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MotoGP, Aleix e Pol Espargarò nel mirino del Fisco per la residenza ad Andorra

L'Agenzia delle Entrate spagnola chiede al maggiore dei due fratelli più di mezzo milione di euro sostenendo che avrebbe vissuto prevalentemente in Spagna dal 2014 al 2017. "Non ho fatto nulla di illegale" la sua difesa

MotoGP: Aleix e Pol Espargarò nel mirino del Fisco per la residenza ad Andorra

Aleix e Pol Espargarò sono finiti nel mirino del Fisco spagnolo, che non è la prima volta che si occupa dei piloti di MotoGP. Già in passato erano stati eseguiti accertamenti nei confronti di Jorge Lorenzo (che ha vinto la causa nei confronti dell’erario) e Dani Pedrosa per la loro residenza in Svizzera. I fratelli Espargarò risiedano ad Andorra, ma la contestazione è la stessa: il Fisco sostiene che si tratta di una residenza ‘fittizia’ e che in realtà i due piloti vivano e svolgano la loro attività in modo ricorrente in Spagna e che quindi sia lì che devono pagare le tasse.

La vicenda è stata ricostruita da El Periodico, che ha fornito molti dettagli, a partire dalla cifra che Aleix dovrebbe al fisco: ben più di mezzo milione di euro (586.950 per la precisione) derivante dalle imposte non pagate e relative sanzione negli anni dal 2014 al 2017. Il TEARC (il Tribunale Economico Amministrativo Regionale della Catalogna) sostiene infatti che il maggiore dei fratelli Espargarò abbia passato in Spagna non meno di 204 giorni nel 2004, 206 nel 2015, 189 nel 2016 e 219 nel 2017: quindi più dei 183 previsti dalla legge perché si abbia la residenza fiscale nel Paese.

Naturalmente gli avvocati del pilota non sono d’accordo, perché Aleix vivrebbe ad Andorra con la sua famiglia da tempo, hanno sostenuto: “presenteremo ricorso”. Anche lo stesso Espargarò è intervenuto in prima persona sull’argomento: “è ovvio che si generino dibattiti, anche anche se sono più di natura morale che legale, perché io non sto facendo nulla di illegale. Anche ad Andorra si pagano le tasse, e io le pago qui perché è qui che vivo”. Il pilota non ha negato di avere scelto il Principato anche per motivi fiscali, ma soprattutto per la qualità della vita.

La vicenda sta andando avanti da qualche anno, già nel 2018 i funzionari dell’Agenzia dell’Entrate si erano presentati per due volte in circuito per avvisare i due fratelli del procedimento in corso (prima ad Aragon e poi a Jerez), ma gli Espargarò si erano rifiutati di incontrali e hanno sostenuto di essere stati “molestati”.

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