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MotoGP, Gran Premio di Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Nello spaghetti-western della gara texana Vinales e Acosta le danno, Bagnaia le prende e Marquez si mette KO da solo. Un grande spettacolo, ma non per tutti

MotoGP: Gran Premio di Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il Gran Premio di Austin è una spaghetti-western pieno di scazzottate, i cui gli schiaffoni di prendono e si danno. Vinales, come Bud Spencer, mette tutti KO con un colpo solo, Acosta, novello Terence Hill, preferisce l’agilità. Ci si diverte e tanto, ma non tutti. Se Bastianini schiva gli attacchi e si prende il podio, Martin e soprattutto Bagnaia finiscono al tappeto. Come Marquez, che si autoelimina. Un bello spettacolo, a cui non sono invitati i piloti delle moto giapponesi, ma non è una novità.

IL BELLO - Vinales è stato talmente meraviglioso ad Austin da farsi perdonare anche i travestimenti da festa delle scuole elementari.  Maverick non ha bisogno di maschere, basta guardare la sua faccia, quella di chi ha riscoperto cosa significa vincere. Sorrisi e lacrime non saranno da supereroe tutto di un pezzo, ma fanno bene.

IL BRUTTO - Anche nelle migliori coppie ci sono momenti di crisi, Bagnaia e la sua Ducati lo stanno attraversando. Non si capiscono, bisticciano e arrivano in ritardo (per il podio). Il re e la regina degli scorsi balli ora si pestano i piedi senza trovare il ritmo giusto. Serve un po’ di terapia di coppia, non con uno psicologo, bastano degli ingeneri per questi problemi di cuore.

IL CATTIVO - Sulla pista dove lo scorso anno aveva ottenuto la sua ultima vittoria, la Honda in questo fine settimana non ha preso nemmeno un punto. Anzi, l’unico ad arrivare al traguardo è stato Luca Marini, che va piano ma poco lontano.  In programma c’è un test a Barcellona, ma servirebbe un miracolo.

LA DELUSIONE - Tempi duri per chi guida un’Aprilia o una KTM, non per la moto ma per i rispettivi compagni di squadra. Con dei Vinales e Acosta così, tutto il resto è noia. Come le gare dei vari Binder ed Espargarò, annullati più che ridimensionati.

LA CONFERMA - Pedro Acosta lascia che siano gli altri a preoccuparsi per lui, mentre scopre il nuovo parco giochi della MotoGP. Come un bambino vuole provare tutte le giostre e non scenderebbe mai. Si porta a casa qualche record da patiti di statistiche, ma il meglio deve ancora arrivare.

L’ERRORE - Tutta colpa dei freni, ma anche di Marc Marquez. Che ci ha provato come doveva fare, ma è finita come non doveva andare. Al netto dello scivolone, per qualche curva ha rivisto il panorama della pista libera ed è già una piccola vittoria.

LA SORPRESA - Sergio Garcia ha rotto il ghiaccio in Moto2. Dopo lo scorso anno era difficile crederci, ma la cura Boscoscuro ha avuto effetti miracolosi anche su di lui. Ed è pure in testa al Mondiale.

IL SORPASSO - Per una volta c’è l’imbarazzo della scelta. Per quantità vince Vinales a mani basse, ma per qualità Acosta. Scegliere voi, non sbaglierete comunque.

LA CURIOSITÀ - La nuovo strategia di Ivan Ortola prevede di stendere gli avversari e poi rubare loro la moto. Non funziona.

IO L’AVEVO DETTO -Il mio migliore venerdì da tempo” diceva Bagnaia dopo il primo giorno di prove ad Austin. Non sapendo che sarebbero arrivati i peggiori sabato e domenica.

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