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Iannone: “Non sono neanche al 90%, lo stile SBK è totalmente diverso dalla MotoGP”

“A quanto pare uno più invecchia, più diventa veloce, ma volo basso. Non ho seguito nessun pilota, ho visto gli altri seguire me. Non mi aspettavo di essere subito a questo livello, ma devo migliorare con le gomme morbide”

SBK: Iannone: “Non sono neanche al 90%, lo stile SBK è totalmente diverso dalla MotoGP”

Si sono conclusi con un’altra buona prestazione i test invernali di Andrea Iannone, che ha terminato questo martedì di collaudi a Phillip Island con il quinto tempo, a mezzo secondo dal nuovo record siglato da Toprak Razgatlioglu. Un bel biglietto da visita con cui presentarsi al via del campionato dopo quattro anni di stop. 

“È andata molto bene e sono elettrizzato perché onestamente non mi aspettavo di arrivare subito a questo livello. Ne sono orgoglioso ma faccio ancora fatica, soprattutto con la gomma morbida, con cui sono più lento che con quella da gara” ha osservato The Maniac tracciando un bilancio della sua preparazione invernale. “Questo è il grosso problema, visto che usiamo la soft sia in qualifica che nella gara breve. L’aspetto positivo è che in questi test invernali siamo sempre stati tra i primi tre con la SC1, ma la morbida mi preoccupa. Comunque continueremo a lavorare e proveremo a fare del nostro meglio a partire da venerdì”. 

Il salto dalla MotoGP alla Superbike è ampio, come ha sottolineato anche il nuovo alfiere del team Go Eleven: Le gomme sono l’aspetto in cui fatico di più, ma anche lo stile di guida è completamente diverso. Quello della Superbike è più vicino a quello della Moto2 che a quello della MotoGP, dove curvi usando unicamente la gomma posteriore”.

Nonostante ciò il pilota abruzzese è riuscito a sorprendere tutti girando mezzo secondo più veloce di  quanto avesse fatto nella sua ultima qualifica a Phillip Island in MotoGP.

Sono più vecchio e più veloce! Non tutti sono più veloci quando sono più giovani - ha commentato scherzando Iannone - Non so dire come sia possibile che sia andato subito così veloce, non me lo spiego nemmeno io. È strano ma preferisco certamente che sia andata in questa maniera. Sono contento perché mi è venuto tutto naturale, ma come ho detto siamo ancora lontani con le gomme morbide. Essere veloci con gli pneumatici da gara è certamente più importante del giro secco, ma quella è un’area sulla quale devo ancora lavorare”.

C’è ancora del margine per migliorare, ma l’inizio di questa nuova avventura è già più che positivo.

“Mi trovo bene e sono contento di essere qua. È sicuramente un campionato bello tosto, è tutto molto bello e sono tornato a fare la cosa che più amo nella mia vita. Sono felice, mi trovo bene, ho belle sensazioni e mi diverto ed questo è quello che volevo: tornare a divertirmi e non sentire la mancanza della moto. Quando torni a divertirti e vedi che le cose vanno benino poi vuoi sempre un po’ di più, ma bisogna tenere i piedi per terra e avere la pazienza e il realismo per capire che sono tornato adesso, guido la moto da poco, non ho i chilometri degli altri e io e la squadra ci conosciamo ancora poco. Anche se stiamo lavorando bene e abbiamo una buona base, ho comunque ancora bisogno di cucirmi la moto addosso - ha osservato Andrea - Non sono neanche al 90% e sento che mi mancano ancora delle cose, ma guardando il cronometro non siamo così lontani e questo mi fa ben sperare per il futuro. Penso di avere un ampio margine di miglioramento, anche se parlando con Danilo sembra che abbiamo gli stessi problemi con le gomme morbide. Non riesco per niente a sfruttarle, infatti ho un ideal time di 28”7 con gomma dura, mentre con la morbida faccio 29”4”.

Il pilota di Vasto ci va cauto e non vuole farsi idee o aspettative sul primo Round in Australia.

“È normale che un pilota voglia sempre migliorare e anch’io voglio farlo e stare davanti. Questo è il mio obiettivo, ma ritengo che sia importante volare bassi perché questa è solo la prima gara. Mi piacerebbe dire che vorrei vincere, ma sono realista: sono stato lontano dalle gare per cinque anni e non so cosa aspettarmi. Storicamente sono più le gare che ho vinto delle pole che ho fatto, ma non so come sarà adesso. Se riuscissimo a chiudere nei primi 10, dopo tutti questi anni, non sarebbe un risultato banale ha osservato il ducatista che ha poi concluso aggiungendo: “Non mi sono ancora visto in video, ma spero di fare una gara davanti per potermi rivedere (sorride). Io non ho seguito nessun altro pilota, ma ho visto gli altri seguire me”.

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