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MotoGP, Dall'Igna: "La carena sarà molto diversa ed il motore più potente"

In occasione della presentazione delle squadre MotoGP e SBK il general manager ha anche svelato la natura del lavoro svolto a Valencia: "Ci siamo concentrati sul motore". E a dispetto dello strapotere del 2023 ammette: "C'è sempre un po' di tensione prima del via. I rivali saranno agguerriti".

MotoGP: Dall'Igna:

Al termine di una, anzi due stagioni gloriose come quelle vissute dalla Ducati in SBK e in MotoGP viene sicuramente difficile pensare come si possa ulteriormente alzare l'asticella. Se tra le derivate di serie Alvaro Bautista ha lasciato le briciole alla concorrenza, in MotoGP la Casa di Borgo Panigale ha dato prova di saper fare meglio dei rivali non solo con la scuderia ufficiale, ma anche con quelle satellite, sintomo di grande forza e competitività.

Era la scorso fine novembre quando Pecco Bagnaia, fresco reduce dal suo secondo titolo nella top class, al termine del primo test post campionato sul circuito di Valencia, si lascò scappare un sorriso, quasi a preannunciare un nuovo dominio: "In quell'occasione abbiamo provato il motore, visto che poi deve essere congelato - ha spiegato il general manager Gigi Dall'IgnaComplessivamente siamo cresciuti in termini di potenza e velocità, mentre la guidabilità è rimasta inalterata. Ecco la ragione della sua soddisfazione".

Non sempre essere dei numeri primi significa avere la vita agevole. Non mancano infatti le preoccupazioni. "L'avvicinamento all'inizio del Mondiale è sempre critico perché devono arrivare le parti nuove. Per noi che ne abbiamo molte è ancora più complicato. In più c'è sempre l'incertezza sui progressi fatti dagli altri. In generale le prime prove generali in inverno sono sempre causa di tensione. Quando si accendono le moto l'adrenalina è a mille".

Moto che vince non si cambia, ma il concetto non sempre deve essere preso alla lettera. "Porteremo una carena decisamente diversa da quella utilizzata finora. Sulla carta tutto è bello e tutto e facile, ma prima del giudizio definitivo dovremo attendere Sepang".

Da soli non si va da nessuna parte, ciò significa che una mera intuizione non può dare frutti se non tramite il lavoro d'equipe. "Abbiamo un gruppo fantastico. Ripeto spesso che le nostre motociclette sono belle perché hanno dentro il cuore, la passione e il sudore di tutti quelli che in fabbrica fanno degli sforzi incredibili per dare vita a dei mezzi tanto prestazionali", ha concluso l'ingegnere. 

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