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Un fondo d'investimento russo per salvare MV Agusta

Black Ocean Group arriva in aiuto dell'azienda lombarda, ma rimangono alcune ombre

Moto - News: Un fondo d'investimento russo per salvare MV Agusta

MV Agusta è in difficoltà finanziarie da più o meno un anno, quando la stessa azienda ha annunciato la crisi di liquidità e la necessità del concordato di continuità, ovvero un istituto giuridico che consente di pagare momentaneamente solo una parte dei propri debiti e preservare quanto necessario a proseguire col piano industriale. Dopo diverse vicende e piccoli accenni di ripresa, l'azienda non è riuscita a tirarsi fuori dal pantano con le sue forze e ha appena siglato un accordo vincolante con il fondo d'investimento internazionale russo Black Ocean Group.


I russi in soccorso dell'azienda italiana


Come accade sempre in questi casi, il fondo d'investimento viene in soccorso delle aziende in difficoltà aiutando a colmare i debiti e a far ripartire il programma di crescita, dando tutti gli strumenti per riportare in salute l'attività e di conseguenza aumentarne il valore, per poi quotarla in borsa o rivenderla ad un prezzo decisamente maggiore. 
Giovanni Castiglioni è soddisfatto, finalmente vede la luce in fondo al tunnel: "Oltre al rafforzamento del nostro capitale, che è importante per la futura crescita di MV Agusta, credo fermamente che Mr. Sardarov, Mr. Ripley e il team di Black Ocean saranno in grado di contribuire con i loro background manageriale e imprenditoriale al consolidamento di MV Agusta nel ruolo di protagonista del segmento delle motociclette premium".


Ma c'è ancora qualche problema


Tutto bene quel che finisce bene, verrebbe da dire, ma rimangono ancora dei punti di domanda sulla vicenda. Il primo è quello di Daimler, che tramite il marchio Mercedes-AMG possiede il 25% di MV Agusta. Loro rimangono dentro o escono dal programma? Niente è ancora stato dichiarato.
L'altra vicenda un po' fosca è saltata fuori negli ultimi giorni e riguarda l'accusa di evasione fiscale avanzata dalla Procura di Varese, che evidenzia irregolarità nei versamenti delle ritenute fiscali sugli stipendi dei dipendenti: in pratica le trattenute sulle buste paga c'erano tutte ed erano regolari, ma pare che poi non venissero versate al fisco causando un'evasione di oltre 7 milioni di euro. Per MV non ci sono state irregolarità: "L'azienda ha sempre presentato regolarmente e nei termini di legge le dichiarazioni fiscali e previdenziali, riportanti l’ammontare del debito, anche regolarmente esposto nei bilanci della società; che sta versando le ritenute fiscali e previdenziali nei termini previsti dalla legge ancorché tramite regolare rateazione concordata con gli enti preposti; che a fronte della ristrutturazione debitoria in corso, le obbligazioni di natura fiscale e previdenziale, sono oggetto di rinegoziazione e riscadenziamento, nei termini consentiti dalla legge". Insomma, una vicenda che sembra lontana da una definitiva chiusura, ma speriamo che il nuovo proprietario risani tutti i conti.

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