Per fortuna sempre più spesso la tecnologia viene in soccorso dei motociclisti: radar, ADAS alla guida e airbag sono ormai parti del presente o del futuro prossimo per il settore, ma ogni spunto che accresca la sicurezza di chi va in moto è importante visti i dati sugli incidenti degli ultimi anni.
Dalle Hawaii arriva un prototipo che potrebbe diventare protagonista di una piccola rivoluzione.
L’idea
Si chiama Contekt, ed è un prototipo di casco che riesce a chiamare i soccorsi nel caso rilevi un impatto.
La tecnologia si fonda su tre “assi”: un accelerometro, un GPS e dei sensori di pressione. In questo modo il casco riesce a capire se chi lo indossa è rimasto vittima di un incidente, e soprattutto riesce a comunicare l’esatta posizione del motociclista.
La realizzazione del prototipo è valsa a Ty Uehara, che oltre a studiare è anche un appassionato motociclista, un assegno da 2.000 dollari e la vittoria del concorso universitario Breakthrough Innovation Challenge.
Uehara ha già dichiarato che userà il denaro per portare avanti ulteriori ricerche e perfezionamenti sul prototipo, cercando anche un finanziatore disposto a credere nella sua idea.
L’ispirazione
Come spesso accade è l’esperienza a dare gli spunti migliori, e quella di Ty, seppur indiretta, è stata traumatica.
Un suo amico ha infatti subito un grave incidente, rimanendo in un fossato al bordo della strada per ore, senza che nessuno tra pedoni e automobilisti lo notasse. Per fortuna non ha perso la vita, ma l’episodio ha segnato Uehara a tal punto da voler cercare una soluzione.
“Se si subisce un incidente spesso non si ha accesso immediato al telefono - ha spiegato Uehara- perché molti lo tengono sul manubrio come navigatore o in borse e zaini, e nel caso di traumi importanti Contekt può risparmiare tempo prezioso e salvare vite”