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MotoGP, Quartararo: “Non siamo nella posizione di lottare per il Mondiale”

“Non è stato facile lo scorso anno accettarlo, infatti non ero felice quando tornavo a casa. Yamaha però sta lavorando e lo ha dimostrato anche se non so quando arriveremo alla vittoria. Il rinnovo? Non c’è nessuna deadline tantomeno abbiamo iniziato a parlare”

MotoGP: Quartararo: “Non siamo nella posizione di lottare per il Mondiale”

L’obiettivo è senza dubbio quello di lasciarsi alle spalle le difficoltà della passata stagione. Fabio Quartararo e la Yamaha puntano a voltare pagina, nonostante la sfida sia ricca di difficoltà. La concorrenza ha infatti alzato l’asticella e non sembra cosa facile e scontata colmare il gap nel breve periodo.

In Qatar parte quindi la rincorsa del francese in sella a una M1 che dovrà accelerare il proprio percorso di sviluppo.

“Rispetto alla passata stagione ci sono stati passi avanti sul fronte delle mentalità – ha esordito – penso sia ben diversa rispetto al 2023. Sta di fatto che anche gli altri team hanno migliorato e di conseguenza non sarà facile. Siamo lontani e non ci troviamo ancora nella posizione di lottare per ciò che realmente vorremmo. Ovviamente spero che possiamo arrivare alla vittoria il prima possibile, ma è difficile prevederlo. Lo scorso anno non siamo riusciti a migliorare, ma quest'anno speriamo sia un discorso diverso. Di sicuro non devo pensare oggi alla vittoria, ma serve un passo alla volta, partendo dalla top five"

Quest’anno avrete molti più giorni di test per via delle concessioni. Quanto vi aiuterà?
“È importante poter fare diverse modifiche. Il motore è a buon punto, ma poter provare nel corso dell’anno sarà importante. Ci sono tante idee da parte degli ingegneri, ma nel corso del weekend di gara non c’è molto tempo per operare a livello di elettronica. Avere più giorni a disposizione mi consentirà di sviluppare meglio”.

Su quali aree bisogna operare?
“Ci sono diverse aree su cui lavorare. Nel 2023 il passo gara era migliore rispetto al giro secco, di conseguenza sarà fondamentale impegnarci per essere subito in Q2. In entrata in curva dobbiamo sfruttare meglio il posteriore, giusto per fare un esempio, cercando di tornare un po’ al passato, dove avevamo una guida molto dolce”.  

Parlando del Mondiale, qual è la più grande preoccupazione che hai?
“Il metodo di lavoro. Ci sono persone nuove, la mentalità è cambiata e l’adattamento non è completo. Ciò significa che avremo bisogno di tempo. Lo scorso anno non è stato facile accettare la posizione in cui mi trovavo, a casa non ero entusiasta. Oggi però dobbiamo essere realistici, non siamo nella posizione di lottare per il Mondiale, ma Yamaha sta lavorando con consapevolezza. Servirà tempo, ma sono convinto saremo più veloci”.  

Nel corso dell’inverno abbiamo visto una Yamaha cresciuta in termini di velocità di punta. Quanto è grande questo aiuto?
“Nel momento in cui hai una maggiore velocità massima, diventa poi più facile lottare per il vertice. È  vero che abbiamo un’aerodinamica diversa, forse più leggera rispetto agli altri piloti, ma Yamaha sta lavorando”.  

Tra i tanti temi della conferenza, c’è poi il discorso gomme con la pressione che sarà regolata a 1.8 bar.
“In passato era 1.9. Penso sia OK questa scelta, perché se troppo alta o bassa perdiamo in prestazione. Penso che questo numero sia accettabile, considerando poi le piste come Thailandia dove fa caldo e soffriamo tanto all’anteriore”.

Infine il mercato.
“Non c’è nessuna deadline tantomeno abbiamo iniziato a parlare con Yamaha. Ho bisogno di tempo per vedere il progetto, la mentalità del team e il gruppo di lavoro. Quello che posso dire è che ho visto dei passi avanti”.

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