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MotoGP, Zarco: "la Honda non è da podio, ma Marquez fece la pole a Portimao"

Il francese guarda con fiducia alla prodezza di Marc sulla Honda nella scorsa stagione all'Algarve. "Avremo meno svantaggi che su un circuito veloce come il Qatar. Useremo le prime gare per lo sviluppo, sappiamo che la moto non è da podio ma è migliore che in passato"

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Le difficoltà delle case giapponesi, Honda in primis, sono l'altra faccia della medaglia di una MotoGP a trazione Ducati che negli ultimi anni ha subito un cambiamento radicale grazie allo sviluppo dell'aerodinamica e degli abbassatori. Un cambiamento che non ha solo influito sulle prestazioni dei piloti, spesso costretti ad adattare il proprio stile di guida, ma che ha anche sconvolto gli equilibri di forza. Basti pensare al recente abbandono della MotoGP da parte della Suzuki, ad una Yamaha in difficoltà nello sviluppo con due sole moto sullo schieramento a fronte di ben otto Ducati, e ad una Honda il cui recente addio (o un arrivederci?) di Marquez per la rossa di Borgo Panigale ha segnato sicuramente un punto di svolta, nel bene o nel male, per il proprio futuro nei prossimi anni.

Rimasti ora soli al timone di questa Honda, le cui vele faticano a tenere il passo delle rivali nel mare in tempesta dello sviluppo, sono rimasti lo spagnolo Joan Mir, il giapponese Nakagami, il francese Zarco e l'italiano Luca Marini. Questi ultimi due provenienti, non è un caso, proprio dalla Ducati. E se da un lato al giovane Marini spetta l'arduo compito di traghettare lo sviluppo della casa giapponese nel team ufficiale in questo periodo di transizione, è proprio il francese Zarco nel team di Lucio Cecchinello ad aprire uno spiraglio di luce in vista della prossima gara a Portimao.

Lo scorso anno infatti, nell'esordio di campionato, Marc fu in grado di strappare addirittura una pole, su scia, sul circuito dell'Algarve, chiudendo poi la sprint sul terzo gradino del podio. Un ottimo risultato se si pensa che nell'avvio di stagione in Qatar, i risultati migliori per la Honda sono stati il 15° posto di Mir nella sprint, ed il 12° di Zarco nella gara lunga. Certo, il paragone è improbo, si tratta pur sempre di Marc Marquez, ma il potenziale per fare meglio che in Qatar c'è, ed il francese ne spiega le ragioni.

"E' chiaro che ci manca ancora qualche decimo sul giro - ammette Zarco - ma arriverà col tempo e con lo sviluppo della moto. Le sensazioni sulla moto però sono ottime, mi diverto e questo è già un qualcosa di positivo. Ora le informazioni che abbiamo dai dati raccolti sono più chiare, ed in Portogallo proveremo un assetto diverso. Rivedendo i riferimenti di Marc dello scorso anno sono rimasto impressionato dalla sua velocità, questo significa che rispetto ad un circuito veloce come il Qatar possiamo avere meno svantaggi rispetto ai nostri rivali".

Non è un mistero infatti che l'aver provato nei test in Qatar abbia influito sui valori in campo in gara, e che a Portimao si potrà avere una prospettiva più chiara della situazione. La direzione da intraprendere, anche grazie alle concessioni, è delineata.

"Il fine settimana del Qatar ha creato una vera e propria base per noi - prosegue il francese - perchè anche se durante i test avevamo fatto una simulazione, in gara non si ottengono mai le stesse informazioni. Dobbiamo sfruttare queste prime gare  per lo sviluppo, perchè al momento sappiamo che la moto non è pronta per il podio, ma è comunque migliorata rispetto alle scorse stagioni".

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