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Pecco Bagnaia non ha dubbi, sulla lavagna dove scrivere i favoriti per il titolo 2024 mette il suo nome. Del resto non avrebbe senso nascondersi: è lui il favorito, il campione in carica, ed è sulla migliore moto del lotto. I due Mondiali consecutivi non hanno placato la sua fame, anzi sembrano gliel’abbiano aumentata, consegnandogli una tranquillità e una sicurezza nei suoi mezzi invidiabile.
Lui fa spallucce: “non mi sento diverso, perché voglio semplicemente continuare a fare quello che ho fatto fino a questo momento. La mia ambizione è uguale, l’impegno nel box anche, il lavoro a casa è addirittura aumentato”.
A questo punto l’obiettivo dichiarato è il 3° titolo consecutivo: “3 è meglio di 2! - sorride Pecco - Darò il massimo per riuscirci, come sempre. Ho una squadra fantastica e la moto c’è, se lavoreremo bene avremo la possibilità di farcela”.
La GP24 sembra essere nata sotto una buona stella, non ha neanche mostrato i peccati di gioventù delle Desmosedici che l’hanno preceduta.
“Arriviamo qui in Qatar in forma - conferma Bagnaia - Nei test abbiamo lavorato alla perfezione, ma abbiamo avuto solo 5 giorni e servono più chilometri, ma la moto sembra competitiva. Rispetto a quella dell’anno scorso è migliorata in frenata e in entrata di curva. Anche con la GP23 avevo iniziato la stagione contento, ma poi mi sono ritrovato a faticare nelle prove del venerdì, perché a volte c’era molto lavoro da fare per sistemarla. Inoltre, a fine anno, faticavo a essere esplosivo come al solito. Su quella nuova, invece, mi sono trovato immediatamente bene e posso essere molto contento”.
Inoltre, Pecco non dovrà pensare neppure al proprio futuro, avendo già in tasca il contratto per le prossime 2 stagioni.
“Era importante rinnovare sia per me sia per Ducati, è meglio avere la mente libera per potersi concentrare esclusivamente sui risultati - spiega - Avevamo iniziato a parlarne già lo scorso anno e andavamo nella stessa direzione: io volevo Ducati e Ducati voleva me. Abbiamo avuto il tempo per metterci d’accordo senza pressione, logicamente ognuno ha fatto la sua parte, ma non è stato difficile trovare una soluzione che soddisfacesse entrambi”.
Così ora il campione del mondo è pronto a ripartire, con le batterie un po’ più cariche dopo le meritate vananze.
“È stato un buon inverno, anche se, fra allenamenti ed eventi, è difficile avere una vera pausa - sottolinea - Alla fine ho avuto solo 2 settimane di stop, sono stato in Messico con Domizia, mi sono goduto ogni momento, ma poi ho ricominciato con la mia preparazione. È difficile rimanere costantemente al massimo della forma, devi essere sempre concentrato, le Sprint hanno aumentato il lavoro da fare a casa”.
E quest’anno sarà ancora peggio con un calendario con 21 Gran Premi (anche se il Kazakistan è traballante N.d.R.) per 42 gare.
“Mi fido ciecamente del mio preparatore - continua Pecco - Più guidi una MotoGP e più ti abitui a lei, me ne sono accorto anche questo inverno: ero andato ad allenarmi a Portimao con la Panigale V4, ma quando a Sepang sono salito sulla Desmosedici era tutta un’altra cosa, è una moto molto più fisica. Te ne accorgi soprattutto in piste come Austin, quando nel 2021 ci avevamo corso a fine stagione era stata più dura. Averla all’inizio, invece, aiuta, forse perché raggiungiamo il massimo della forma dopo 3 o 4 gare”.
Non resta allora che ritornare in pista per affrontare nuovi e vecchi avversari, compreso quel Marc Marquez di cui tutti parlano.
“Vedremo cosa riuscirà a fare, noi siamo qui per lottare - accetta la sfida il campione del mondo - Per me avrà la possibilità di lottare per il titolo: ha una buona moto ed è sempre Marc Marquez”.
