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Soriano Motori: le moto elettriche che si comprano (anche) in criptovaluta

La casa motociclistica italiana Soriano Motori è la prima al mondo ad accettare criptovalute come pagamento per le sue moto elettriche.

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È possibile acquistare uno dei tre modelli di moto elettriche di Soriano Motori, Giaguaro V1 Gara, V1S e V1R, utilizzando una delle valute digitali, tra le quali Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), BTC Cash, LiteCash o LiteCoin (LTC). Una scelta che segna una rivoluzione epocale.

I vantaggi

Marco Soriano non è solo il fondatore della Soriano Motori Corporation, focalizzata sullo sviluppo di moto elettriche all'avanguardia, ma anche un investitore esperto in criptovalute.

Parlando della sua scelta, ha detto: “Tutti i nostri clienti potranno beneficiare dei grandi vantaggi offerti dalle criptovalute.

Grazie alle valute digitali come Bitcoin, possiamo effettuare transazioni internazionali senza commissioni o senza prestare attenzione alle fluttuazioni dei tassi di cambio”.

Soriano Motori si unisce ad aziende come Tesla e BMW nell'accettare la nuova forma di valuta online, sebbene Soriano Motori sia il primo tra i produttori di moto.

Per facilitare i pagamenti, il sito e lo store online di Soriano Motori sono integrati con la piattaforma di trading Coinbase e un sistema blockchain avanzato per una maggiore sicurezza.

Le moto elettriche

I tre modelli elettrici progettati da Soriano Motori possono ora essere prenotati in un'edizione esclusiva di 100 esemplari sul sito della società.

Sia la V1S che la V1R hanno la medesima potenza di 58 KW, ,mentre la V1 Gara di 62 KW e il prezzo di partenza parte rispettivamente da 25.500 euro, 30.500 euro e 32.500 euro.

Al tasso di cambio attuale per BTC, la valuta digitale più utilizzata oggi, gli utenti potrebbero acquistare uno qualsiasi dei modelli per poco più di 2 BTC.

Il cliente pagherà sempre l'importo in base al valore fissato dal mercato al momento dell'acquisto.

Ma non preoccupatevi, se non siete esperti di criptovalute o se queste vi danno qualche perplessità, non vi preoccupate perché al costruttore italiano non spiace ancora venir pagato con le monete tradizionali come l'euro, i dollari e le sterline.

 

 

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