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MotoGP, Jack Miller: "La KTM è cresciuta ancora, ora i piloti dopo la Rossa cercano noi"

"Nella lista delle moto competitive siamo sicuramente in alto. Il titolo costruttori? siamo vicini a Ducati con la metà delle moto in griglia.  Un privilegio per me essere in MotoGP e guidare queste moto, sono dieci anni, un viaggio meraviglioso"

MotoGP: Jack Miller:

Con il Qatar ormai alle porte, è tempo anche per Jack Miller e la KTM di mostrare le nuove livree con cui l'australiano affronterà i circuiti della stagione MotoGP 2024. I risultati dei test a Sepang incoraggianti dimostrano il grande lavoro e le risorse spese dalla casa austriaca per colmare il divario dal rivale principale, Borgo Panigale, e Jack Miller è in prima linea per dimostrare che questa KTM non solo è competitiva, ma può porre un freno al dominio Ducati. Dopo una stagione 2023 difficile in cui l'australiano doveva ancora rapportarsi al cambio di moto e di squadra, ora il proposito è quello di tornare in pista prima possibile per togliersi quel "prurito" dato dalla competitività che un pilota veterano come Jack conosce ormai bene.

"Sono molto soddisfatto del lavoro svolto in KTM, sia lo scorso anno che in questo appena iniziato - spiega l'australiano - il 2023 è stato un anno intenso in cui ho imparato molto sulla moto e nella seconda metà di stagione siamo migliorati tanto da poter lottare in cima. E' stato un anno di crescita per me come pilota, in generale nella scala del divertimento lo definirei un 10 su 10. I test sono stati positivi ed ora come tutti aspetto di togliermi quel "prurito" che si ha quando non vedi l'ora di tornare in pista. Ora il prossimo appuntamento saranno i due giorni di test in Qatar, non sono un grande fan dei test prima di una gara, sopratutto se sullo stesso circuito, ma sono comunque ansioso di mettermi alla prova".

Per prepararsi alla nuova stagione, durante l'inverno l'australiano si è anche sottoposto ad un nuovo regime di allenamento personalizzato.
"In sostanza dopo il termine della scorsa stagione ho cercato di capire di cosa avessi bisogno per migliorare, sono andato direttamente in Austria per lavorare a stretto contatto con Redbull, abbiamo fatto dei test ed ora sono due mesi che seguo questo nuovo programma di allenamento. Il cambiamento è inevitabile, e sopratutto per una atleta avere questo tipo di supporto è fondamentale. Non mi aspetto subito dei miracoli è chiaro, ma non sono mai stato così in forma a Febbraio!", scherza poi.

Dopo un anno in KTM, ti senti pronto ora a portare questa moto sul podio? Con la tua esperienza è ancora possibile divertirsi con tutta questa aerodinamica?
"Ero già pronto a vincere a Valencia ma non è andata secondo i piani. Ho avuto più di due mesi per ripensare a quella gara. Guidare una MotoGP è difficile ma siamo i piloti migliori del mondo - prosegue poi - non importa quanta aerodinamica o componenti si aggiungano, essere uno dei 22 piloti di grandissimo talento in griglia, ed esserlo su una di queste moto, è un privilegio. Nel mio caso sono addirittura dieci anni, è un viaggio meraviglioso quello che sto percorrendo. Ogni volta che metto il culo su quella sella, esco dalla pilane ed affronto le curve di un qualsiasi circuito.. ci sono tante cose incredibili che si possono fare al mondo ma nessuna si avvicina alle sensazioni che ti da quello che facciamo noi su queste moto. Farsi una sgambata su questi mostri è impagabile, non importa che forma abbiano, se siano più o meno belle".

Lo scorso anno la casa di Mattighofen è arrivata seconda nel campionato costruttori, e stando ai test di Sepang sembra che abbia fatto ulteriori passi avanti.
"Penso che la KTM abbia fatto un lavoro fantastico negli ultimi due anni, ma specialmente nell'ultimo anno. Dobbiamo tornare a pensare in quali condizioni fosse la moto a inizio 2023 e a dove siamo arrivati ora in termini di sviluppo ed ora penso che sia una delle moto più ambite da un pilota. Molti cercano la rossa ma se non la si ottiene nella lista di alternative c'è sicuramente una KTM, e penso che a breve saremo anche noi al top. Considerando quanto è stato veloce lo sviluppo tecnico di questa KTM in così pochi anni, non si può che rimanere meravigliati del lavoro svolto in così poco tempo, e credo si continuerà nella direzione intrapresa. Un altro fattore da tenere a mente è che il risultato ottenuto da noi piloti per la casa austriaca lo scorso anno è la somma degli sforzi di quattro piloti, contro una casa che ne metteva in campo otto. Quest'anno sicuramente mi aspetto dei passi avanti, quantomeno almeno per quel che concerne me come pilota me lo auguro!", scherza ancora l'australiano.

Ai test di Sepang avete raccolto degli ottimi risultati, in cosa è migliorata la moto rispetto alla scorsa stagione?
"Non abbiamo stravolto il pacchetto, credo che ciò di cui la KTM avesse più bisogno, sia gli ingegneri che i tecnici che i piloti, fosse di una pausa per riordinare le idee. Era importante uscire dai ritmi frenetici delle gare per cambiare alcune prospettive e lasciare che idee fresche affluissero nuovamente nel team. Poi naturalmente i tecnici e gli ingegneri da casa hanno analizzato montagne di dati ma ciò che è cambiata in primis penso sia stata la visione d'insieme, abbiamo una buona base e ci siamo concentrati sull'affinare tutti quei dettagli che poi fanno la differenza".

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