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EICMA: Suzuki K12, l'evoluzione

E' ulteriormente raffinata l'ultima Gixxer. Peccato manchi il TC

Moto - News: EICMA: Suzuki K12, l'evoluzione

La osservi e cerchi di scrutarne le differenze più grandi. Eppure ad un primo impatto, la Suzuki GSX-R 1000 K12 sembra la stessa degli ultimi modelli: linee nette e decise, quasi squadrate, ma abbinate ad un equilibrio di dimensioni e proporzioni che la rendono unica ed inequivocabile. Insomma, al primo sguardo, la Gixxer non sorprende. Un pregio, sia ben chiaro,  perché la Superbike giapponese, sembra aver raggiunto la sua maturità stilistica.

Evoluzione quindi, non rivoluzione. Riscontrabile una volta saliti in sella evidentemente. Perché si tratta di lavori impostati su più fronti: riduzione delle masse e del peso, miglioramento delle prestazioni sia in termini di potenza che di affidabilità.

Partiamo dal nuovo sistema di scarico: un’unità con lo schema 4-2-1, rivisto per migliorare il tiro ai medi e bassi regimi, grazie anche allo sistema Suzuki Exhaust Tuning – (SET). Dal sistema di scarico si va più in profondità, andando a scrutare il propulsore, fiore all’occhiello da anni per la moto di Hamamatsu.

I tecnici Suzuki hanno deciso di lavorare su due fronti: progettazione e impiego di materiali. Si è attinto molto dal metodo di lavoro dei tecnici Motogp, utilizzando il Finite Element Method (FEM) per la realizzazione dei nuovi pistoni. Un travaso tecnologico che ha permesso la riduzione del peso del propulsore dell’11%, offrendo al contempo maggiore affidabilità ed una migliore accelerazione.

Scendendo ancora di più in profondità dal punto di vista tecnico, il Finite Element Method ha portato benefici anche per quanto concerne il disegno delle punterie del motore (2,5 i grammi risparmiati per ognuna); inoltre ecco un diverso design per i fori di ventilazione per raffreddare il basamento del motore: da rettangolari, si è deciso di passare ad un design pentagonale. Insomma, c’è tutto un lavoro di studio, di affinamento, di evoluzione che ha portato al risultato odierno, corredato anche da una compressione rivista dello stesso propulsore da 999cc: 12,9:1, che garantisce – oltre a maggiore spinta ai medi e bassi, anche una curva di coppia più corposa ma allo stesso tempo più regolare, lineare.

Linearità che, secondo i tecnici di casa Suzuki, si ricontrerà anche nella risposta al gas, grazie ad un’evoluzione dell’elettronica.

Pinze monoblocco Brembo per quanto concerne invece il sistema frenante, rivisto semplicemente per adattare la sua potenza e la sua modulabilità, in funzione del peso ridotto della moto, che ha comportato un maggior accentramento delle masse.

Adattamento conseguente al nuovo peso anche per quanto concerne la taratura delle forcelle, sempre BPF (Big Piston Forks).

Dal punto di vista estetico, segnaliamo anche le nuove colorazioni, e piccole novità di dettaglio, come la nuova strumentazione, o la forma ed il rivestimento della sella.

Dopo tanti pregi, numeri e dati per l’evoluzione di questo modello 2012, la chiusurà va su un piccolo neo: presente anche per questo K12 il sistema S-DMS, con le tre mappature, oramai cavallo di battaglia di Suzuki che lo introdusse nel 2007. Peccato però che manchi il controllo di trazione, un sistema oramai presente in tutte le Superbike.

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