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Lesioni stradali in moto: verso la modifica

Il reato di lesioni stradali verrà cambiato in meglio

Moto - News: Lesioni stradali in moto: verso la modifica

In sé, il reato di omicidio e lesioni stradali, introdotto nel marzo 2016, favorisce la sicurezza stradale. In teoria doveva avere nel mirino solo ubriachi e drogati al volante, ma ha purtroppo colpito anche automobilisti e motociclisti che hanno commesso gravi imprudenze: colpevoli di disattenzioni. Senza però essere né ubriachi né drogati, né tantomeno pirati della strada.


Cosa è successo


Come spiega Michele Mavino di PoliziaMunicipale.it, lo scopo della modifica al Codice Penale, con l’introduzione degli articoli 589bis e 590bis, era quello di superare lo scoglio, dimostratosi insormontabile durante i processi, di attribuire un qualche dolo agli automobilisti che si macchiano di comportamenti particolarmente pericolosi alla guida. La prima stesura della legge rispondeva appieno a questa esigenza, andando a punire in maniera grave coloro che provocavano un incidente con lesioni gravi attraverso comportamenti particolarmente deprecabili: guida alterata, velocità molto elevata, passaggio col rosso, circolazione contromano, inversioni pericolose. 


Le lacune della legge


Ma ecco il problema: nell'ultima versione, dopo tanti cambiamenti in Parlamento, la regola stabilische che chi causa, per distrazione, una lesione con oltre 40 giorni di prognosi, è accusato di lesioni stradali: addio alla patente per 5 anni. Si è poi osservato il fenomeno per il quale, a seguito di incidenti banali, con prognosi anche ridotte, talvolta risolti senza neppure richiedere l’intervento di forze di polizia per i rilievi, una parte coinvolta abbia lamentato conseguenze nei giorni successivi attraverso il medico curante, che a sua volta ha inviato certificati all’Inail in caso di sinistro sul lavoro o in itinere, sfondando la soglia dei 40 giorni di prognosi che fa partire la procedibilità d’ufficio. Ci si trova in questi casi nell’obbligo di comunicazione alla Procura da parte dell’Inail e nell’obbligo di indagine da parte della Procura, senza neppure che siano presenti gli elementi di base raccolti durante i rilievi.


Quale modifica


Una proposta di legge è già stata depositata per rimediare a queste problematiche, che riduce l’obbligo di procedura d’ufficio soltanto ai casi previsti dal primo comma dell’articolo 590bis C.P., quelli più gravi. Verrebbero quindi stralciati tutti quei casi in cui le vittime, risarcite dalle assicurazioni e consce della mancanza di una pericolosità intrinseca nella condotta di guida della controparte, non intendono sporgere querela. Insomma, così il reato colpirebbe solo ubriachi e drogati, e non i motociclisti che si distraggono, seppure in modo grave.

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