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SBK, Barcellona: per Bautista è il momento della verità con i nemici in casa

Al Montmelò Bulega e Iannone rappresentano le minacce Ducati per lo spagnolo assieme a Petrucci. Rea punta alla svolta con Yamaha mentre Toprak si affida all’arma BMW nella tana del lupo

SBK: Barcellona: per Bautista è il momento della verità con i nemici in casa

Barcellona, ovvero il round numero 450 nella storia della Superbike. Le derivate sbarcano quindi in Catalogna per il secondo appuntamento stagionale dopo quello di Phillip Island, che ha visto Alex Lowes prendere la vetta del Mondiale grazie ai successi di Superpole Race e Gara 2 in Australia.

Al Montmelò si torna in Europa, su un tracciato tradizionale, di conseguenza non mancano le aspettative in vista del weekend. Se una rondine non fa primavera, Lowes sarà chiamato a confermarsi  sulla pista catalana con la Kawasaki e lo stesso discorso vale per Nicolò Bulega, davvero sorprendente in questo inizio di stagione assieme ad Andrea Iannone.

Il portacolori Aruba, vincitore all’esordio nella categoria, si sta rivelando una sorta di ammazza record in sella alla sua Panigale. Per The Maniac, invece, sembra che il tempo si sia fermato nonostante quattro anni senza gare. Tra coloro ambiziosi di recitare una parte da protagonisti ci sono anche Danilo Petrucci, a cui i test di Barcellona hanno lasciato il sorriso, senza scordarsi di Rinaldi e Sam Lowes.

Ovviamente il pilota da battere sarà Alvaro Bautista. Inutile girarci attorno: nonostante un avvio di stagione col freno a mano tirato tra zavorre e condizione fisica non al top, lo spagnolo è certamente il favorito per la tappa catalana. In passata la sua gestione gomma ha sempre fatto la differenza e siamo dell’idea che anche questa volta vorrà ribadire la propria supremazia.

Per il campione del mondo la tappa del Motomelò la si potrebbe definire come il momento della verità per ritrovare quel Bautista che tutti noi ben conosciamo. Un discorso che per certi versi accomuna anche Johnny Rea, chiamato a scacciare del tutto i fantasmi australiani, dove al debutto con la Yamaha non ha raccolto nemmeno un solo punto a differenza di un Locatelli diventato riferimento nel box in blu.

Volgendo invece lo sguardo in casa BMW, c’è curiosità per vedere il livello di Toprak in sella alla BMW. In pochi mesi il turco ha già dimostrato di essersi cucito la M 1000 RR a tal punto da mettere alle proprie spalle i rispettivi compagni di marca. La Casa di Monaco sta lavorando alacremente per colmare il gap dalla concorrenza anche se resta qualche interrogativo in termini di affidabilità. Molti di più ne ha la Honda, che sta attraversando uno dei momenti più complicati da quando è tornata in Superbike. Mandare un segnale è d'obbligo.     

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