Bostrom: "obiettivo: 2" dalla pole"

Prime parole dell'americano alla vigilia del debutto in MotoGP

Bostrom: "obiettivo: 2" dalla pole"

“Quando sono salito per la prima volta su di una 600, mi sono detto: non può esistere nulla di meglio. E quando poi ho provato una Superbike, mi sono di nuovo detto: non può esistere nulla di meglio...”. Così Ben Bostrom, alla vigilia del GP degli Stati Uniti, che rappresenta il suo battesimo nel Motomondiale. Delle 800cc da Gran Premio non sa proprio nulla, ma si aspetta molto. Probabilmente, conta di ripetere le stesse parole pronunciate al debutto in 600 e Superbike, perché “salire i quattro scalini della pedana” (si riferisce a quelli che portano alla postazione dei piloti per la conferenza stampa di apertura) “è stato un onore: questi ragazzi (i piloti della MotoGP) rappresentano il pinnacolo del motociclismo”.

Nei giorni scorsi Ben ha ricevuto una telefonata dal suo omonimo, Ben Spies, che lo ha avvertito di alcune difficoltà.

"Mi ha detto di stare attento alle Bridgestone che fanno fatica ad entrare in temperatura. Vorrà dire che starò molto attento al primo turno. Dal secondo cercherò di trovare il limite della moto perché, sia chiaro, io voglio correre, provare a fare del mio meglio, non semplicemente girare in pista".

Il solo fatto che Bostrom ci sia, nella lista dei partenti  Laguna Seca, ed in sella ad una Honda, rappresenta un fatto da sottolineare: nel campionato AMA (la Superbike, versione Stati Uniti) Ben gareggia con la Suzuki che, come ricorda Lucio Cecchinello, che comanda le operazioni della pratica Bostrom-MotoGP, “con grande sportività, e grande apertura mentale, non ha posto ostacoli”.

Lucio non si aspetta dall'americano grandi cose: “girasse ad un secondo dai migliori dieci, sarebbe già un risultato strabiliante”. Anche per Bostrom che, pochi minuti prima, aveva effettuato una valutazione molto simile, per quanto espressa in maniera diversa,  garantendo che si sarebbe accontentato di un piazzamento a due secondi dal più veloce degli habitué dei Gran Premi. Anche se tutto andasse per il verso giusto, è però molto difficile che la sua presenza nel Motondiale possa ripetersi anche ad Indianapolis: almeno, così la pensa Lucio Cecchinello, che sottolinea come lo schierare l'americano sia frutto di una concomitanza di fattori: il desiderio di uno sponsor, Rizoma, di effettuare una operazione di marketing negli Stati Uniti, il consenso di Elias, che per il GP di domenica prossima ha accettato di cedere una sua moto a Bostrom e (appunto) il nulla osta di Suzuki.

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