Pasini, ha chiuso in bellezza una domenica di sport su due ruote che celebra i colori italiani su un circuito italiano. Peccato per Rossi – ma se una settimana fa era in ospedale è già tanto quello che è riuscito a fare – ma che gioia per Petrucci: bravo, bravo, bravo!

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