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MotoGP, Gran Premio dell'India: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il Nirvana non è per tutti: Bezzecchi e Martin si dividono le vittorie, Bagnaia sbaglia e le moto giapponesi si riscoprono competitive

MotoGP: Gran Premio dell'India: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Un Gran Premio piccante e colorato, come le spezie dell’India. In MotoGP il rosso Ducati va sempre bene su tutto, ma questa volta si è visto anche un po’ di blu Yamaha e di arancione Honda a rompere la monotonia. Non per la vittoria, si sa, con Martin che ha fatto il Bezzecchi sabato e Bezzecchi che ha fatto il Martin domenica. Bagnaia, invece, ha fatto il Pecco, quello che sbaglia, non quello che vince. Un’ottima mossa per riaprire il Mondiale, ma forse non era quella l’intenzione.

IL BELLO – Buona la seconda. Per il tamponamento del sabato non è servito fare il CID, in compenso la domenica Marco Bezzecchi ha deciso di tenersi fuori da guai e fare una scampagnata fra le curve dell’India. Aveva fretta di arrivare alla meta, anche se poi ha dovuto aspettare gli altri. Una vittoria che ha fatto sembrare facile, come bersi il meritato bicchiere di prosecco all’arrivo.

IL BRUTTO – Quattro piloti in infermeria per Motegi. A Rins e Bastianini, si sono aggiunti Alex Marquez e Marini, potrebbero organizzare una visione collettiva del GP del Giappone in corsia. Quando il presidente della FIM Viegas argomentava che la partenza è il momento più spettacolare della gara, si era dimenticato di aggiungere che lo è per gli specializzandi in traumatologia.

IL CATTIVO – La Dorna è riuscita a fare svegliare dal torpore i piloti, usciti dai box per salire sulle barricate. Dopo anni di assensi, hanno scoperto che a volte un ‘no’ è la migliore risposta. Sembrano tutti uniti per fare valere i loro diritti, perché con la sicurezza non si scherza. Se prevarranno, sarà la vittoria più importante per loro.

LA DELUSIONE – Il problema conclamato dell’Aprilia è la nostalgia di casa. È l’unico modo di spiegare perché ogni fine di stagione, lasciata l’Europa, nulla vada più per il verso giusto. Per risollevare il morale della RS-GP servirà qualcosa in più di una videochiamata, però.

LA CONFERMA – In attesa di sapere quale posto prenderà in MotoGP, Pedro Acosta ha deciso di monopolizzare quello più alto del podio in Moto2. La promozione è già in tasca, intanto fa alla perfezione i compiti per portarsi a casa il titolo.

L’ERRORE – Pecco non è l’unico avversario di Bagniaia, ma è il più pericoloso. Infatti lo ha già sconfitto 5 volte quest’anno, come le sue cadute in gara. Una perseveranza del genere fa invidia anche al re degli inferi, meglio ascoltare l’angioletto da qui in poi.

LA SORPRESA – Bisogna andare fino in India per rivedere le moto giapponesi sul podio. Marquez, Quartararo e Mir non avranno raggiunto il Nirvana, ma di questi tempi basta qualche punto per fare toccare loro il cielo con un dito. Altro che concessioni, servirebbe un calendario con solo piste inedite.

IL SORPASSO – Quello di Martin a Quartarato all'ultimo dopo un errore, con l’ultimo briciolo di energia rimasta. Poi Jorge è crollato, ma quando la bandiera a scacchi era ormai alle spalle. 

LA CURIOSITA’ – Un po’ di numeri per Ducati: Bezzecchi gli ha regalato la 80ª vittoria in MotoGP, la 10ª solo in questa stagione. È da 39 GP consecutivi che c’è almeno una moto rossa su podio.

IO L’AVEVO DETTO – Bagnaia sabato: “basta perdere altri punti”. Apprezziamo l’intenzione, meno l’esecuzione.

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