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MotoGP, Marc Marquez: "Honda e Ducati due mondi opposti. Dall’Igna mi ha rassicurato”

Lo spagnolo al termine della prima giornata di test: "Oggi problemi tecnici, ma il team ha reagito bene. Con la Honda facevo affidamento sull'anteriore, con la Ducati è l'opposto. Dall'Igna nel box? mi ha rassicurato, il supporto è uno dei segreti vincenti della Ducati"

MotoGP: Marc Marquez:

Non è del tutto soddisfatto Marc Marquez al termine della prima giornata di test ufficiale sul circuito di Sepang. Diversi infatti i problemi tecnici che hanno tenuto il pilota spagnolo coi piedi per terra, dovendosi così accontentare di un nono miglior crono al termine delle sessioni di test. Il passaggio dalla Honda alla Ducati, persino per un talento come Marc Marquez, non è cosa di pochi giorni, ed il tracciato non proprio congeniale ci ha messo del suo.

A scanso di equivoci però, Marc si dice soddisfatto del lavoro svolto, anche e sopratutto dal team, l'approccio è cauto e analitico, perchè il countdown per il Qatar è già iniziato e per l'otto volte iridato più che il tempo sul giro la priorità al momento è solo una: capire l'idioma della sua Ducati. Perchè se è pur vero che ad oggi le Ducati sono il punto di riferimento in termini di prestazioni, come ha ben dimostrato Martin col suo miglior giro, è anche vero che passare dalla logica degli ideogrammi giapponesi alla seducente italianità della rossa, il passo non poteva esser breve. Lo spagnolo ne è ben cosciente ed entra così nel dettaglio sulle differenze tra questi due mondi così distanti.

"Oggi è stata una giornata di test impegnativa - esordisce Marc - abbiamo avuto alcuni problemi, ma il team ha reagito bene. Po Sfortunatamente questo non mi ha permesso di ottenere da subito un giusto feeling con la moto, oggi è davvero successo tutto quello che poteva succedere. Il momento migliore della giornata è stato verso la fine, quando sono riuscito a girare più a lungo e capire meglio la moto. Nel complesso, guardando solo ai test ,a Valencia era andata meglio, ma sul finire della giornata siamo migliorati quindi sono tranquillo. Non è necessario che io sia il più veloce qui in Malesia sin da primi giorni di testa, so che mi serve tempo per conoscere questa moto ed avvicinarmi agli altri più veloci".

A volte, tra le altre grandi differenze quando si esce dal portone di un team ufficiale per entrare in quello di un team satellite, vi è quella delle risorse umane. Avere meno persone nel box può essere una criticità per un pilota.
"No affatto, ne parlavamo giusto ieri con mio fratello, e lui non ha mai avuto problemi nell'avere meno persone attorno nel box. E' una giornata storta che può capitare, oggi sono dovuto rientrare quattro volte. La cosa importante per me è che al primo giorno di test il team ha saputo reagire bene alle difficoltà, e lo ha fatto in maniera professionale".

Non è mancata però, come da anni siamo abituati a vedere, la presenza di Dall'Igna e degli altri tecnici Ducati nel box Gresini. Un chiaro segnale ed una ulteriore rassicurazione per lo spagnolo.
"In fondo questo è uno dei punti di forza segreti della Ducati - prosegue Marc - si prendono cura di tutte le moto e di tutti i piloti e questo ovviamente fa la differenza. E' anche un ottimo modo per imparare dagli errori ed evitare che accadano su tutte le moto che hanno a disposizione".

Al netto dei problemi tecnici però, come dimostra il 9° crono, sembra che lo spagnolo stia agevolmente prendendo le misure della sua nuova cavalcatura firmata Borgo Panigale, anche se il lavoro da svolgere per perfezionare il setup in vista del Qatar è ancora molto.
"Le sensazioni oggi non erano delle migliori,  oggi non sono riuscito a trovare il passo giusto, ed anche il tracciato non riuscivo ad interpretarlo con facilità. Abbiamo ancora del lavoro da fare per cercare quella velocità che oggi ci è mancata".

Priorità dello spagnolo è quindi quella di cucirsi addosso questa Ducati, come fece con la Honda. Tanti quindi sono stati i particolari su cui ha lavorato durante questa prima giornata di test.
"Oggi ho girato col setup con cui mi sentivo più a mio agio, anche se dovevamo lavorare ancora sulle geometrie della moto, sistemare il manubrio, a non siamo riusciti. Ho lavorato anche sul freno posteriore, anche su quello c'è del lavoro da fare e devo migliorare. Quanto al freno anteriore ci porrò particolare attenzione perchè è una delle cose su cui si basano maggiormente le mie sensazioni alla guida. C'è ancora lavoro da fare per capire appieno le potenzialità di questa Ducati, io dovrò cercare di adattarmi a questa moto e questa moto cercherà di adattarsi a me".

Rispetto a Valencia quindi, lo spagnolo conferma le sensazioni generalmente positive.
"La moto è molto diversa rispetto alla Honda, ma c'è anche il fattore tracciato da tenere in considerazione, quando si è a proprio agio su di un circuito, lo si è anche su qualsiasi moto si guidi. Se invece sei in difficoltà, come qui in Malesia per me, accade l'opposto. Ho confrontato i miei dati con quelli delle altre Ducati, in alcune curve sono allineato ma su altre sono ancora lento".

Si entra così più nel dettaglio nelle differenze tra le creature delle due case rivali.
"A Valencia lo stile di guida era molto simile rispetto alla Honda, mentre qui con la Ducati è del tutto diverso, a cominciare da come si apre il gas. Ero abituato a guidare in un certo modo la Honda qui a Malesia, mentre con la Ducati si ottiene il massimo da questo tracciato in altri aspetti. Stamattina ho girato come giravo con la Honda e per questo ho avuto delle difficoltà. Se con la Honda si usava molto l'anteriore, con la Ducati ci si affida molto al posteriore, in termini di bilanciamento della moto. Con la Honda ero abituato a tirare su la moto con forza, con la Ducati devo ancora affinare quell'aspetto".

Sembra però che lo spagnolo abbia già voglia di provare i limiti del potenziale della GP23, come dimostra quell'attimo di incertezza ed il salvataggio mostrato all'ultima curva.
"Lo chiamano crash ma di fatto non lo è, ho avuto un piccolo problema e sono finito nella ghiaia. Nei box mi hanno spiegato un piccolo trucco sulla Ducati che dovrò imparare, ho avuto un problema con le marce ma è tutto sotto controllo".

Le aspettative di Marc sulla Ducati in questi test, è chiaro, restano altissime.
"Avere tre giorni di test è positivo, oggi ho fatto molti giri ma non sono stati giri di qualità, che è quello che si cerca di avere.  E' solo la prima giornata di test però quindi non sono preoccupato".

A disposizione dell'otto volte iridato, ora ci sarà anche un altro grosso vantaggio, quello dello scambio dei dati con altre sette moto tra le più competitive.
"Anche in Honda confrontavamo i dati ma lì era diverso - spiega lo spagnolo - Oggi però non mi sono concentrato troppo sui tempi degli altri, ho confrontato solo una volta col giro veloce di Martin per capire cosa stesse facendo essendo la Ducati più veloce oggi in pista. Ma all'inizio la priorità è lavorare sul setup, senza contare che con Frankie Carchedi , il mio capotecnico, stiamo ancora imparando a conoscerci".

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