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MotoGP, Marini: “Non dobbiamo trasformare la Honda in una Ducati”

“Al momento questa moto ha più margine di me. Con la Ducati era facile essere forti sul giro secco, perché la Desmosedici sfruttava meglio il posteriore mentre con la Honda non riesco ancora a fermarla come vorrei”

MotoGP: Marini: “Non dobbiamo trasformare la Honda in una Ducati”

Luca Marini ha archiviato la tre giorni di test a Sepang in 19^ posizione accusando un secondo e tre decimi dalla Ducati di Bagnaia. In casa Honda si lavora alacremente per cercare di colmare il gap dalla concorrenza, consapevoli del fatto che non sarà cosa semplice e ci vorrà il giusto tempo.

Eppure il romano di Tavullia non demorde, muovendosi a piccoli passi per avvicinarsi ai piloti più veloci.

“Pensavo di soffrire meno nel giro secco, dato che lo scorso anno ero migliorato in questo frangente – ha detto – il modo di spingere con la Honda però è diverso e la moto diventa più difficile da frenare”

Marini spiega poi quanto fatto.
“Quest’oggi ho portato avanti il lavoro di sviluppo e sono contento perché abbiamo migliorato alcuni aspetti e i Qatar avremo ulteriori componenti. A Losail l’obiettivo sarà quello di preparare il weekend consapevoli che ci sarà qualche novità da valutare”.

Il riferimento resta però la solita la Ducati.
“Con la Ducati era facile essere forti sul giro secco, perché la moto sfruttava meglio il posteriore rispetto alla Honda. Su questo dobbiamo quindi focalizzarci, perché come già detto fatico a fermare la moto come vorrei. Io sono dell’idea che ogni moto abbia il proprio DNA e l’obiettivo è quello di sfruttare i propri punti forti senza dover trasformare la Honda in una Ducati”.

A quanto pare Honda è una cantiere aperto con la volontà di bruciare i tempi.
“Penso di avere margine, ma la moto ne ha ancora più di me. Dobbiamo però capire il comportamento nelle condizioni in cui ci sarà poco grip, perché oggi è tutto falsato per via delle condizioni che abbiamo trovato. È infatti difficile dare un giudizio, perché per me è tutto nuovo. Forse c’è il rischiodi soffrire di più nel momento in cui il grip calerà, ma magari la moto migliorerà”.

Tra i temi analizzati da Marini c’è poi il discorso gomme.
“La nuova gomma posteriore portata da Michelin penso possa aiutarci. Ieri, con le gomme usate, il gap tra me e i piloti veloci si è ridotto. Come ho detto ci stiamo muovendo un passo dopo l’altro, infatti sono stato in grado di migliorare l’uscita di curva e sono consapevole di avere del margine”.

A proposito di pneumatici, Luca guarda poi al futuro.
“Le gomme hanno un grande potenziale e l’aerodinamica è migliorata molto. Penso che in futuro avremo pneumatici più duri con l’attuale aerodinamica”.

Infine una battute sulle concessioni.
“È vero che avremo più giorni, ma non credo ne faremo tanti  tantomeno saremo avvantaggiati”.

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