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MotoGP, Miller: le Sprint? Devo guidare e sono pagato per farlo 44 volte all’anno”

“Do un 5 al mio 2023, i miei migliori anni  devono ancora arrivare. Ho lavorato sodo durante l’inverno per capire la KTM e farla mia. Ci siamo riusciti rapidamente, ma ci sono aree in cui avrei voluto fare meglio”

MotoGP: Miller: le Sprint? Devo guidare e sono pagato per farlo 44 volte all’anno”

Jack Miller non può essere particolarmente soddisfatto per come è andata la sua prima stagione in sella alla RC16 del team Red Bull KTM Factory Racing. Passato alla squadra ufficiale della Casa austriaca dopo cinque anni sotto da pilota Ducati, il 28enne australiano si è reso protagonista di un ottimo avvio di campionato, che lo ha portato a conquistare un terzo posto nel GP di Spagna e altri due podi nelle gare Sprint a Jerez e in Germania. Gli unici risultati di rilievo ottenuti da Jack, che ha faticato a concretizzare il potenziale mostrato in sella alla KTM, chiudendo la stagione all’11° posto della classifica iridata.

“Che voto mi darei da uno a dieci? Cinque. Perché volevamo di più. Come pilota, se non vinci tutte le gare, vuoi sempre di più. Abbiamo fatto bene alcune cose, ma ci sono alcune aree in cui avrei voluto fare meglio ha ammesso il nativo di Townsville, tracciando il bilancio del suo 2023 in un’intervista rilasciata a Motosan. “Jerez, è stato un weekend fantastico per tutti noi. Ma sono andato molto bene anche nella prima gara del campionato a Portimao. Sono stato molto veloce anche negli Stati Uniti; sentivo di poter sfidare Alex Rins per la vittoria della gara. Purtroppo non è stato così, sono caduto troppo presto. Pensavo che sarebbe andata meglio di quanto è stato, ma sono caduto o ho commesso altri errori. Per questo ritengo che un cinque sia un voto giusto. Né troppo, né troppo poco”.

Miller: “Sto diventando sempre più forte a livello fisico e mentale”

L’adattamento alla RC16 si è rivelato più rapido del previsto, ma non per questo si è trattato di un processo semplice per Miller, che ha dovuto lavorare sodo per cucirsi addosso la KTM.

Nei test pre-stagionali non mi sentivo a mio agio. Stavo imparando e trascorrevo ore a capire la moto, cosa dovevo cambiare nella mia guida per adattarmi e cosa dovevo cambiare sulla moto per adattarla meglio alla mio stile. Ho lavorato sodo durante l’inverno, cercando di capire sempre di più la moto e di farla mia. Siamo riusciti a farlo presto, e quindi possiamo dire di aver raggiunto il massimo” ha raccontato Jack, che ha avuto un grosso impatto sullo sviluppo della RC16. 

Basta prendere una foto della mia moto dell’anno scorso e confrontarla con quella di quest’anno per capire quanto l’abbiamo influenzata: sono quasi uguali in termini di geometria - ha commentato - Ovviamente la componentistica è ancora in stile KTM, ma per essere in grado di competere a livello raggiunto dalla MotoGP nel 2023, questa era la direzione in cui dovevamo andare, soprattutto per quanto riguarda l’aerodinamica. Per essere in grado di competere contro otto Ducati, serve qualcosa con cui combattere contro di loro”.

Sebbene alcuni piloti non siano molto felici per l’introduzione delle gare Sprint, che hanno raddoppiato le gare stagionali, Jack non si lascia intimorire dal calendario 2024 e rilancia la sfida al prossimo campionato.

“Ora sono stanco, ma sono pagato per questo, per guidare queste moto quarantaquattro volte all’anno. È quello che mi piace fare e per me più gare facciamo, più velocemente finisce la stagione” ha osservato l’australiano, convinto di poter fare ancora dei grossi passi avanti:I risultati possono non rispecchiarlo, ma sento che sto migliorando ogni anno e che sto diventando sempre più forte, fisicamente e mentalmente. Ho ventotto anni, sento che i miei anni migliori devono ancora arrivare. Questo avviene con la maturità, con il lavoro e la strategia in generale. Ho imparato dai miei errori, che sono cose che si possono ricordare e utilizzare per essere una persona migliore”.

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