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MV Agusta Enduro Veloce: la prova completa, pregi e difetti

VIDEO - Un tre cilindri che ama girare alto ed ha un sound da pelle d'oca, con una ciclistica che fa sembrare il 21 all'anteriore un 17 slick. L'elettronica è da riferimento, è iniziata una nuova fase della storia di MV Agusta

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So che è rossa e grigia, che ha tre cilindri e che sono al cospetto di una MV Agusta. Però ha davanti un 21, quindi si tratta di qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto quello che abbia mai provato e che sia uscito dagli stabilimenti di Schiranna. Prima di salire in sella mi piace girare attorno a lei, a questa Enduro Veloce che è senza dubbio molto attesa perché rappresenta una grande novità per la Casa italiana, un qualcosa che non vedevamo da troppo tempo. E’ bella, i dettagli sono tutti meravigliosi. C’è cura costruttiva, un display TFT abbondante e quando decido di far cantare il tre cilindri ecco che scatta la magia.

Sono fermo sul cavalletto, non ho neanche ingranato la prima ma sono lì ad ascoltare questa pura melodia. Mi diverto ad aprire e chiudere il gas, mi godo le note che si susseguono. Il tre cilindri è per me il frazionamento più emozionante da questo punto di vista, e questa Enduro Veloce ha decisamente una gran voce. Ma tocca ingranare la prima e partire per questo test sulle magnifiche strade del sud della Sardegna, quindi andiamo. Basta un singolo rettilineo, basta mettere una dopo l’altra le marce e il cervello ti va in pappa. Ha il sound di una sportiva pura, il blipper del cambio ti regala ad ogni passaggio di marcia un brivido perché sembra quasi di essere a bordo di una Formula 1, di quelle vere, di quelle con almeno 10 cilindri a spingerle.

Ma qui i cilindri sono tre e lei sta compiendo la prima magia. Poi arriva una curva e l’affronto come se avessi tra le mano una enduro, quindi via morbido, senza esagerare. La Enduro Veloce però si beve la curva e quasi sembra voltarsi a guardarmi come a dire: e quindi? Accetto l’invito e dalla seconda curva in poi alzo il ritmo e lei risponde presente, sempre. Sound da sportiva, agilità e precisione che non appartengono a moto dotate di un 21 all’anteriore. Sarò salito sulla moto giusta? La riposta è si, perché questa Enduro Veloce è destinata a stravolgere le mie idee, a farmi riconsiderare alcune certezze motociclistiche della mia vita. Se volete scoprire nel dettaglio come è costruita, vi invito a guardare questa LIVE che abbiamo realizzato assieme ad Alessandro Volpi, Responsabile R6D della Casa italiana. Se invece volete sapere come va avanti la (bellissima) storia di questo test, continuate pure a leggere.

Prova MV Agusta Enduro Veloce: un 21 davanti che sembra un 17

Dopo un primo impatto che davvero ha lasciato il segno, decido di esplorare il potenziale di guida di questa Enduro Veloce e il ritmo si alza inevitabilmente. Lo scenario scelto per farcela provare è magnifico, perché siamo nel sud della Sardegna e queste strade sembrano disegnate proprio per esaltare le sue doti. Entra in curva con precisione, senti tanto appoggio dall’anteriore ed è una sensazione straniante da provare all’inizio perché i parametri a cui sei abituato per moto dotate di un 21 all’anteriore sono diverse. Ma come ci sono riusciti? Prima di salire in sella con alcuni colleghi si parlava di questo, cioè del fatto che forse avrebbe funzionato meglio un 19 davanti per sottolineare il carattere più sportivo della moto.

Ma una volta scesi per la prima pausa durante il test eravamo tutti d’accordo: il 21 basta e avanza, non serve altro. Sarà la geometria, il telaio, l’elettronica, il DNA racing. Difficile individuare in singolo responsabile, ma nel complesso la guida di questa Enduro Veloce ti lascia davvero senza parole all’inizio. Passi da un ritmo allegro ad uno da arresto immediato con annessa deatomizzazione della patente in un battito d’ali di Colibrì. Resistere alla tentazione di spingere è praticamente impossibile, perché più la guidi più hai voglia di alzare l’asticella, di sentire quella magnifica colonna sonora che ti regala il suo motore.

Non puoi fare a meno che trovare ogni scusa plausibile per spalancare il gas in rettilineo e snocciolare le marce, godendoti questo sound avvolgente. Potresti chiudere gli occhi e giurare di essere in sella ad una F4, ma il manubrio bello largo e la posizione comoda suggeriscono altro. E’ senza dubbio qualcosa di nuovo, di mai sperimentato prima in passato, perché questa Enduro Veloce riesce a far convivere queste due anime in una sinergia che difficilmente avremmo immaginato di poter sperimentare. C’è ovviamente tecnologia da vendere, il display TFT è enorme e le informazioni sono tantissime, così come i livelli di personalizzazione degli interventi di una elettronica che funziona.

Nella mia mente ci sono tanti ricordi di risposte di gas poco coerenti in sella a qualche moto di MV Agusta. La nervosa F3 675, che poi è stata seguita dalla quasi nevrotica 800. Ero curioso di capire quanti passi in avanti avessero fatto a Schiranna da questo punto di vista ed ora mi sento rassicurato, perché questa moto gode di un comparto elettronico finalmente all’altezza del nome. Ci vuole un manuale ben scritto per imparare a navigare bene tra le funzioni elettroniche ma quella che mi colpisce di più perché la vedo fuori contesto su una moto del genere è quella relativa al launch control.

Ma come, metti un dispositivo del genere su una moto che ha ‘Enduro’ nel nome? Lo provo e la conseguenza è che adesso vedo come possibile punto di partenza per una gara qualsiasi semaforo rosso. Adrenalina pura, con quel contagiri che si fissa a circa 6000 giri e poi ti lancia nell’iperspazio dell’accelerazione appena lasci la frizione, il tutto sempre accompagnato dal sound di cui sopra che quando distendi al massimo i suoi tre cilindri diventa pura melodia. Certo, è molto rumoroso questo motore, ci sono alcune vibrazioni di troppo magari. Ma senz’altro ha tanta anima ed alla fine quando decidi di acquistare una moto del genere, cerchi proprio questo, una personalità forte, che poi può piacere o meno ma che almeno lascia un segno.

Poi arriva la strada bianca e la magia in parte svanisce, ma tutto sommato c’era da aspettarselo. Chiariamoci subito: la Enduro Veloce va benissimo per affrontare un off road leggero, ma se pensate che il nome suggerisce una grande attitudine verso il fuoristrada estremo, siete fuori rotta. La precisione e l’esaltante equilibrio provato su strada svanisce sotto il peso e il bilanciamento di questa Enduro Veloce. Certo, un motociclista esperto può divertirsi alla grande anche in off, ma basta poco per capire che non è questo il suo vero ambiente ideale, quanto piuttosto una bella strada piena di curve e qualche bel rettilineo su cui scatenare i 124 cavalli del suo motore. Sono pochi, sono molti? Alcune concorrenti riescono a metterne qualcuno in più sul piatto e di certo in MV Agusta sarebbero riusciti a tirarne fuori qualcun altro. Ma serviva davvero, oppure è stata giusta la decisione di offrirle una bella schiena dai 3.000 giri rinunciando magari a qualche cavallino in alto? Io voto per la seconda, la scelta migliore. Anzi, in off road avrei gradito ancora più coppia in basso perché se non sei esperto, non ti viene naturale aprire il gas quanto necessario per toglierti d’impaccio.

Prova MV Agusta Enduro Veloce: chi la amerà?

Per tutto il test ho cercato di capire quale moto possa essere la rivale naturale di questa Enduro Veloce sul mercato, ma in realtà a fine giornata mi sono convinto che semplicemente non esiste. Lei ha un carattere troppo particolare, ha una propensione verso la guida aggressiva su strada che è sconosciuta alle altre moto dotate di 21 e cavalleria simile presenti sul mercato. E’ un oggetto diverso da tutto quello che ho toccato con mano fino ad oggi e questo per me è un bene. Perché limitarsi a creare l’ennesima crossover che fa bene tutto ma non riesce ad esaltati, ad emozionarti. Questa moto invece di emozioni ne regala a profusione, sei sempre lì a stuzzicarla e lei non fa altro che accontentarti restituendoti una delle esperienze di guida su strada più appaganti che si possano desiderare.

Chi si avvicinerà a questa Enduro Veloce, lo farà probabilmente proprio per questo, per questa sua unicità ed anche perché rappresenta la moto del cambiamento per la storia di MV. Nasce in un periodo storico in cui l’azienda sta cambiando profondamente, ma il gusto del Made in Italy non si tocca e si vede. L’arrivo di KTM ha però portato un grande vantaggio in termini di industrializzazione, nel controllo qualità e di conseguenza anche nell’affidabilità, tanto da portare l’azienda ad offrire una garanzia di 4 anni sulle Enduro Veloce, il che rappresenta una bella certezza per chi si sta facendo ingolosire. Questa moto rappresenta un vero spartiacque e lo fa in modo eccellente, perché avverti un’ottima qualità costruttiva, degli standard che tornano ad essere elevatissimi. La firma sul motore di chi l’ha assemblato ne sottolinea l’unicità, ma poi basta farci qualche chilometro in sella per abbattere qualsiasi dubbio.

Prova MV Agusta Enduro Veloce: conclusioni

Siamo al cospetto della perfezione fatta moto? Ovviamente no, perché qualche piccolo peccatuccio di gioventù c’è tutto, ma nulla di particolarmente eclatante. Della rumorosità meccanica ho già parlato, come del livello di vibrazioni che si percepiscono soprattutto nella zona bassa del serbatoio. La sella è morbida, forse anche troppo per pensare di affrontare delle tratte molto impegnative, come testimonia anche l’indolenzimento delle mie nobilissime terga a fine giornata. C’è tanta elettronica, però manca un sistema radar che tutto sommato su moto di questo tipo sta diventando uno standard ed il capolino di serie non è abbastanza protettivo per chi come me supera i 190 cm, ma almeno nel catalogo, ricchissimo, di accessori originali c’è un plexiglas aggiornato che di certo migliorerà la situazione.

Quelli elencati sono solo dei piccoli nei se li confrontiamo con l’esperienza complessiva in sella che sa offrirti questa Enduro Veloce, una moto che a fine giornata non può che farti spuntare un sorriso nel casco da parte a parte. Quanto costa tutto questo? Vorremmo dirvelo, ma la realtà è che il prezzo non è stato ancora definito. Il range dovrebbe andare dai 23,000 ai 24,500 euro. Non è di certo una moto economica, ma mette sul piatto qualcosa che i soldi non possono comprare, ovvero delle emozioni incredibili, un fascino tutto Made in Italy ed una qualità costruttiva generale che secondo me rappresenta un deciso step in avanti rispetto alle moto più recenti della Casa varesina. Dovrebbe arrivare nei concessionari MV per fine maggio ed invito chiunque a cercare di organizzare una prova su strada, perché sono sicuro che sarete catturati da tutto quello che sarà offrirvi.

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