Tu sei qui

MotoGP, Bagnaia deve battere Marquez per trasformarsi da campione in personaggio

Il torinese ha vinto due titoli consecutivi in MotoGP, ha riportato la Ducati sul tetto del mondo, eppure non ‘buca’ lo schermo. Non è detto che sia un limite, anzi. Nel 2024 avrà il suo sfidante e si chiama Marc Marquez

MotoGP: Bagnaia deve battere Marquez per trasformarsi da campione in personaggio

Pecco Bagnaia è riuscito in un’impresa ai limiti della leggenda nel 2022, quando ha conquistato il suo primo titolo mondiale MotoGP battendo Fabio Quartararo dopo aver recuperato oltre 90 punti di svantaggio. Una impresa di Pecco e della Ducati, che non centrava l’appuntamento con il titolo piloti dal 2007, anno del dominio di Casey Stoner. Come se non bastasse per consegnarlo alla storia, Bagnaia si è ripetuto nel 2023, domando solo nell’ultimo Gran Premio a Valencia un Jorge Martín che sembrava pronto a strappare il n°1 dalla Desmosedici di Pecco. Ma il torinese ha mantenuto nervi saldi e palle d’acciaio in pista, tenendo a bada il focoso Martinator e confermandosi Re della top class.

Traguardi impressionanti, ottenuti poi in sella alla Ducati, il che non può che aggiungere un pizzico di magia a questa bella storia di sport. C’è però un ma, che non riguarda affatto il Bagnaia pilota, quanto piuttosto il Pecco personaggio. Qualche volta schivo, poco incline alla polemica, sempre educatissimo nel modo di confrontarsi con chiunque, dai rivali ai media, passando per i tifosi e chiunque gli orbiti attorno.

Un vero signore, sportivo impeccabile (cancelliamo pure la macchia di Ibiza 2022, sono cavolate che chiunque ha fatto nella vita e a noi i moralismi da 4 soldi non piacciono). Mettiamo anche che al fianco di Pecco c’è la splendida Domizia Castagnini, una donna egualmente elegante, raffinata e mai fuori posto nel box. Due ragazzi per bene insomma, che portano con grandissima signorilità il peso di una fama arrivata da giovanissimi per l’uno e, magari di riflesso, per l’altra. Troppo perfetti per questo mondo che premia la mediocrità, troppo signori per commettere errori che possano creare polemica, far parlare i commentatori da divano.

Di personalità Pecco ne ha a vagonate, perché se riesci a domare una belva capace di andare adoltre 350 km/h, di certo non sei nato per fare il commercialista e non ce ne vogliano i pur bravi esponenti di questa categoria portatrice di sempre gradite notizie. Però non si lascia mai andare oltre, non perde mai il controllo ed appare sempre super concentrato su quello che poi è il suo lavoro/dovere: vincere in moto.

E questo, diavolo, lo fa davvero benissimo. Un ruolino di marcia che parla chiaro, lo status di uomo da battere conquistato in pista a suon di vittorie, pole e giri veloci. Ha commesso errori in pista, certo. Ma se vai al massimo, il limite diventa un amico con cui chiacchieri spesso e quel figlio di una donna di facili costumi è pronto a presentarti il conto quando meno te lo aspetti, come è successo a Barcellona. E’ andata bene, di lusso. Qualcuno avrebbe mollato, avrebbe avuto paura di continuare quelle chiacchierate. Pecco no, non lo ha fatto ed ha avuto ragione.

Forse non diventerà mai estroverso come un Valentino Rossi, non sarà mai spietato come un killer come era Doohan e non riuscirà a far impazzire i tifosi con manovre alla Schwantz. Ma vince e vince tanto. Forse il problema di questa equazione è fuori dalla stessa, non riguarda Bagnaia, che di suo è praticamente perfetto.
Magari per fare quell’ultimo passo verso la leggenda serve qualcuno più che qualcosa. Manca probabilmente l’avversario con cui costruire una vera dualità in pista. C’è stata con Quartararo nel 2022, ma Fabio doveva lottare in sella ad una Yamaha palesemente in debito di ossigeno. C’è stata anche nel 2023, ma Jorge Martín era per la prima volta quest’anno in lizza e fondamentalmente recitava il ruolo dell’outsider contro il campione.

Allora dobbiamo tornare a qualcuno che stiamo nominando forse fin troppo spesso in questo inizio di stagione, ovvero a Marc Marquez. Sarà probabilmente con lo spagnolo che Pecco potrà costruire questa dualità, la stessa che ci ha esaltato quando a lottare erano Biaggi e Rossi, Marquez e Lorenzo, Dovizioso e lo stesso Marc. Per Bagnaia il 2024 sarà una grandissima opportunità, perché il pilota universalmente riconosciuto come il maggior talento della sua generazione, potrà lottare in pista in sella ad una moto adeguata al suddetto talento, che sarà molto simile proprio a quella a disposizione di Pecco.

A quel punto, quel ragazzo così gentile di Chivasso potrà conquistare il cuore dei tifosi oltre che un eventuale terzo titolo. Sarà una lotta bella, dura. Il giovane campione contro il ‘vecchio’ marpione che vuole strappargli la corona per confermarsi come il leone del branco, il maschio alfa. A noi non serve un Pecco Bagnaia istrionico, non servono gag, scenette o comportamenti oltre le righe quando si trova fuori dalla pista. Per noi Bagnaia il suo posto nella storia se l’è già meritato ampiamente, ma il 2024 sarà l’anno in cui potrà fare qualcosa in più.

Avete presente quella famosa casalinga di Voghera che conosceva Valentino pur non capendo nulla di moto? Ecco, se lei non ti conosce non sei ‘personaggio’ completo. A chi di moto ne capisce, cambia poco o nulla. Gli appassionati sono una cosa, i tifosi generalisti un’altra. Oggi Anna di Voghera (scegliamo un nome dal mazzo…) magari non conosce Bagnaia, ma probabilmente conosce Marc Marquez. Se nel 2024 dovesse davvero concretizzarsi un duello tra i due, Pecco smetterebbe di essere ‘solo’ un campione e diventerebbe anche quel personaggio che adesso forse manca alle masse. Cambierà qualcosa in pista? Secondo noi no. Ma per rivedere il Mugello dei tempi d'oro, forse serve anche questo. 

Articoli che potrebbero interessarti