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Gli sce(r)icchi del Qatar

Fare il pieno a Doha: ossia, come sentirsi le tasche piene di soldi

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I conti sono semplici,  ai distributori del Qatar: 1 litro di benzina = 1 riyal. Dieci litri fanno dieci riyal. Quindici,  quindici riyal. Cinquantatrè litri, ossia tre quarti serbatoio di una grossa cilindrata, cinquantatrè riyal. Facile, anche per chi con le cifre ci litiga.

Quanto vale un riyal? Venti centesimi (scarsi) di euro. Ossia, venti centesimi è il prezzo di un litro di benzina. Venti centesimi. Venti. Gesù.

In Italia, il pieno ad una Punto (si chiede scusa per la banalità del mezzo, ma questo passa il convento, e uesto è un reportage-verità) vale sessantaquattro euro.  Fosse stato effettuato  a Doha, invece che dalle parti di Venezia, l'esborso sarebbe risultato poco più di otto euro. Dicasi otto. Euro.

Affittare un'auto di piccola cilindrata  (le abitudini, sapete), significa farsi osservare con curiosità. All'incrocio, il cameriere dell'albergo ti sorride (riconoscendoti), quando ti affianca al volante del suo suv. La signora con il marmocchio che le salta in braccio, e che pretende di manovrare lui il volante, sbuffa e ti guarda cercando comprensione, sul sedile della sua BMW serie cinque.  E la sportiva (quella che sembra pronta per scendere in pista) nel parcheggio dell'albergo non è detto che sia dell'emiro: magari, è il concierge.

Va beh: se ne può anche fare a meno e, parere personale, una Punto basta (nota per il carrozziere: rimediare al cedimento del sedile).   Però, l'anno prossimo, il progetto è affittare uno di quei cosi mastodontici che vanno tanto di moda qui. Poi andare dalle parti delll'aeroporto e, all'incrocio, aspettare gli italiani.

(la foto è del collega Andrew Northcott: viene dal Texas, ma è rimasto sorpreso pure lui)


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