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SBK, Vierge: "abbiamo raggiunto il limite della moto prima di quanto ci aspettassimo"

Lo spagnolo chiude sulla sua Honda ai test 18°. "Se chiudessi gli occhi le sensazioni alla guida sono buone, poi però al traguardo guardo il crono e non siamo competitivi. Dal Giappone l'impegno c'è, ma ci vuole ancora tempo per un prototipo del tutto nuovo"

SBK: Vierge:

La seconda giornata di test a Jerez  si è conclusa sotto le aspettative per Xavi Vierge, che dal suo 18° crono di giornata, a due secondi dalla Ducati di Bulega, commenta l'assenza di un quadro chiaro nello sviluppo della moto. Con una Honda che fatica a spiccare il volo con la sua ala dorata, la speranza è che la mole di dati acquisita in questi giorni aiuti quantomeno la casa giapponese a vederci più chiaro sullo sviluppo della moto prima dell'inizio del campionato.

Nella sua configurazione 2024, almeno sulla carta stando ai riferimenti cronometrici, la moto non sembra aver fatto grossi passi in avanti. Cosa puoi dirci?
"Purtroppo la realtà è questa - interviene lo spagnolo - abbiamo provato molte componenti nuove e tra questi due giorni di test e gli altri due di Dicembre scorso non abbiamo ancora trovato il modo di fare dei passi in avanti. Per fortuna il meteo positivo ci ha permesso di provare diverse cose sulla moto, sia in termini di elettronica che di setup. Ora sarà importante analizzare i dati prima di Portimao, ma allo stato attuale non siamo competitivi. L'obiettivo era di cercare di ottenere più trazione e aderenza per poter sfruttare la nostra potenza con la mescola dura, ma non ci siamo riusciti".

Questo è il nuovo modello? Avete utilizzato le componenti delle superconcessioni?
"Lo scorso anno ci siamo confrontati con HRC ed è evidente che si sono impegnati dandoci alcune delle componenti che avevamo richiesto per venire incontro alle nostre richieste. E' un modello nuovo ma non è così facile partire da zero con un nuovo prototipo in così poco tempo, quindi le differenze non sono così grandi. So che stanno lavorando duramente, abbiamo ancora quattro giorni di test prima dell'inizio del campionato, e credo che analizzando i dati troveranno una soluzione".

La nuova moto è stata sviluppata in Giappone in funzione delle nuove gomme Pirelli?
"Si, e questo potrebbe essere uno dei fattori. Provare in Giappone, prima che in Europa, specialmente tra novembre e dicembre significa avere delle condizioni del tracciato spesso diverse e questo non aiuta a vederci chiaro. Nei test qui lo scorso anno ad esempio, facendo un confronto coi tempi di gara, ci fu un distacco di mezzo secondo nei riferimenti cronometrici. E' chiaro però che in questi due giorni il passo per essere competitivi non c'è stato".

Mettendo da parte i tempi sul giro quindi, quali sono le sensazioni sulla moto?
"Se ci dimenticassimo dei tempi sul giro, e chiudessi gli occhi, in verità le sensazioni alla guida non sono affatto male. Mi sento bene e sento di poter essere veloce, ma poi quando passo il traguardo e do un sguardo al cronometrico non riesco a credere a quello che vedo. Stiamo cercando di capirne il motivo. Ora abbiamo molti dati da poter analizzare, ma abbiamo raggiunto il limite prima di quanto ci aspettassimo".

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